Il popolare YouTuber GilvaSunner, specializzato in contenuti su Nintendo, è stato vittima di una truffa da parte di un falso avvocato che si spacciava per un rappresentante legale della casa di videogiochi giapponese. L'uomo ha ricevuto richieste di rimozione di video dal suo canale, minacciando azioni legali.
La vicenda, riportata da The Verge, ha avuto inizio quando GilvaSunner ha iniziato a ricevere email da un sedicente avvocato di Nintendo di nome Tatsumi Masaaki. Questi chiedeva la rimozione di alcuni video dal canale YouTube dello streamer, minacciando conseguenze legali. Inizialmente GilvaSunner ha acconsentito, eliminando volontariamente alcuni contenuti per timore di ripercussioni.
Insospettito dalla situazione, lo YouTuber ha deciso di indagare e contattare direttamente Nintendo. L'azienda ha confermato che l'indirizzo email utilizzato dal presunto avvocato "non è un indirizzo email legittimo di Nintendo e i dettagli contenuti nella comunicazione non sono in linea con le pratiche di applicazione di Nintendo of America Inc."
Nonostante la smentita ufficiale, il truffatore ha continuato per alcuni giorni a inviare richieste e minacce a GilvaSunner, arrivando persino a utilizzare strumenti online per simulare un indirizzo email ufficiale Nintendo. Lo YouTuber è però riuscito a smascherare il tentativo di spoofing analizzando gli header delle email.
Questa vicenda ha messo in luce le difficoltà che i creatori di contenuti su piattaforme come YouTube devono affrontare per difendersi da abusi del sistema di copyright. GilvaSunner e altri YouTuber coinvolti in situazioni simili chiedono a gran voce un aggiornamento delle politiche della piattaforma per contrastare più efficacemente questo tipo di truffe.
"Ogni idiota può colpire ogni YouTuber e non c'è quasi nessun problema nel farlo. È folle", ha dichiarato GilvaSunner. "Deve cambiare ORA."
Gli esperti concordano sul fatto che l'attuale processo di YouTube scoraggi i creatori dal contestare le rivendicazioni di copyright, anche quando queste sono palesemente infondate. La vicenda di GilvaSunner evidenzia la necessità di maggiori tutele per chi produce contenuti online, bilanciando la protezione del copyright con la libertà di espressione.