Xenonauts 2, l'X-Com che stavamo aspettando? | Provato

Xenonauts 2 sta finalmente per sbarcare in early access: sarà riuscito a bissare il successo dell'ottimo primo capitolo?

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a cura di Giacomo Todeschini

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Nel caso non abbiate mai provato con mano Xenonauts, il primo impatto sarà sicuramente particolare e, sotto certi versi, anche controverso. L’impressione di trovarsi di fronte a una copia tendente al plagio di X-COM con un budget decisamente più limitato è infatti a dir poco presente nei primi istanti di gioco, salvo venire pian piano sempre più offuscata dall’indiscutibile qualità dell’opera. Lo strategico a turni di Goldhawk Interactive ha infatti nel corso degli anni fatto decisamente breccia nel cuore degli appassionati, grazie a delle meccaniche di gioco particolarmente profonde e accattivanti. Dopo quasi 10 anni dal lancio – il primo Xenonauts è infatti uscito nell’oramai lontanissimo 2014 – Goldhawk Interactive prova a fare nuovamente centro con Xenonauts 2, titolo in arrivo il prossimo 18 luglio in early access.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Ad armi pari con i giganti

Come avrete avuto modo di capire, Xenonauts 2 è quindi uno strategico a turni che si basa ,sia per quanto riguarda l’ambientazione che la struttura di gioco, su quanto abbiamo imparato a conoscere con X-Com. Anche qui, infatti, nei panni del comandante di un’organizzazione militare internazionale specializzata negli scontri con le forze aliene saremo chiamati a combattere un’invasione xenomorfa e salvare così la nostra amata terra. Un legame, quello coi titoli Firaxis, che non si esaurisce al setting, ma che, come vedremo a breve, si può trovare in quasi ogni elemento del gioco di Goldhawk Interactive. Non gridate però al plagio: sebbene i punti in comune siano davvero tanti, Xenonauts 2 riesce a vivere di vita propria e a offrire un’esperienza degna di essere vissuta. Andiamo però con ordine.

Il gioco, così come appunto gli ultimi X-Com, è dotato di due grandi anime tanto differenti quanto complementari. Da una parte abbiamo infatti le immancabili sezioni di combattimento a turni, mentre dall’altra tutta quella che è la gestione della propria base, a partire dalla creazione dell’equipaggiamento dei propri soldati fino ad arrivare alla ricerca di tecnologie aliene e così via. Insomma, come vi accennavamo poco fa, pure per quanto riguarda la struttura di gioco vi ritroverete decisamente a casa con Xenonauts 2.

Il tutto proposto con la classica formula da early access, che nell’opera di Goldhawk Interactive si presenta in un formato tutto sommato soddisfacente. Sebbene sia attualmente presente solo il 65% circa della campagna, e 4 delle 7 tipologie di UFO previste, il titolo regge infatti bene ed è fin da ora abbastanza pieno di meccaniche e cose da fare. C’è ancora qualcosa da aggiungere e diverse cose da sistemare, come del resto è giusto che sia data la natura early access del gioco, ma rispetto ad altri titoli usciti con la stessa formula qua la situazione è decisamente migliore. Insomma, non avrete tutto fin da subito, ma di cose da fare e provare nell’attesa della versione completa di Xenonauts 2 ce ne sono decisamente.

Le due facce della stessa medaglia

Due sono le cose principali che balzano all’occhio in Xenonauts 2: la grande qualità ludica dell'opera e degli elementi non sempre esattamente al passo coi tempi. I combattimenti, ad esempio, sebbene funzionino decisamente bene e incarnino tutti i vari crismi del genere, non convincono pienamente. Se da una parte la profondità del sistema di gioco è infatti notevole, con le mappe del titolo che si sviluppano anche in verticale e le variabili tattiche che consentono strategie particolarmente variegate, dall’altro c’è sempre l’impressione di trovarsi dinnanzi qualcosa di un po’ troppo macchinoso e non sempre chiaro.

Capita, ad esempio, di tanto in tanto di non riuscire al selezionare al primo colpo un oggetto secondario, vedi ad esempio una granata, mentre altre volte non è chiaro capire il giusto posizionamento del proprio personaggio a causa di una leggibilità non sempre perfetta della mappa di gioco. Un po’, insomma, come se Goldhawk Interactive avesse fatto quasi tutto bene, salvo impelagarsi all’ultimo su qualche aspetto. Capiamoci, nulla di veramente grave, anzi, ma l’impressione è appunto quella di trovarsi davanti a qualcosa con tanto, tanto potenziale ma anche una grande necessità di essere rifinito e limato nelle sue impervietà.

L'ultimo baluardo della specie umana

Pure spostandoci sull’altro lato della medaglia, ossia quello più gestionale, la situazione è più o meno la medesima. Sebbene i menu siano differenti e permettano di personalizzare numerose cose, vedi layout della base ed equipaggiamento dei soldati tramite la classica griglia alla Resident Evil 4, scoprire nuove tecnologie studiando reperti alieni e via dicendo, c’è un po’ sempre l’impressione di trovarsi davanti a qualcosa talvolta inutilmente macchinoso e non completamente al passo coi tempi.

Il che non è assolutamente riferito allo stile artistico, che è volutamente retro e può quindi piacere o meno, ma più che altro al feeling che si riceve navigando tra le varie funzionalità di gioco. Come prima, niente di preoccupante: stiamo anzi parlando di un qualcosa che, dinnanzi alle tante cose da fare e vedere in Xenonauts 2, passa presto in secondo piano, ma che per onor di cronaca è comunque giusto riportare.

Tra flotte da creare e potenziare, tecnologie dirompenti da ricercare, nuovi soldati da reclutare ed equipaggiare, oltre ovviamente a un’intera base militare da mantenere ed espandere, vi troverete presto sommersi dalle cose da gestire, con Xenonauts 2 che, sotto tale punto di vista, riesce fin da oggi a offrire anche un qualcosina in più rispetto agli ultimi X-Com.

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