C'è un problema con la CMA, l'ente regolatore del Regno Unito che sta analizzando l'acquisizione di Activision da parte di Microsoft, che renderà il gruppo un first party di Xbox. Un problema che si estende ovviamente alla mancata conoscenza del mercato, che potrebbe in qualche modo influire nelle decisioni e in come vengono percepiti tutti coloro che orbitano intorno a questa realtà.
Cos'è successo, in breve? Molto semplicemente, nel documento che analizza i dubbi dell'acquisizione di Activision Blizzard, la CMA ha bollato tutti i colossi dell'intrattenimento come degli incapaci, non in grado di realizzare esperienze di gioco uguali a Call of Duty. In un post su Twitter pubblicato da un account vicino al mondo Xbox viene ben espressa l'intera assurdità della vicenda. "Se fossi in EA, Take Two, Capcom, Embracer, Tencent, Smilegate, Ubisoft, Bandai Namco, Nexon, Netflix, CDPR, Epic Games, WB, NetEase, Krafton, Konami, Koei Tecmo, SEGA, Kadokawa, Netmarble o molti altri, mi sentirei insultato". Ed è in effetti vero: si tratta di uno scenario decisamente sconfortante e dimostra come non tutti abbiano una profonda conoscenza del mondo dei videogiochi.
Lungi da noi dal sostituirci al CMA. Non siamo in grado di analizzare le condizioni di un possibile monopolio. Siamo però in grado di conoscere l'industria dei videogiochi e sappiamo che se è vero che Call of Duty è diventato lo shooter più importante del mercato, è anche vero però che i big come Ubisoft, Electronic Arts e tutti gli altri inclusi nella lista possono tranquillamente creare esperienze di gioco molto forti e molto valide, anche in grado di ritagliarsi uno spazio contro l'IP creata da Vince Zampella. Proprio a Redwood, per esempio, hanno risposto al fenomeno dei Battle Royale lanciando Apex Legends, uno dei pochi che è stato in grado di sopravvivere in un panorama molto affollato. Senza poi dimenticarsi di PUBG, che ha letteralmente creato un nuovo genere.
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La CMA probabilmente alla fine emetterà un verdetto positivo o negativo analizzando anche altri fattori. Resta però sconfortante sapere quanto sia facile essere giudicati "incompetenti" rispetto ai concorrenti da parte di chi, probabilmente, non ha mai preso in mano un pad.