Questo brand cinese perde 33mila euro per auto ma non fallirà mai

Nessun trucco di magia, semplici iniezioni di capitale e incentivi da parte del Governo cinese

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Come forse ormai saprete, l'Unione Europea ha avviato una campagna contro le auto elettriche provenienti dalla Cina, cercando di comprendere fino a che punto il governo cinese supporti le aziende che esportano veicoli a prezzi aggressivi in Europa. A questo proposito, sembra sia addirittura uno studio, un bonus, solo da spendere sulle aziende che operano in Europa come Stellantis e molte altre. Ma è davvero necessario condurre un'indagine? Forse sì, almeno per quanto emerge sul costruttore cinese NIO.

Per chi non lo sapesse, NIO è comunemente chiamata "la Tesla cinese" ed è un'azienda emergente nel settore delle auto elettriche, con veicoli ricchi di tecnologia, compresa la guida autonoma. Nonostante la buona qualità delle loro auto, sembra che NIO perda circa 35.000 dollari (33.000 euro) su ogni veicolo venduto. Come se non bastasse nel secondo trimestre del 2023, ossia da aprile a giugno, NIO ha riportato una perdita di 835 milioni di dollari. 

Una perdita veramente importante, anche considerando che il prezzo medio di vendita di ogni auto è di 42.000 dollari; come fa quindi a non fallire e restare aperta? Normalmente, qualsiasi azienda con tali perdite sarebbe a rischio di bancarotta. Qui entra in gioco il "segreto" di NIO, svelato recentemente da un'inchiesta del New York Times: gli aiuti governativi. Con risorse praticamente illimitate a disposizione, aziende come NIO possono sopportare grandi perdite come quelle registrate nel corso del 2023. 

Nel 2020, quando NIO ha rischiato il fallimento, il governo locale di Hefei (dove si trova la fabbrica della joint-venture JAC-NIO) è intervenuto rapidamente, fornendo 1 miliardo di dollari in cambio del 24% delle quote della società. Inoltre, una banca controllata dallo Stato ha messo a disposizione ulteriori 1,6 miliardi di dollari. Con queste iniezioni di capitale è facile capire come questi brand cinesi, anche al netto di eventuali multe o sovratasse, difficilmente falliranno in Europa e sono quindi destinati ad arrivare salvo forti prese di posizione dalla Comunità. Al momento in Europa son disponibili all'acquisto NIO ET5 e ET7, ma nei prossimi mesi ulteriori brand potrebbero seguire le orme senza troppe difficoltà.

 

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