Un rapporto recente rivela che Tesla, il principale produttore di veicoli elettrici al mondo, è coinvolta in una controversa manipolazione del sistema dell'EPA (lo standard americano di autonomia) per aumentare notevolmente i valori in merito all'autonomia dei suoi veicoli, soprattutto durante l'inverno, e smentire, quindi, tutte quelle dichiarazioni degli utenti riguardo a un'autonomia spesso inferiore anche della metà di quanto dichiarato.
Secondo un'inchiesta di Reuters, molteplici esperti del settore dei veicoli elettrici considerano da anni le stime di autonomia di Tesla come "ottimistiche". Tesla avrebbe, infatti, deciso diversi anni fa di realizzare degli algoritmi ad hoc per il contachilometri dei suoi veicoli, in maniera tale da mostrare ai conducenti proiezioni di autonomia decisamente più alte quando la batteria era completamente carica.
Successivamente, quando l'autonomia del veicolo scendeva sotto il 50% della sua carica massima, l'algoritmo avrebbe mostrato stime più realistiche per la batteria rimanente. Inoltre, Tesla, avrebbe progettato tutti i suoi veicoli con un "buffer di sicurezza" che consentiva circa 15 miglia (24 km) di autonomia aggiuntiva anche dopo che il contachilometri segnalava una batteria quasi scarica.
Secondo il rapporto, l'esagerazione delle stime di autonomia proveniva da una direttiva del CEO di Tesla, Elon Musk, che desiderava mostrare numeri di autonomia più alti per meri scopi di marketing, dando ai potenziali acquirenti una sensazione di sicurezza riguardo alla distanza che avrebbero potuto percorrere con una carica completa.
Proprio in merito a questa direttiva, una persona intervistata da Reuters (e volutamente rimasta anonima) ha sostenuto che: "Elon voleva mostrare buoni numeri, in termini di autonomia, quando i veicoli erano completamente carichi. Quando acquisti un'auto dal concessionario e vedi un'autonomia che varia tra le 350 miglia ,e le 400 miglia, sei più propenso a concludere l'acquisto, poiché istintivamente pensi che i veicolo ti porterà ovunque vorrai."
I dati gonfiati rispetto alla realtà sono stati oggetto di numerose critiche, e controversie, e Tesla è stata multata per 2,2 milioni di dollari dalla Korea Fair Trade Commission (KFTC) per aver dichiarato il falso in merito all'autonomia dei suoi veicoli.
Una società di analisi chiamata Recurrent, inoltre ha condotto ulteriori test sull'autonomia dei veicoli Tesla, confrontandoli con le stime ufficiali dell'EPA. I risultati hanno rivelato una notevole differenza tra l'autonomia reale dei veicoli e le cifre pubblicizzate. Ad esempio, una Tesla Model Y del 2021, promossa con un'autonomia di 326 miglia, ha raggiunto solo 250 miglia in estate e, addirittura, 200 miglia in inverno.
Un rappresentante della SAE ha riferito che, tra tutti i produttori, i modelli Tesla hanno mostrato le prestazioni peggiori in termini di autonomia rispetto alle stime dell'EPA, mancando di una media del 26%, le autonomie dichiarate dall'azienda.
Se tutto questo non bastasse, Reuters ha anche rivelato che un team dedicato, presso i call center di Tesla, si occupa di annullare gli appuntamenti di assistenza dei clienti che lamentano un'autonomia inferiore alle stime. Questa pratica solleva preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla gestione delle lamentele dei clienti.
È, infine, importante sottolineare che tutta questa situazione coinvolge solamente il mercato statunitense di Tesla, dove l'azienda pare sfruttare alcune normative che regolano le dichiarazioni dei produttori, permettendo di ottenere cifre più favorevoli attraverso dei test aggiuntivi sui propri veicoli.
In Europa, infatti, i test WLTP sono svoli da enti di terze parti e restituiscono, quindi, dei dati più realistici e meno "gonfiati".