La segretaria al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha annunciato che il suo dipartimento sta collaborando con NVIDIA e altre aziende americane per definire meglio le limitazioni alle esportazioni, permettendo di continuare a vendere i prodotti ai clienti cinesi. L'apertura arriva dopo l'ennesima stretta da parte del governo americano, che aveva spinto NVIDIA a creare la RTX 4090 D di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa.
"NVIDIA può, deve e dovrebbe vendere chip per l'IA alla Cina perché la maggior parte di essi sarà per applicazioni commerciali", ha dichiarato Raimondo a Reuters. "Ciò che non possiamo permettere loro di spedire sono i chip per l'IA più sofisticati e ad alta potenza di elaborazione, che consentirebbero alla Cina di addestrare i propri modelli di frontiera".
Nonostante le dichiarazioni, NVIDIA continua quindi a non poter vendere gli acceleratori H100 e H800 e rimane costretta a sviluppare soluzioni ancor meno potenti, che stiano al di sotto dei limiti attuali. Raimondo ha criticato le aziende che cercano di aggirare le normative, creando prodotti che evitano le restrizioni solo marginalmente e sottolineando che queste azioni non fanno altro che far scattare immediatamente delle risposte da parte del governo.
Di certo NVIDIA troverà un modo per rimanere in Cina, mercato che rappresenta il 20-25% delle entrate della società; sarà curioso vedere quale soluzione troverà l'azienda, visto che non può vendere ai propri clienti hardware non performante e correre così il rischio di essere sostituita dai competitor locali. Huang ha garantito a Raimondo il pieno rispetto delle normative statunitensi sulle esportazioni, dimostrando la volontà di NVIDIA di adeguarsi alle restrizioni più recenti.