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Super Mario RPG | Recensione di un gradito ritorno

Super Mario RPG è, a mani basse, il miglior remake che si potesse realizzare per uno dei JRPG più famosi dello storico Super Nintendo.

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a cura di Andrea Maiellano

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Durante la mia precedente anteprima vi ho raccontato, a grandissime linee, cosa rappresentasse Super Mario RPG per i giocatori della mia età.

Oggi, in questa recensione, voglio ignorare del tutto il fatto che si tratti di un remake e analizzare cosa offra questa nuova produzione di Nintendo realizzata da un gruppo di persone che, nel bene o nel male, sanno il fatto loro quando si tratta di rispolverare opere del passato. 

Dietro alle quinte di Super Mario RPG, difatti, non c’è solo lo studio giapponese ArtePiazza ma una serie di altri nomi altisonanti che, in un modo o nell’altro,, hanno reso Super Mario RPG un prodotto tanto piacevole quanto anacronistico, capace di superare quasi totalmente la prova del tempo mantenendo immutata quella volontà di Squaresoft e Nintendo del voler realizzare un JRPG per tutti.

Un JRPG per tutti

Prima di parlare di storia, gameplay e delle varie migliorie apportate a Super Mario RPG, bisogna chiarire che si tratta di un JRPG originariamente pensato per fare da apripista a un genere che non tutti riuscivano ad approcciare a cuor legger. D’altronde si trattava del 1996 e la serie di Final Fantasy, per quanto celebre, era considerata, assieme a quella di Dragon Quest, troppo complessa per i giocatori più estemporanei. 

Il fenomeno Final Fantasy VII avrebbe fatto la sua venuta solo un anno dopo e Nintendo era ancora in ottimi rapporti con Squaresoft, al punto da decidere di realizzare un progetto tanto peculiare quanto geniale: un JRPG che unisse i fondamenti del gameplay di Final Fantasy, le situazioni disimpegnate di Super Mario e una spolverata di “platform” che tenesse insieme il tutto.

Il risultato fu una miscela esplosiva che viene ancora oggi considerato come il canto del cigno del Super NIntendo. Un canto che, però, potettero ascoltare solo gli americani e i giapponesi (noi europei ci dovemmo accontentare di giocare a Super Mario RPG spendendo parecchi soldi nel raro caso lo avessimo trovato d’importazione).

Fatto sta che Super Mario RPG centrò pienamente il suo obiettivo, dimostrandosi un JRPG molto accessibile, capace di divertire anche i digiuni del genere con un mix di combattimenti a turni, esplorazione, missioni secondarie molto basiche e alcune fasi platform molto semplici, quanto perfette per offrire la giusta varietà al prodotto finale. 

Perché ve ne parlo al passato? Perché Super Mario RPG è un prodotto che ha subito lo stesso trattamento della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, ovvero il prendere lo scheletro originale del gioco e ricostruirci sopra tutto, in maniera tale da rendere questa nuova versione meno arcaica, per quanto riguarda alcune delle meccaniche originali del gioco, non andando a inficiare l’esperienza offerta nel 1996.

Questo significa che chiunque approccerà Super Mario RPG, dovrà fare i conti con una visuale isometrica, combattimenti a turni e tutti quegli aspetti che da sempre caratterizzano questo genere.

L’essere per tutti di Super Mario RPG, sta a significare che non bisogna diventare pazzi dietro a tonnellate di specifiche da far crescere, il grind è contenuto, i combattimenti non sono casuali ma potranno essere evitati dal giocatore (a patto di accettare di non “livellare” quanto previsto) e che, al netto di alcune sfide opzionali, la difficoltà generale non sarà mai troppo elevata.

Mi presento: sono Fabbro Magno

Detto questo passiamo alla storia narrata da Super Mario RPG, la quale, specialmente al giorno d’oggi, è quanto di più anticanonico ci si possa aspettare da uno Spin-Off dedicato al baffuto idraulico di Nintendo. 

Peach sta tranquillamente seduta nel prato di fronte alla Mario’s House (una catapecchia fatiscente tanto oggi quanto nel 1996), quando, come da tradizione, viene rapita da Bowser.

Mario, seguendo il più classico dei copioni, si lancia in soccorso della principessa ma, non appena sconfigge Bowser, una gigantesca spada animata si conficca nel castello di quest’ultimo scagliando Mario, Bowser e Peach in diverse parti del regno.

Si scoprirà in seguito che la spada appartiene a Fabbro Magno, il quale è entrato in possesso di sette frammenti di stella che compongono la Via Stellare. Mario, accompagnato da Geno, Mallow, Peach e Bowser, partirà alla ricerca dei sette frammenti, nel disperato tentativo di fermare Fabbro Magno e riportare la pace nel regno. 

Se tutto questo vi sembra assurdo, e nomi quali Geno e Mallow non vi dicono nulla, tranquilli è tutto normale. Si tratta infatti del primo esperimento di JRPG dedicato a Mario, il quale diede vita, in seguito alla frattura fra Squaresoft e Nintendo, a serie più conosciute quali Mario & Luigi Saga e Paper Mario. Geno e Mallow, difatti, sono personaggi realizzati in collaborazione con Squaresoft e che, per quanto amati dai fan, non hanno mai avuto un seguito proprio in virtù di una seri di diatribe in merito a chi detenesse le licenze dei due personaggi in questione. 

Al netto di tutto, però, la storia di Super Mario RPG risulta piacevole oggi come allora, grazie proprio ai suoi toni disimpegnati, le costanti commistioni con i toni maggiormente seri della serie di Final Fantasy e la sua capacità di risultare tanto assurda quanto godibile. 

Non aspettatevi side quest dalle tematiche impegnate, nè tantomeno dei dialoghi profondi, tutto in Super Mario RPG va preso per quello che é, ovvero un JRPG per tutti, pensato prima di tutto per fare breccia nei fan del celebre idraulico baffuto. 

Ne ferisce più il martello che la lama

Per quanto riguarda il gameplay di Super Mario RPG, tuto funziona esattamente come deve. Si sposta Mario nei vari ambienti isometrici, tutti tassativamente suddivisi in micro-aree separate fra loro, si esplora alla ricerca di tesori, NPC con cui dialogare e nemici da affrontare e, quando si ingaggia un combattimento, si combatte a turni come da antica tradizione Squaresoft.

Ogni personaggio avrà a disposizione quattro macro sezioni: attacco, abilità, azioni e difesa. La prima rappresenta il classico attacco con l’arma equipaggiata dai vari personaggi; la seconda offre la possibilità di utilizzare una delle varie abilità speciali a disposizione dei vari membri del party (al netto di avere sufficienti Punti Fiore); la terza permette di utilizzare gli oggetti a disposizione dei personaggi, o tentare la fuga dallo scontro, mentre la quarta permette di passare il turno mettendo il personaggio in posizione difensiva.

Insomma tutto risulta molto immediato e di facile apprendimento, anche se sarà necessario comprendere il timing di ogni offensiva inferta, o subita, per poter premere con il giusto tempismo il tasto A per incrementare il danno che si infliggerà agli avversari, o difendersi dagli attacchi che si subiranno. 

Una meccanica molto semplice ma che allo stesso tempo riesce a rendere ogni scontro di Super Mario RPG dinamico e piacevole da affrontare senza mai restituire quella sensazione dell’essere un semplice spettatore, tipica dei JRPG “old school”.

A corredare il tutto si trovano giusto tre caratteristiche per ogni personaggio del party, le quali potranno essere aumentate a piacimento a ogni aumento di livello, tre accessori equipaggiabili e un’arma per ciascuno di loro con l quale infliggere gli attacchi base.

Basta, niente di più, niente di meno. Le abilità speciali si ottengono semplicemente salendo di livello, ogni membro del party (che potrà contare fino a un massimo di tre personaggi) ricoprirà un ruolo specifico, chiaramente spiegato in seguito al primo incontro con quest’ultimo, e i combattimenti verteranno sul più classico dei sistemi di debolezze e resistenze che ci si possa aspettare da un JRPG di questo tipo. 

Tutto questo è un male? Assolutamente no. Perché è proprio il punto di forza dell’intera produzione e riesce a rendere Super Mario RPG godibilissimo sia per brevi sessioni in mobilità che per lunghe partite sul divano di casa. 

Ovviamente non si tratta del più stratificato dei JRPG, e se siete amanti di questo genere di giochi probabilmente odierete Super Mario RPG per la sua estrema immediatezza, ma riesce esattamente ad adempire al suo compito, presentandosi ancora oggi come un ottimo biglietto di ingresso per un genere che, purtroppo, viene sempre più messo in un angolo dai giocatori moderni. 

Per quanto riguarda quello di cui vi accennavo poc’anzi, ovvero l’assenza di combattimenti casuali, Super Mario RPG permette di gestire come meglio si crede la progressione dei personaggi, permettendo di evitare, salvi rari casi, ogni scontro contro i nemici presenti nelle varie aree di gioco. Gli avversari, difatti, si muoveranno seguendo dei pattern regolari e, potranno essere aggirati per evitare di ingaggiare un combattimento ogni dieci passi che si faranno all’interno del mondo di gioco. 

Se da un lato questo è un vero e proprio toccasana per tutti quei giocatori che odiano che l’azione di gioco venga interrotta così frequentemente, dall’altro versante bisognerà sapersi gestire sapientemente il numero di scontri da portare a termine prima di completare le varie aree di gioco, onde evitare di arrivare dai boss eccessivamente deboli.

Un’esperienza compatta in tutti i sensi

Super Mario RPG, non si limita a ridurre all’osso le dinamiche dei combattimenti ma compatta anche l’esperienza esplorativa, tagliando quel “superfluo” che per molti potrebbe risultare indispensabile in una produzione del genere.

Non fraintendetemi, ci sono parecchie cose da fare, tante missioni secondarie e un paio di boss segreti tanto ostici quanto peculiari (e chi ha giocato al titolo originale sa di cosa parlo almeno in merito a uno di questi) ma la progressione generale risulta guidata, offrendo una struttura analoga un qualsiasi gioco di Mario bidimensionale.

Si approccia una nuova area, si esplora eliminando nemici e portando a termine compiti secondari si acquistano i nuovi upgrade disponibili in quella sezione, si sconfigge il boss dell’area e si passa alla zona successiva. 

Ignorando le attività opzionali, le missioni secondarie e i boss segreti, Super Mario RPG può essere portato a termine in una quindicina di ore (in base alle abilità di ogni singolo giocatore), alle quali se ne possono aggiungere una decina scarsa per portare a termine tutto quello che il gioco ha da offrire.

Anche in questo caso: è un problema? Assolutamente no. Super Mario RPG, nuovamente fa quello per cui è stato creato, ovvero offrire un JRPG contenuto e godibile a chi non è un appassionato e, allo stesso tempo, riuscire a soddisfare anche i fan “duri e puri” del genere con una serie di attività secondarie che offrono una sfida appagante, ovviamente comparata al resto dell’offerta (il che vuol dire, in parole povere, non aspettatevi situazioni analoghe alle Ultima Weapon o a Der Richter).

Volendo muovere un paio di critiche a Super Mario RPG, potrei dire che i minigiochi non riescono mai a risultare realmente divertenti. Sono tanti, forse troppi, e comprendo perfettamente che siano stai introdotti per offrire varietà, ma la loro realizzazione, per quanto limata da ogni farraginosità del passato, non riesce mai a convincere appieno.

Allo stesso tempo, l’aver unito sezioni platform molto basiche a una visuale isometrica, non sempre restituisce un’esperienza divertente. Non sono rari i casi, infatti, in cui si manca un salto o si evita una cassa che si credeva di poter colpire con la testa di Mario.

Si tratta di piccole sbavature, ma considerando che Super Mario RPG è un gioco di ruolo solo sotto certi aspetti, cercando di offrire una leggera esperienza da platform isometrico quando non si combatte a turni, ritengo giusto appuntare questi due piccoli difetti.

Al netto di questo, però, Super Mario RPG è un’esperienza che, per qualche misteriosa stregoneria, risulta ancora oggi solidissima sotto molteplici punti di vista e capace sia di avvicinare i nuovi giocatori a un genere sempre più di nicchia, sia appagare i vecchi fan con un remake che non snatura l’opera originale e sia offrire un buonissimo JRPG, contenuto e disimpegnato, agli appassionati del genere.

Fra passato e futuro

In apertura vi accennavo al fatto che dietro alle quinte di Super Mario RPG non c’è solo lo studio giapponese ArtePiazza. Infatti, oltre al validissimo team che ha collaborato a più riprese con Square, ci sono alcuni membri dello staff di Nintendo EPD, i quali si sono occupati della direzione artistica del titolo, oltre a occuparsi di alcuni aspetti del comparto grafico e disegnare l’interfaccia utente.

Taro Kudo, Yoshihiko Maekawa e alcuni membri del team di sviluppo originale, si sono uniti al progetto e Square Enix si è occupata della supervisione. La vera sorpresa, però, è la presenza di Nintendo Pictures (lo studio di animazione inaugurato un anno fa) che si è dilettata di tutte le cinematiche presenti in Super Mario RPG.

Il risultato di così tante teste sopra un solo progetto potrebbe spaventare ma il risultato finale è un’opera costantemente in movimento fra passato e futuro. 

Da un lato troviamo la ricostruzione 1:1 di, praticamente, tutti gli aspetti presenti nel progetto originale, mentre dall’altro versante, tutte le novità introdotte, sono state aggiunte con una tale delicatezza da risultare perfettamente amalgamate alla struttura del gioco, in una maniera tale da risultare difficile anche per chi conosce il gioco originale, percepire tutte le migliorie apportate alla produzione datata 1996.

Il risultato finale è un prodotto decisamente curato per quanto riguarda il comparto grafico e tecnico, che a parte un solo episodio di incertezza (nel quale i menu erano afflitti da un lieve input-lag, sparito in seguito a un riavvio del gioco) si è risultato godibilissimo per le circa 25 ore che ci ho passato assieme.

Questo dualismo fra vecchio e nuovo, fortemente voluto per mantenere inalterata l’anima del gioco originale, sono sicuro che non piacerà a tutti (d’altronde chi amerebbe nel 2023 vedere ancora il party che sparisce all’interno di Mario ogni qualvolta non è necessaria la presenza di altri personaggi a schermo), ma, a conti fatti, rende ancor più peculiare l’intero progetto, rendendolo unico sotto molteplici aspetti.

A chiudere il team non poteva che esserci la compositrice Yoko Shimomura, già autrice delle musiche originali e qui ritornata per rielaborale il tanto che basta per renderle attuali e sempre memorabili.

Voto Recensione di Super Mario RPG


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un JRPG adatto a tutti

  • Longevo quanto basta per risultare solido in ogni suo aspetto

  • Gameplay molto semplice ma funzionale all’esperienza offerta

  • Tanti segreti da scoprire una volta terminata l’avventura

Contro

  • I minigiochi potevano essere rifiniti maggiormente

  • La visuale isometrica non sempre aiuta nelle sezioni platform

Commento

Sono stato molto combattuto in merito al maledetto “numerino” da assegnare a Super Mario RPG, in quanto questo remake è un’esperienza che, per qualche misteriosa stregoneria, risulta ancora oggi solidissima sotto molteplici punti di vista e capace sia di avvicinare i nuovi giocatori a un genere sempre più di nicchia, sia di appagare i vecchi fan con un remake che non snatura l’opera originale e sia di offrire un validissimo JRPG, compatto e disimpegnato, agli appassionati del genere. Le sbavature sono davvero poche e risiedono tutte in alcune farraginosità che non sono state limate a sufficienza ma nel complesso ci troviamo di fronte a un’altro centro per Nintendo e a un’altra esclusiva per Switch che risulta difficile non consigliare a chiunque. 

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Super Mario RPG

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