Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition | Provato

Dopo dieci anni, con un colpo di coda oramai inatteso, Xenoblade Chronicles X ritorna su Nintendo Switch, con l'onere di chiudere una generazione.

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a cura di Andrea Maiellano

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Mancava solo lui all’appello e, per poco, non ha rischiato di “arrivare tardi alla festa”, ma alla fine ce l’ha fatta. Che Nintendo avesse in mente di riportare su Nintendo Switch tutte quelle IP che su Wii U non hanno brillato a dovere, per via delle scarse vendite della console, pur essendo state acclamate dalla critica, oramai non è una novità.
 
Negli ultimi otto anni, il Colosso di Kyoto ha riproposto, praticamente, ogni titolo esclusivo uscito sulla sua console precedente (tranne quello splendido Yoshi’s Woolly World la cui assenza ancora è un mistero per molti), motivo per il quale in molti si chiedevano dove fosse uno dei titoli più importanti, ovvero Xenoblade Chronicles X. D’altronde Nintendo non solo ha proseguito la serie realizzando due capitoli principali e una espansione stand alone, ma si è anche prodigata a rimettere a nuovo quel primo capitolo uscito su Wii, e che tanto fece clamore in quel lontano 2010. Proprio per queste ragioni, l’assenza di X, che è a mani basse uno dei capitoli più peculiari, e apprezzati, del nuovo corso della saga di Xeno una volta giunta sotto l’ala di Nintendo, lasciò molti fan della serie perplessi.
 
La “Grande N” lo aveva bistrattato in quanto non era un capitolo principale della saga? La peculiare formula di gioco, che tanto lo aveva fatto elogiare da chi ha avuto la fortuna di giocarci, non si amalgamava con il resto della serie presente su Switch? Semplicemente Nintendo se lo stava tenendo in serbo per la prossima console? In realtà nessuna di queste era la risposta giusta, visto che l’azienda lo ha annunciato nell’ultima tornata di titoli “first party” che arriveranno su Switch prima di lasciare che Nintendo si concentri completamente sulla promozione di Switch 2.
 
E non vi nego che mi rende un po’ malinconico vedere Xenoblade Chronicles, solo soletto, sul sito di Nintendo nella sezione “prossime uscite”, visto che il rischio che non venga considerato dalla massa, proprio in virtù del sempre più imminente arrivo di Nintendo Switch 2, è alto e, onestamente, se nuovamente il capolavoro del 2015 targato Monolith venisse ignorato dai giocatori per delle scelte di marketing, o di timing, sbagliate, sarebbe davvero triste, viste le sue qualità immense, sia in termini produttivi che per quanto concerne il game design. 
 

Un'opera incredibile

Xenoblade Chronicles X, difatti, è stato un vero e proprio kolossal giunto su Wii U come un fulmine a ciel sereno, capace di sconvolgere chiunque lo abbia giocato in virtù di una serie di scelte narrative, estetiche e di game design, che lo facevano virare fortemente sia dal tanto apprezzato Chronicles, che da tutta la serie Xeno vista negli anni precedenti sulle console di casa Sony. Xenoblade Chronicles X, difatti, abbandona quasi del tutto ogni elemento fantasy nel suo comparto narrativo e si concentra su delle tematiche squisitamente Sci-Fi e, moltissimo, sulle relazioni fra i vari personaggi.
 
Anche se, alla fine, un vero protagonista non c’è, visto che il personaggio che impersoneremo è un avatar, leggermente, personalizzabile di cui decideremo persino il nome e che, come da tradizione in questi casi, non proferirà una singola parola per tutta la durata dell’avventura, limitandosi a esprimere approvazione, o disappunto, quando verrà interpellato. Un incrocio perfetto fra uno spettatore e un protagonista, che si ritroverà a dover stringere amicizie e a osservare tutte le dinamiche che condizioneranno il rapporto fra i vari personaggi che Xenoblade Chronicles X sciorinerà durante il suo svolgimento. Una scelta poco felice? Inizialmente potrebbe anche sembrare così, ma non appena si comprende che il vero protagonista dell’intera avventura è il pianeta Mira, sul quale il genere umano atterra in cerca di una nuova ripartenza, tutto assume i giusti contorni e ogni scelta, inizialmente poco convincente, si adorna di nuovi significati.
 
 
Per farvi capire al meglio cosa intendo, ho bisogno di parlarvi, almeno un minimo, delle fasi iniziali dell’avventura. Il pianeta Terra, nell’anno 2056, è finito al centro di un conflitto fra due potenze aliene, le quali, durante lo scontro, hanno inevitabilmente condannato il pianeta. Pochi istanti prima della sua distruzione, gli abitanti della Terra hanno fatto partire una serie di navi colonia, pensate per far vagare la maggior parte della popolazione nello spazio profondo alla ricerca di nuovi pianeti, possibilmente ospitali, dove poter ricominciare. Purtroppo, però, molte delle navi colonia vengono prese di mira da una delle due fazioni aliene, venendo distrutte.
 
Una delle poche a salvarsi è la Balena Bianca, una nave che, dopo due mesi di navigazione nello spazio, subisce un incidente disastroso che la costringe ad atterrare su un pianeta, apparentemente ospitale. Questa nuova terra ha un clima simile a quello della Terra, ma oltre a essere incontaminato, è popolato da razze animali aliene che si comportano esattamente come gli animali sulla Terra. Alcuni attaccano senza motivazione, altri ignorano i nuovi abitanti del pianeta, mentre altri si infervorano solo se disturbati. In questo nuovo periodo di adattamento, i primi superstiti vanno a ricercare le varie scialuppe criogeniche di salvataggio, che sono atterrate su Mira, questo il nome dato dagli umani al nuovo pianeta, e in una di queste viene rinvenuto il protagonista della storia. Da questo momento, e finito il brevissimo tutorial su come spostarsi e come combattere, viene immediatamente data al giocatore una scelta: seguire gli obiettivi sulla mappa per proseguire con la storia, o dedicarsi all’esplorazione di mira senza alcun vincolo.
 

Il vero protagonista

Proprio questa seconda scelta, mostra subito la natura da “free-roam” di Xenoblade Chronicles X, visto che fin dalle primissime fasi di giocosi può decidere di ignorare tutto e tutti e dedicarsi a esplorare per il gusto di farlo, sfidando minacce più forti di noi, reperendo risorse di ogni tipo, molte delle quali ancora senza un reale significato, e, ovviamente, far salire di livello il nostro Avatar. Mira è un pianeta davvero maestoso, ma per constatare questa sua qualità bastano pochi passi al suo interno. Non si tratta esclusivamente delle ambientazioni incredibilmente suggestive, né tantomeno delle gigantesche creature aliene che vivono, in maniera realistica, all’interno dei vari biomi, quello che fa la differenza, rispetto a tantissime produzioni uscite anche recentemente, è la mastodontica attenzione a i dettagli infusa da Monolith in ogni singolo pixel.
 
Che siano le scariche elettriche che solleticano la sabbia durante una tempesta, uno dei cicli giorno-notte più convincenti mai visti o il meteo dinamico e imprevedibile (vi basti pensare che pioggia e vento cambiano d’intensità e che questa variabile non è fine a se stessa nell’ecosistema di gioco), questa mescola di dettagli sempre curati, uniti a un mondo di gioco vario, vasto e sempre pregno di cose da fare, scoprire o, semplicemente, vedere, fanno di Mira il vero protagonista di Xenoblade Chronicles X, la cui esplorazione è capace di ingurgitare decine e decine di ore, facendo letteralmente dimenticare della trama principale del titolo.
 
 
Ovviamente, però, Xenoblade Chronicles X non è solo esplorazione, motivo per il quale la trama principale, e le molteplici missioni secondarie e opzionali, si adoperano per tenere incollato il giocatore allo schermo, spronandolo sempre a esplorare, o a interagire con i molteplici personaggi presenti, con un sistema tanto intelligente quanto semplice. Molteplici missioni principali, difatti, avranno dei requisiti da soddisfare per essere avviate; a volte sarà necessario completare delle missioni di intesa per scoprire i retroscena dei vari personaggi, in altri verrà richiesto di aver scoperto una determinata porzione della mappa, insomma Monolith, già nel 2015, trovò un sistema molto intelligente per spronare i giocatori a esplorare a tutto tondo la produzione, con un occhio di riguardo nel non tediarlo mai obbligandolo a portare a termine dei semplici riempitivi privi di sostanza.
 
Ora vi starete domandando se tutti questi elementi, decisamente peculiari per uno Xeno, possano far distaccare Chronicles X eccessivamente dalla trilogia uscita su Switch, bé la risposta giace nel combat system del titolo, unico, vero, punto d’incontro con le altre produzioni.
 

Rimane uno Xeno

Al netto di alcune varianti sul tema, infatti, i combattimenti in Xenoblade Chronicles X si comportano esattamente come il primo Chronicles, offrendo quella mescola fra: movimento libero, attacchi automatici, abilità da attivare con precisione e cooldown che tanto fecero discutere negli anni di Wii e Wii U, ma che oramai sono diventate un marchio di fabbrica della serie... e di molti altri JRPG venuti in seguito. Dopo 10 anni, purtroppo, pecca un po’ di quell’anzianità di servizio che attanaglia questo tipo di “recuperi del passato”, ma al netto di ricordare un MMORPG del primo decennio degli anni 2000, tutto riesce ancora a funzionare a dovere, ingranando correttamente non appena si cominciano ad avere a disposizione più abilità e, soprattutto, più membri all’interno del proprio party.
 
Se tutte queste informazioni ancora non vi fossero bastate per capire come mai, a distanza di dieci anni dalla sua uscita, questo titolo sia ancora così importante (e il suo arrivo su Switch non dovrebbe essere sottovalutato), non mi resta altro da fare che chiedervi di aspettare la futura recensione, dove oltre alle migliorie apportate da questa Definitive Edition, vi parlerò più nel dettaglio di tutti quegli aspetti che rendono Xenoblade Chronicles X, uno di quei giochi che andrebbero perlomeno provati almeno una volta nella vita. 

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Questo vi fa capire come la bontà di una console non si può e non si deve giudicare solo dal numero di console vendute: Wii U è stata una console eccezionale, con giochi eccezionali, grazie al cielo riscoperti dal pubblico grazie al successo di Switch. Il merito di quest'ultima console, che sta battendo tutti i record di vendite all time, è stato soprattutto di ridare il giusto riconoscimento a capolavori Nintendo usciti su Wii U di indubbio valore. Riabilitando persino il suo sfortunato, ma straordinario predecessore. Alla fine Nintendo vince sempre, e con lei tutyi noi giocatori veri, che non possiamo non giocare e non tifare per lei! :) Tuttora l'azienda numero uno, faro e leader di questo meraviglioso settore.
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