Oltre alle armi, sono a disposizione degli incantesimi. La cosa divertente sta nella possibilità di combinarli tra loro. Due pulsanti sono per i colpi di spada (uno normale e l'altro più potente), e uno per lanciare gli incantesimi. Se si combinano l'effetto è una serie di tipi diversi di attacco. L'obiettivo è quello di assestare il maggiorn numero di colpi in sequenza (ottimo per l'esperienza). Il trigger sinistro serve a bloccare gli attacchi sulle creature che circondano Raiko. La cosa è utilissima se si vuole evitare di girare come una trottola mentre un demone ci sta massacrando da dietro. E si può fare anche in aria, non volando, ma con un uso intelligente del salto combinato con l'attacco, grazie al quale si possono fare dei salti degni della Tigre e il Dragone.
Più colpi si portano a segno consecutivamente, più esperienza si guadagna. Le bestie in Otogi, 40 specie diverse, non sono particolarmente scaltre o diaboliche, ma tendono a essere più che altro mostruose. Non è certo impossibile liberarsene, e, eccetto un paio di boss, si possono gestire facilmente. Probabilmente qui sta il punto debole del gioco. Può diventare noioso, l'azione è sostanzialmente ripetitiva e la difficoltà non aumenta granché. Ma a parte queste minime lamentele (storia, difficoltà e inquadrature), Otogi è un buon gioco, specialmente per gli amanti del genere. Grafica e suono sono gradevoli e coferiscono un atmosfera particolarmente accattivante. Non sarà il gioco del secolo, ma supera la prova a testa alta. Il misto azione/RPG è un aspetto fondamentale e rende il gioco qualcosa di più che semplice violenza gratuita. Per quanto riguarda la durata, il giocatore assatanato ce la può fare in una decina di ore, ma se si vuole esplorare ogni livelo nei dettagli ci vorrà molto, molto di più. Quindi sguainate la spada. Una quarantina di creatura vi aspettano nelle terre di Otogi. Mentre la missione procede, guadagnate nuovi poteri e la possibilità di comprare molte armi potenti e incantesimi.