Tesla sotto indagine, l'autonomia dichiarata non convince

Il Dipartimento di Giustizia sta indagando sull'autonomia dei veicoli elettrici di Tesla dopo le segnalazioni di numeri esagerati

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Ministero della Giustizia degli Stati Uniti (DOJ, Department of Justice) sta indagando su Tesla, in particolare riguardo al fatto che l’azienda avrebbe comunicato valori di autonomia troppo alti rispetto alla realtà. In altre parole, le Tesla farebbero meno chilometri con una ricarica rispetto a quanto dichiarato. 

Non è la prima volta che la questione emerge: già lo scorso luglio vi avevamo raccontato come Tesla avesse dovuto affrontare indagini e sanzioni in altri paesi, e di come - sembra - fu lo stesso Musk a fare pressioni per “pompare” i numeri così da avere carte migliori da giocarsi con il marketing

Successivamente, poi, Musk avrebbe anche architettato un sistema per distrarre i clienti e ritardare o cancellare le richieste di assistenza. Richieste che arrivavano perché l’auto faceva meno chilometri di quelli promessi, fino al 50% in meno.

Musk avrebbe architettato un sistema per ritardare o cancellare le richieste di assistenza

Ebbene, di recente la stessa Tesla ha dovuto consegnare documenti alla SEC Securities and Exchange Commission, ente che vigila sulle borse equivalente alla nostra CONSOB. In quei documenti si legge appunto che Tesla ha "ricevuto richieste di informazioni, comprese citazioni dal DOJ, in merito ad alcune questioni associate a benefici personali, parti correlate, gamma di veicoli e decisioni sul personale". Diversi temi, dunque, in cui rientra anche questo dell’autonomia.

Il problema, secondo le prime indagini di Reuters, non era nelle batterie quanto piuttosto in un software scritto apposta per mostrare un’autonomia superiore a quella reale.

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