Google Pixel 8 recensione, quello da comprare e tenersi stretto (a lungo)
Il Google Pixel 8 è uno smartphone che gioca in una categoria a parte e promette di "invecchiare" particolarmente bene. È il nuovo re dei compatti?
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a cura di Luca Zaninello
Managing Editor
Google, con la serie Pixel 8, si è posta un obiettivo ben preciso: aumentare le vendite. Sembra che abbia quindi voluto giocarsi tutti gli assi nella manica per presentare al mondo due smartphone irresistibili, anche se per farlo è stata obbligata ad alzare leggermente il prezzo finale. Tra hardware decisamente migliorato e un software in costante evoluzione, Google Pixel 8 su carta sembra davvero aver fatto centro.
L'azienda americana è finalmente riuscita a realizzare lo smartphone top di gamma compatto con Android che in molti stavano aspettando? Siamo davvero di fronte ad un degno avversario per iPhone 15, Samsung Galaxy S23 e tutti gli altri flagship "non Pro"?
Mamma mi si è ristretto il Pixel
Arrivando da Pixel 7 troviamo piccoli cambiamenti nel design che hanno però un grande impatto finale. Non solo Google è riuscita ad ammorbidire le linee del suo smartphone rendendolo ancora più comodo e piacevole alla vista, ma è riuscita anche a ridurne ancora di più le dimensioni. Se arrivando da Pixel 6 si poteva già gioire dei 3mm di altezza e del singolo millimetro di larghezza che l'azienda americana era riuscita a limare su Pixel 7, il Pixel 8 si restringe ancora di altri 5mm di altezza e 3mm di larghezza. Una gioia per gli amanti dei prodotti relativamente compatti e maneggevoli.
Non solo, anche il peso ha un trend in discesa con Pixel 6, Pixel 7 e Pixel 8 che hanno un peso di 207g, 197g e 187g rispettivamente. Samsung Galaxy S23, Asus Zenfone 10 e iPhone 15 sono ancora leggermente più piccini mentre siamo quasi alla pari con lo Xiaomi 13. Detto questo, Pixel 8 è uno degli smartphone più piacevoli da utilizzare ad una mano che abbia provato nell'ultimo periodo e credo che Google sia riuscita a trovare un ottimo compromesso tra dimensioni ridotte e schermo abbastanza grande da potersi godere contenuti multimediali.
Apprezzatissime le cornici opache che si estendono in modo elegante alla barra posteriore che contiene le fotocamere principali, la finitura non cattura ditate come invece avviene sui recenti iPhone 15 Pro in titanio. Peccato il vetro posteriore (Gorilla Glass Victus) sia invece lucido e catturi parecchie ditate. Il Pixel 8 Pro ha il problema opposto, con un vetro opaco al posteriore ma cornici lucidissime che si riempiono di ditate.
È questione di gusti personali ma continuerò a ripetere che un dispositivo che va tenuto in mano quando usato non può sporcarsi come un pezzo d'argenteria o una porcellana. È anche vero che la maggior parte delle persone utilizza una cover ma quelle persone comunque andranno a coprire le finiture lucide, eliminando di fatto la necessità della loro esistenza.
Detto questo, sono un grande fan del design di questi Pixel: i pulsanti laterali sono nella posizione giusta, facili da raggiungere senza cambiare impugnatura, mentre la sporgenza posteriore che contiene le fotocamere funge sia da supporto per evitare che lo smartphone scivoli dalla mano, sia da punto d'appoggio per evitare che il dispositivo dondoli quando appoggiato su un tavolo. A parte il vetro posteriore, dunque, non c'è davvero nulla di cui mi posso lamentare e che cambierei nel design di questo Pixel 8. Brava Google!
Fantastico il sistema di vibrazione. Molto forte e preciso, restituisce un feedback secco che dona quella nota in più alla qualità già complessivamente alta dell'hardware. Pixel 8 ha ricevuto la certificazione IP68 contro l'ingresso di acqua e polvere, ormai abbastanza standard nei top di gamma.
Un display inaspettato
Sin dal cambio radicale di design e strategia di marketing di Google avvenuto con Pixel 6, i modelli "base" della gamma hanno sempre montato dei display che possiamo definire mediocri. Non display di bassa qualità, sia chiaro, ma nemmeno i migliori sul mercato. Questo sia per quanto riguardava la frequenza di aggiornamento, sia per i livelli di luminosità e fedeltà cromatica.
Quest'anno Google ha stupito tutti montando quello che ha chiamato Actua Display. Si tratta di un pannello OLED da 6,2" a 120Hz (non è di tipo LTPO quindi non può scendere sotto ai 60Hz) in grado di raggiungere 1400 nit HBM (massima luminosità automatica) e ben 2000 nit di picco, di fatto eguagliando gli iPhone 15 Pro di Apple e superando i più recenti top di gamma di Samsung.
Durante l'utilizzo la resa è di altissimo livello e, oltre rendere i contenuti mostrati da Pixel 8 leggibili anche nelle giornate più soleggiate senza distorcere o saturare troppo i colori, permette alla visualizzazione delle immagini Ultra HDR di brillare. Letteralmente. Se per godere della qualità massima del display guardando dei video è necessario trovare dei contenuti HDR da scaricare o da riprodurre in streaming, il pannello di Pixel 8 darà il meglio di sé rendendo ancora più luminose, vivide e di impatto tutte le fotografie che andrete a scattare e a riguardare con il terminale.
Si tratta di un trucchetto imparato dai top di gamma Huawei e che siamo felicissimi possa essere adottato da tutti gli smartphone che verranno lanciati con Android 14, aggiornamento che ha introdotto questo nuovo formato di immagine.
La risoluzione non è cambiata rispetto al modello passato, il pannello è un FullHD+ (1080 x 2400 pixel), ma le immagini si vedono leggermente più nitide e definite nel prodotto di quest'anno perché la densità dei pixel è aumentata (428ppi). È comunque una differenza che in pochi noteranno.
Il lettore di impronte è ancora una volta di tipo ottico e ancora una volta è sufficientemente veloce e preciso da mettersi alla pari con la maggior parte della concorrenza. Interessante il fatto che quest'anno lo sblocco con riconoscimento del volto sia reputato abbastanza sicuro da permettere l'accesso anche alle app bancarie ed ai pagamenti, ciò nonostante sia effettuato sempre e solo con la fotocamera frontale senza l'ausilio di sensori a infrarossi o di altro genere. Discretamente veloce e preciso di giorno, questo metodo di autenticazione non può per ovvi motivi funzionare al buio, di fatto rendendo necessario interagire comunque di tanto in tanto con il lettore di impronte.
Tensor G3: ok l'IA, ma tutto il resto?
Pixel 8 monta sotto la scocca la terza generazione di chip Tensor sviluppato da Google per soddisfare le proprie esigenze. I Tensor non sono mai stati i chip più veloci sul mercato ma sono sempre stati abbastanza vicini ai prodotti top di gamma della concorrenza Android da non pesare poi così tanto sul risultato finale.
Tensor G3 è un SoC completamente rinnovato rispetto al modello dello scorso anno. La CPU ha una configurazione a nove core (1x 3,0GHz Cortex-X3 + 4x 2,45GHz Cortex-A715 + 4x 2,15GHz Cortex-A510), mentre la GPU è stata aggiornata alla Mali-G715s MC10, una versione praticamente identica alla Immortalis-G715 ma senza supporto al Ray Tracing.
Google si è però concentrata principalmente nel riservare spazio sul chip per la sua TPU di nuova generazione. Questa è in grado di eseguire fino al doppio dei modelli di machine learning localmente rispetto a Pixel 6 e dare vita a una IA generativa 150 volte più complessa del modello più complesso eseguito su Pixel 7, secondo Google.
I vantaggi? Per prima cosa un riconoscimento del linguaggio naturale ancora migliore e la possibilità di destreggiarsi con lo stesso sistema text-to-speech che Google utilizza nei propri datacenter. Miglioramenti a tutto tondo anche nell'elaborazione delle foto e nei sistemi di editing IA come Gomma magica, che ora può generare pattern di riempimento più sensati e di più alta qualità.
Ovviamente la TPU è responsabile anche per l'esecuzione dei sistemi di apprendimento automatico che imparano le vostre abitudini e permettono alle funzioni come Batteria Adattiva e Ricarica Adattiva di... beh... adattarsi al vostro personale modo di usare lo smartphone.
Tutto bene, quindi, il Tensor G3 è un successo? Non proprio. Se lato intelligenza artificiale ed elaborazione delle immagini i miglioramenti sono veramente percepibili, per quanto riguarda tutto il resto ci sono degli appunti da fare.
A livello di potenza di calcolo CPU/GPU, il Tensor G3 non solo non è all'altezza di Snapdragon 8 Gen 2, il più potente chip smartphone ad oggi realizzato da Qualcomm, ma rimane leggermente indietro nei benchmark anche se comparato allo Snapdragon 8+ Gen 1 dello scorso anno. E non vi ho ancora dato la notizia peggiore: tra meno di due settimane Qualcomm svelerà al mondo Snapdragon 8 Gen 3, rendendo il confronto con il Tensor di Google abbastanza impietoso.
Se aggiungiamo a questo il fatto che Google abbia optato per "vecchie" memorie UFS 3.1 invece delle più nuove ed efficienti UFS 4.0 e anche il fatto che Tensor G3 ha la tendenza a scaldare abbastanza rapidamente, il confronto in questi termini con i flagship concorrenti lascia Pixel 8 in coda alla classifica.
Riguardo al discorso "calore", la situazione non è definibile grave in alcun modo, tutti i flagship scaldano se stressati a dovere. Anzi, in questi termini vi posso dire che, secondo la mia esperienza, il Pixel 8 (dopo i vari stress test che tengono lo smartphone impegnato in calcoli intensivi per oltre 20 minuti) è sì caldo ma non raggiunge le temperature dei prodotti con chip Snapdragon 8 Gen 2. Di fatto può essere considerato il top di gamma 2023 più "fresco" sotto stress.
A differenza di tutti gli altri, però, Pixel 8 tende anche ad essere sempre leggermente tiepido quando utilizzato per più di un paio di minuti, indipendentemente da cosa si sta facendo con lo smartphone. Per spiegarla in termini più immediati, sembra avere un consumo superiore ai concorrenti nelle operazioni più semplici.
I risultati dei benchmark si rispecchiamo poi nel gaming. Un esempio: Tensor G3 non è supportato da League of Legends: Wild Rift e quindi non può attivare le impostazioni grafiche più elevate. Nonostante ciò, nei momenti più concitati, capita non riesca a mantenere il framerate a 60 fps stabili, oscillando fino al di sotto dei 50 fps. Per darvi un contesto, si tratta di un titolo che ormai gira perfettamente a qualità massima anche su molti dispositivi medio gamma. Ouch.
Potrebbe trattarsi di un problema di driver e di ottimizzazione, non mi stupirebbe visto che su carta la GPU dovrebbe essere in grado di reggere tranquillamente lo sforzo. Ad ogni modo questo è quello che io ho potuto valutare sia su Pixel 8 che su Pixel 8 Pro. Infine, i Pixel 8 non supportano le estensioni Vulkan necessarie al ray tracing, problema che potrebbe in futuro impedire a qualche gioco di essere eseguito. Ad oggi non ho incontrato situazioni in cui questa mancanza sia stata un problema se non in War Thunder Mobile.
Geekbench 6 | AnTuTu | AiTuTu | 3DMark | PCMark Work 3.0 | |||
Single core | Multi core | Wild Life Extreme | Wild Life Extreme Stress Test | Performance | |||
Google Pixel 8 | 1585 | 3562 | 762441 | 634996 | 2412 (14,45 fps) |
2411 - 1601 (66,4%) |
11306 |
Samsung Galaxy S23 Ultra | 1918 | 5149 | 1237965 | 131861 | 3813 (22,80 fps) |
3803 - 3165 (83,2%) |
16094 |
Xiaomi 13T Pro | 1285 | 3565 | 1433715 | - | 3411 (20,00 fps) |
3975 - 3403 (85,6%) |
13636 |
Huawei P60 Pro | 1246 | 3849 | 1040693 | 3148676 | 2752 (16,50 fps) |
2780 - 1476 |
11622 |
Quasi completa la suite di connettività grazie alla presenza del supporto a Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3 ed eSIM. Rispetto al modello Pro manca solamente il chip UWB, cosa di cui probabilmente nemmeno vi accorgerete.
La porta USB 3.2 di Tipo-C permette la ricarica a massimo 27W, un passo avanti rispetto a Pixel 7, mentre la ricarica wireless passa stranamente da 20W del modello precedente a "soli" 18W.
La batteria da 4575mAh, una capacità aumentata del 10% circa anno su anno, nel mio caso è stata sempre sufficiente ad affrontare l'intera giornata senza troppe preoccupazioni. Il gaming è l'attività che pesa ovviamente di più e che vi porterà a ridurre l'autonomia complessiva, come anche l'utilizzo degli strumenti di editing audio/video avanzati. Se in una giornata normale non si ha mai ansia da batteria scarica, quando si usa lo smartphone intensivamente si vede la percentuale di batteria residua scendere abbastanza rapidamente.
Nel nostro test effettuato con PCMark Work 3.0 Battery impostando il display al 50% di luminosità, Pixel 8 ha ottenuto un punteggio di 12h50. Sono quasi 4 ore in più di Galaxy Z Flip5 (9h15), circa lo stesso risultato di Xiaomi 13 Ultra (12h48) e Galaxy S23 Ultra (13h00), mentre resta molto distante da Zenfone 10, smartphone decisamente non rappresentativo della media dei flagship con le sue quasi 20 ore.
Gli speaker stereo hanno un volume davvero alto, non me lo aspettavo da un prodotto così piccolino. La qualità del suono è nella media, non distorce a volumi elevati, i bassi sono presenti e le voci sono chiare, ma non aspettatevi un ROG Phone 7.
La prima fotocamera "a prova di errore"?
Il comparto fotografico di Pixel 8 è stato leggermente aggiornato rispetto al modello precedente, anche se rimane ancora una volta un passo indietro rispetto al modello Pro.
La fotocamera principale utilizza un sensore Samsung ISOCELL GNV da 50MP con stabilizzazione ottica e lenti dall'apertura pari a f/1.7. La messa a fuoco è quasi sempre fulminea anche grazie all'ausilio del laser dedicato a questa funzione e al supporto al multi-directional PDAF.
La seconda fotocamera è una ultragrandangolare da 12MP con ampiezza visiva di 122°, un miglioramento rispetto alla più stretta di Pixel 7. Quest'anno questa lente supporta anche la messa a fuoco per la fotografia macro, un'altra gradita aggiunta.
Generalmente le immagini scattate da queste due fotocamere sono sempre molto ben bilanciate e piacevoli. I colori hanno una resa naturale anche se a volte peccano di saturazione dove servirebbe. La grande gamma dinamica raccolta da Pixel 8 viene sfruttata a dovere grazie al nuovo formato fotografico Ultra HDR di cui vi abbiamo accennato sopra.
Pixel 8 non può scattare immagini a 50MP con la fotocamera principale, cosa invece possibile con Pixel 8 Pro su tutta la lunghezza focale. Manca anche il salvataggio delle immagini con il profilo colore DCI-P3 e tutti i nuovi controlli manuali aggiunti sul modello di punta. Un vero peccato.
Di notte la fotocamera principale si difende egregiamente, anche se smartphone con sensori più gradi riescono in alcuni casi ad ottenere dettagli più fini in situazioni difficili. La fotocamera grandangolare di notte non ci ha convinto, come anche non ci hanno convinto i selfie al buio con la fotocamera frontale da 10,5MP. Di giorno le foto di quest'ultima fotocamera sono invece ricche di dettaglio e più che approvate.
A rendere speciali queste fotocamere, non molto impressionanti sulla carta, ci pensa tutta l'elaborazione software per cui Google è famosa. Oltre ad una gestione delle foto egregia dallo scatto al salvataggio, Google è riuscita a fornire agli utenti tutti gli strumenti necessari a risolvere in un secondo momento i potenziali problemi.
Dalla Gomma Magica per eliminare o mimetizzare le distrazioni, passando per Photo Unblur che prova a rendere nitide le foto sfocate, arrivando a Best Take che combina più foto catturate in sequenza per rendere le foto di gruppo perfette.
Magic Editor è la nuova funzionalità basata su IA che vi permette di cambiare il cielo, spostare i soggetti, ridimensionarli e modificare diversi aspetti delle vostre foto. Si tratta di un editor che sfrutta l'IA generativa per ricostruire l'immagine dove si vanno a creare dei "buchi" dovuti alle vostre modifiche. Sinceramente non siamo rimasti molto colpiti dai risultati come lo siamo stati con Gomma Magica al lancio.
Tutto il contrario con Audio Magic Eraser. I risultati possono variare in base al file che si desidera modificare, ma con il giusto input si possono fare miracoli. In una registrazione fatta ad un artista di strada siamo riusciti a separare la voce dalla chitarra acustica e dal rumore di fondo dei passanti, tutto senza il minimo sforzo.
L'esperienza Pixel si fa ancora più speciale
Il software è da sempre stato un tratto distintivo della gamma Pixel e le funzioni esclusive che Google prepara ogni anno per i suoi smartphone sono in continuo aumento.
Ovviamente troviamo tutte le funzionalità che già ben conosciamo dalle passate versioni, come Now Playing, Assistenza chiamate, Sottotitoli in tempo reale ed il widget At a Glance, tra le tante disponibili. Purtroppo, però, la maggior parte delle novità annunciate sul palco dell'evento Made by Google per i Pixel 8 non sono ancora disponibili in italiano o non sono ancora state rilasciate affatto.
Gran parte delle funzionalità in chiamata dell'Assistente (Hold for Me, Direct my Call e Wait Times) non sono ancora state abilitate da Google nella nostra lingua, mentre la funzione che riassume il contenuto delle pagine web arriverà solo in un secondo momento.
Molto interessante, invece, Read Aloud. La funzione permette a Google Assistant di leggere qualsiasi pagina web come fosse un audiolibro, comoda per farsi leggere le news della giornata mentre magari si prepara la colazione o si guida per andare a lavoro. Read Aloud può anche tradurre in tempo reale il testo che sta leggendo, da e verso diverse lingue. Fantastico!
Presente e funzionante a dovere la dettatura multilingua di Gboard, perlomeno utilizzando italiano ed inglese.
Carina la possibilità di personalizzazione della schermata di blocco, un passo avanti nel consentire ad ogni utente di rendere il proprio Pixel unico e personale. Gli sfondi generati con l'IA hanno una qualità decisamente migliore del contenuto creato da Magic Editor e Gomma magica, tuttavia è una funzione che a mio parere verrà dimenticata in fretta. La maggior parte delle persone vuole come sfondo l'immagine di una persona cara, una foto scattata in prima persona che ha un valore personale oppure qualcosa di scaricato che si reputa piacevole (personaggi di anime, manga, serie TV, sfondi a tema automobilistico o brandizzati, ecc...).
Il vero cavallo di battaglia, ciò che davvero spingerà molti utenti ad optare per un Pixel 8 ora o nei prossimi anni, è la promessa di supporto senza precedenti. Google vuole aggiornare i Pixel 8 per ben 7 anni (aggiornamenti funzionali, di sistema operativo e patch di sicurezza) e vuole anche permettervi di acquistare parti di ricambio per lo stesso periodo.
Questo è ciò che vi permetterà di poter tenere Pixel 8 al vostro fianco per un tempo incredibilmente lungo (se il primo Pixel avesse ricevuto lo stesso supporto avrebbe ricevuto Android 14, per fare un esempio), sempre che decidiate di farlo. Nel caso negli anni non sentiate mai la necessità di maggiore potenza o migliori fotocamere (il progresso non si ferma), avrete in tasca uno smartphone ad oggi formidabile e che potrebbe invecchiare particolarmente bene.
Se la mia esperienza con tutti i Pixel precedenti è di qualche indicazione, sono prodotti che più passa il tempo più vengono rifiniti e migliorati, salvo rari casi in cui è l'hardware a porre un limite alle novità che Google vuole implementare.
Conclusione
Google Pixel 8 è uno smartphone molto particolare che gioca in una lega con pochi avversari. Gli smartphone top di gamma di queste dimensioni si contano sulle dita di una mano e nessuno di loro è migliore in tutto quello che fa Pixel 8, magari solo in qualcosa.
Può esserci lo smartphone con una migliore elaborazione delle immagini, vedi Xiaomi 13. C'è chi ha più potenza sotto il cofano, ad esempio Asus Zenfone 10. C'è chi ha un setup di fotocamere migliore, Galaxy S23 di Samsung è un esempio. Infine c'è chi ha un vasto ecosistema di prodotti dalla sua, come iPhone 15. Pixel 8 è però quel prodotto che riesce a fare molto bene tutte queste cose senza mai farvi sentire la mancanza di ciò che può essere migliore.
È oggettivamente uno smartphone difficile da raccontare, come è difficile descrivere anche quanto sia piacevole da operare e guardare. Se state considerando l'acquisto e se avete la possibilità di recarvi in uno store Unieuro dove Pixel 8 è venduto, provatelo di persona perché ve ne innamorerete di certo.
L'avversario più temibile nella fascia che oscilla attorno agli 799,00 euro chiesti da Google è senza dubbio Xiaomi 13T Pro, il quale però è uno smartphone completamente diverso come filosofia e costa almeno 100 euro in più a fronte del quadruplo della memoria.
L'alternativa Samsung, il Galaxy S23, è forse quella che si avvicina di più come ottima esperienza utente e completezza. Se cercate uno smartphone da gaming per questa cifra c'è RedMagic 8S Pro ma scordatevi gli aggiornamenti e preparatevi a girare con un borsello. Nothing Phone (2) vi farà risparmiare qualche soldo ed è un prodotto molto interessante, se volete dare fiducia al nuovo brand di Carl Pei, ma ha dimensioni maggiori e pecca in molti altri aspetti.
L'unico vero sfidante diretto che si sovrappone quasi completamente come proposta e prezzo è Zenfone 10. Più potente, con un'autonomia maggiore, perde il confronto diretto solo quando si parla di supporto software, funzioni esclusive e qualità foto/video.
Credo che Google sia riuscita a posizionare Pixel 8 nella giusta fascia di prezzo per essere più interessante dei prodotti dal pari costo (o inferiore) e non essere troppo lontana dei dispositivi che costano un po' di più, garantendo comunque agli utenti quasi la stessa esperienza completa del modello Pro.
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Design migliorato
-
Uno schermo fenomenale
-
Connettività di ultima generazione
-
Autonomia buona (potrebbe essere migliore)
-
Supporto software da primo della classe
-
Ben posizionato come prezzo
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Fotocamera principale di alta qualità e dalle funzioni uniche
Contro
-
Tensor G3 non è il miglioramento che speravamo
-
Memoria interna della scorsa generazione
-
La ricarica potrebbe essere più veloce
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Face Unlock non funziona al buio
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Fotocamere grandangolare e frontale mediocri
-
Mancano funzioni presenti sul modello Pro
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Informazioni sul prodotto
Google Pixel 8