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Zenless Zone Zero Recensione

Le fucine di miHoYo si spalcano ancora una volta per proporci un prodotto unico che incarna quanto appreso dal team cinese: ecco Zenless Zone Zero.

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a cura di Ecleto Mucciacciuoli

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Il caso di miHoYo è uno di quelli che occorre studiare per comprendere la direzione del mercato videoludico. La compagnia di sviluppo cinese e produttrice di uno dei più grandi giochi di successo di sempre, Genshin Impact, pare abbia scritto la sua formula e che anche questa volta abbia fatto centro. Sebbene ai tempi con Genshin Impact, il suo successo poteva essere riconducibile ad altri avvenimenti esogeni, anche dettati dal periodo storico, con il successivo prodotto, chiamato Honkai: Star Rail, non vi erano più dubbi. 

L’idea di business coltivata in questi pochi anni, ha fatto comprendere all’azienda che è possibile trovare un comun denominatore, quando si tratta di produrre titoli ad ampio target. Non si tratta solo di free to play, personaggi accattivanti e gamaplay adrenalicini, ma proprio di un filo che lega queste cose insieme e che ha dato lustro e identità alla loro fucina creativa. Parliamo subito dell’elefante nella stanza così da concentrarci sul gameplay: questo gioco richiede per forza uno sforzo economici aggiuntivo per essere godibile?

Il terrore del muro di micro transazioni

Nello specifico, Zenless Zone Zero è il consolidamento di quanto lo studio ha appreso finora e, infatti, manifesta tutti i punti della loro filosofia. Per quanto possano essere amati, oppure non apprezzati, questi giochi ci hanno permesso di analizzare alcuni elementi di mercato che sono da soppesare da ciascun appassionato videoludico. L’ultima fatica di miHoYo presenta alcuni tratti riconoscibili, come la struttura free to play, indubbia e ormai garantita, nonché modello di business affidabile.

Avere tanti dispositivi con il gioco installato già di per sé è un successo per attirare giocatori con bisogni e attitudini diverse, in più ormai sappiamo benissimo quanto siano accattivanti e invitanti le micro transazioni in titoli con questo grado di personalizzazione, non è un mistero. Ciò che ci interessa affrontare però è la vera natura di Zenless Zone Zero, ossia, c’è un muro troppo alto per chi non effettua acquisti in gioco? Quanto rovina l’esperienza in game? 

Un titolo fruibile da tutti

Fino all’endgame non contano assolutamente nulla, non avrete mai la necessità. A fine gioco, sicuramente l’asticella della difficoltà aumenta considerevolmente e occorrerà ponderare con cura ogni scelta del vostro equipaggiamento, ma nulla di ingestibile. Con un po’ di dedizione otterrete quello che vi serve per andare avanti con serenità e diciamo che se ricorrerete all’aspetto delle micro transazioni è al massimo una scorciatoia per ottenere contenuti aggiuntivi.

A differenza dei titoli precedenti, ho avuto l’impressione che il team abbia volutamente abbassato l’asticella della difficoltà per abbracciare anche i player meno propensi alla ricerca di sfide elevate. Tranquilli, potete approcciarvi al gioco in totale leggerezza e rispettando i vostri tempi. Sul fronte del gameplay l’esperienza di Zenless Zone Zero vive di alti e bassi, ma ci sono delle piacevoli attenuanti. I combattimenti sono senza dubbio l’aspetto più spettacolare e avvolgente di tutta l’opera.

Baldanza e teatralità animata

I personaggi artisticamente mesmerizzanti fanno la loro parte per farci apprezzare io gioco, ma sono le animazioni a rendere davvero vivo e pulsante il prodotto. La qualità di quest’ultime e fuori scala, senza dubbio il miglior prodotto sfornato dallo studio di sviluppo, poiché concentra le sue doti in questo aspetto vitale e seducente. Dinamismo galvanizzante, fluidità e scontri dall’impatto teatrale imbrigliano lo schermo in un valzer di colori e suoni.

È sicuramente il loro cavallo di battaglia, aver personaggi affascinanti da vedere e memorabili negli scontri fa parte di quell’aspetto imprescindibile che ogni giocatore RPG gradirebbe. In titoli come questo la spettacolarizzazione fuori scala dei combattimenti offre al giocatore lo stimolo per continuare e dona appagamento per aver messo in mostra le azioni migliori. La tecnica artistica scelta è il cel shading, che si sposa bene con il mondo di gioco e le caratteristiche estetiche dei personaggi.

La sinfonia leggera che vi ammalierà

La colonna sonora è una degna cornice in ogni ambito, dall’esplorazione ai combattimenti. Segue piacevolmente la melodia dettata dai dirompenti scontri a schermo e dagli inebrianti momenti di svago in compagnia dei nostri personaggi. Ogni personaggio in Zenless Zone Zero ha tecniche uniche e, cosa non scontata, il tempo che investirete nel migliorare la vostra familiarità nelle strategie disponibili sarà ben speso. Il gioco offre una poliedricità di gameplay assai gratificante, mirata a far innamorare sia i player più esperti che quelli casual.

Non vi sono scontri particolarmente proibitivi, fatta eccezione in endgame dove vi basterà impegnarvi per trovare gli accessori adatti al vostro stile. È però un titolo che premia molto gli utenti capaci di diversificare le proprie scelte e sperimentare per perfezionarsi. Di solito gameplay spettacolari sono sfortunatamente colpevoli di essere drasticamente banali, ma in questo caso occorre intelligenza per studiare gli approcci corretti e grande studio circa le caratteristiche del personaggio in dotazione.

Narrativa statica e da cartonato

L’espediente narrativo scelto che guida la nostra esperienza in Zenless Zone Zero è un misto tra un urban fantasy e un post apocalittico vecchio stile. In questo terrificante futuro distopico, il mondo è in ginocchio a causa della comparsi di varchi dimensionali che rendono invivibili molte aree. Questi portali, definiti Hollow, ospitano esseri pericolosi e fuori portata per i normali esseri umani. Pertanto, ciò che resta dell’umanità si è nascosta a New Eridu: l’ultimo avamposto al mondo in grado di offrire rifugio a tutti i superstiti. I protagonisti  si chiamano Belle e Wise, noti per loro abilità da hacker.

Il loro lavoro è delicato tanto quanto pericoloso, sono dei Proxy, ossia addetti alla gestione degli Agenti sul campo di battaglia, nonché garanti della buona uscita strategica della missione. La trama di Zenless Zone Zero per ora ha poco da offrire, ma già possiamo analizzarne limiti e impedimenti. Gli snodi narrativi sono sin da subito piuttosto banali e poco esaltanti e, sebbene questo comparto non sia il punto di forza delle opere plasmate dal team cinese, non riesce a coinvolgere.

Cosa si poteva migliorare?

Laddove combattimenti e animazioni variopinte rapiscono l’occhio, non è concesso far passare come accettabile una trama così scialba, anche perché l’idea iniziale del mondo di gioco non è neanche da gettare. La mal gestione di questa componente si riflette anche nel comparto sfida, poiché le zone appaiono ripetitive e non c’è curiosità nel susseguirsi di scenari e dinamiche diverse. 

Sarebbe stato intrigante assistere a qualche colpo di scena inaspettato o a qualche parabola narrativa capace di far rivalutare i territori fuori dalla città, ma il tutto è tremendamente ciclico sul piano emotivo. Scontri base, ottenimento risorse e pochi svaghi sono le alternative rimaste per passare il tempo e purtroppo non vantano, a ora, di profondità ludica. Non basta avere un gameplay avvolgente, se poi il contesto in cui è inserito non coinvolge emotivamente o immedesima.

 

Voto Recensione di Zenless Zone Zero


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay appagante

  • Animazioni spettacolari

  • Lato artistico eccellente

  • Colonna sonora sempre calzante

  • Microtransazioni che non inficiano nel gameplay

  • Endgame stimolante

Contro

  • Trama spesso banale

  • Scenari non memorabili

  • Progressione viziata dalla ripetitività

  • Scontri non sempre degni di nota

Commento

Zenless Zone Zero è la quintessenza della compagnia miHoYo, tra luci e ombre. Si è puntato su un gameplay indubbiamente più adrenalinico e sgargiante, impreziosito da animazioni di indubbia qualità e un comparto tecnico di livello, ma il contesto narrativo manca di spessore. Laddove la frenesia degli scontri nasconde sotto il tappeto la banalità della trama, anche la stessa esperienza di gioco è macchiata da scelte legate alla storia troppo limitative. Le azioni che si possono svolgere sono poche e talvolta appesantite da scenari che non rendono giustizia ai reparti artistici che brillano. Si finisce per contemplare un gioco che è gradevole nell’immediato, ma che finisce per essere una parabola discendente a causa della sua cornice narrativa. La colonna sonora riesce a galvanizzare ancora di più gli scontri e veste la dinamicità dei colpi con brani carichi di emozione. Il gioco si conferma però il risultato di una formula free to play ormai consolidata e confezionata a dovere dal team, che è riuscito a bilanciare l’esperienza per renderla alla portata di tutti senza imporre il richiamo asfissiante delle micro transazioni, che sono un elemento ben integrato, ma non limitante. L’endgame è ben studiato e richiede grande impegno e conoscenza da parte del giocatore, tuttavia è bene evitare di prenderlo alla leggera. Il tempo dell'utente è rispettato, la sfida è alla portata di tutti e la spettacolarità non manca. Peccato che l’ambientazione e la trama non riescano a trainarci avanti con lo stesso entusiasmo del gameplay, un cambio di ritmo e più espedienti legati al mistero delle aree fuori dalla città avrebbero fatto brillare maggiormente l’idea iniziale partorita. 
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