Già dai primi livelli la grafica di Otogi è impressionante. Meravigliosa, oscura e misteriosa. Raiko è oscuro come ci si aspetterebbe, e si capisce velocemente come utilizzarlo (nonostante alcune inquadrature oblique). L'azione di base è davvero semplice: all'inizio di ogni livello c'è una breve spiegazione su quello che bisogna fare, normalmente la stessa cosa: massacrare demoni, liberare anime e strappare l'ectoplasma al grande immortale che comanda i demoni minori. Per farlo si ha hanno a disposizione le proprie abilità da guerriero e le armi, più o meo reali. Qui è dove entra in gioco l'aspetto RPG. Non avrebbe senso finire un livello in fretta seguendo la via più breve verso la fine per poi essere massacrati nel successivo perché non si è progredito a sufficienza.
La schermate di Otogi sono piene di dettagli. Gli sviluppatori hanno sfruttato al massimo le capacità grafiche di Xbox per disegnare un mondo ricco e affascinante. Quello che si chiede al giocatore è quindi di esplorare a fondo ogni livello, liberando il maggior numero di anime, così da guadagnare esperienza, oro, e qualche volta trovare nuovi equipaggiamenti utili per liberarsi della Bestia. Alla fine di ogni livello si accede a una schermata speciale che ospita il menù di sviluppo: qui si può controllare quanto si sta progredendo (in termini di punti vita, magia, forza...), ma è utile soprattutto per comprare nuove armi tra le 33 disponibili e sciegliere uno dei 12 incantesimi presenti nel gioco, per creare una tattica di gioco personalizzata. Gli effetti visivi nei combattimenti meritano un encomio. Ogni arma (o incantesimo) ha un suo colpo