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WRC 10 | Recensione, un discreto anniversario

Scoprite con la nostra recensione WRC 10, l'ultimo capitolo di una saga fatta di motori e natura che quest'anno festeggia i cinquant'anni del campionato.

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a cura di Gioele Maria Pignati

Con WRC 10 il campionato di rally videoludico torna ogni anno puntuale nelle nostre case su console e su PC. Abbiamo preferito non rilasciare una recensione frettolosa prendendoci un po’ di tempo in più per provare con calma tutte le funzionalità del titolo. Sappiamo bene che il team francese KT Racing accompagnato da Nacon ormai è agli sgoccioli dato che questa sarà la penultima iterazione dello sviluppatore dedicata al mondo del WRC poichè si sa bene come Codemasters, azienda che sa il fatto suo relativamente ai giochi di corse, abbia acquisito la licenza ufficiale del campionato del mondo di rally per il periodo che va dal 2023 al 2027.

Inoltre va detto che questo è un anno speciale per il mondo delle corse fuoristrada perché, nonostante le mutilazioni operate sul campionato a causa del Covid-19 e al di là del calo di interesse da parte dei costruttori, ci si prepara comunque per festeggiare il cinquantesimo anniversario del WRC, che arriverà nel 2022, cosa che ci porta a guardare ad un galvanizzante passato dove natura e motori si mischiano in un turbinio di velocità e pericoli. Consapevoli di tutto ciò vediamo dunque come KT Racing ha affrontato il compito di portare le emozioni di queste corse estreme nelle nostre abitazioni.

Innanzitutto va detto che WRC 10 appare più come una discreta evoluzione della serie che non come la rivoluzione che un po’ tutti si aspettavano con la complicità della next gen. Le differenze col predecessore non sono moltissime e a volte si tratta piuttosto di modifiche che vanno ricercate con la lente d’ingrandimento. La distanza con la concorrenza poi è ancora molta soprattutto dal punto di vista meramente tecnologico. Comunque procediamo per gradi e analizziamo un elemento alla volta.

Offline e online

La prima impressione che si riceve guardando filmati e menù di WRC 10 è quella di un prodotto che sfrutta bene il materiale che accompagna la licenza di cui si fregia ma che allo stesso tempo non riesce ad offrire un contesto particolarmente spettacolare o emozionante. Di certo i menù sono più ordinati e chiari rispetto a quelli dello scorso anno anche se in un paio di occasioni ci è capitato di non capire bene dove ricercare certi elementi.

Le modalità e le opportunità offerte da questo episodio sono molte ma chi proviene da WRC 9 fondamentalmente non troverà poi così tante aggiunte. Per chi vuole scendere direttamente in pista c’è la modalità Partita Rapida che consente di scegliere auto, circuito e meteo e di cominciare lo stage senza troppi preamboli. Poi c’è la Stagione, adatta a chi cerca una serie di competizioni dove gestire pure ciò che c’è attorno al veicolo senza però incagliarsi in aspetti manageriali. Infine c’è la Carriera, la modalità più completa in assoluto che ci vede vestire i panni del pilota, dell’ingegnere e persino del manager.

Qui avremo la possibilità di fare la nostra scalata passando per la JWRC o partendo, con un numero di prove di accesso limitato, direttamente con la categoria WRC. Sarà possibile sbloccare anche l’opzione Team Privato che permetterà di vivere una carriera all’insegna di una maggiore personalizzazione, forte anche di un nuovo potente editor di livree che permette di adattare ai propri gusti ogni veicolo presente nel gioco dipingendolo con vernici di vario tipo e decorandolo con sticker realizzati ad hoc.

La carriera ci è sembrata abbastanza variegata anche grazie all’alternanza tra varie tipologie di evento: rally classici vengono affiancati da allenamenti, prove in condizioni estreme, eventi celebrativi dell’anniversario con auto e circuiti storici ed altro. Senza dubbio inserire diverse tipologie di competizione nel calendario ci è sembrato interessante. Il problema risiede nella mancanza totale di contestualizzazione del tutto: perché ad un certo punto della nostra carriera dovremmo ritrovarci improvvisamente alla guida di un’auto distrutta in mezzo ad una tempesta di neve? O ancora perché ci si dovrebbe trovare all’improvviso catapultati nel 1973 a guidare una Renault Alpine 110 Berlinette nel rally dell’Acropoli? Può sembrare un’osservazione puntigliosa ma effettivamente si finisce per farsi qualche domanda in tal proposito.

Procedendo nell’analisi comunque notiamo come ovviamente sia possibile configurare al meglio la propria vettura per adattarla via via al proprio stile. Peccato solo che in un gioco come WRC 10 che in qualche modo appare aperto ed accessibile nei confronti del grande pubblico, con lunghi tutorial che si prendono la briga di spiegare un po’ tutto, non si sia pensato affatto di accompagnare il setup della vettura con spiegazioni di alcun tipo. Le regolazioni dell’auto vengono presentate in maniera molto scarna con delle semplici barre, delle quali molti ignoreranno il significato, che potranno essere aumentate o diminuite di valore.

Questo aspetto va considerato in maniera piuttosto negativa perché prima il titolo si propone come aperto a tutti e poi non spiega il funzionamento di alcuni elementi essenziali. Persino giochi di guida dall’anima molto più simulativa finiscono per spiegare almeno in maniera sbrigativa il funzionamento dei settaggi del mezzo. Purtroppo viene data per scontata anche la conoscenza della terminologia relativa alle indicazioni del navigatore.

La gestione manageriale offerta da WRC 10 è, invece, abbastanza standard e prevede una routine fatta di stipendi, assunzioni e punti esperienza da spendere nell’albero delle abilità. Simpatica la necessità di stare attenti al carattere dei membri del team di modo che ci sia la giusta sinergia. Sarebbe stato bello invece introdurre qualche minigioco o siparietto dedicato alla gestione delle giornate di riposo e di quelle incentrate sull’istruzione del team e sul rafforzamento del rapporto tra i suoi componenti. Va detto che non è individuabile con chiarezza il livello di affaticamento dei membri della squadra.

Le altre modalità presenti poi sono le Sfide e gli Allenamenti, prove di vario tipo con cui misurare le vostre abilità di pilota con molteplici tracciati da completare il più rapidamente possibile in determinate condizioni. Interessante poi la presenza di un’Area Test, accessibile anche durante la Carriera, dove girovagare in stile open lungo un’ambientazione caratterizzata da elementi ambientali differenti.

Peccato per la realizzazione non proprio eccellente di questa zona che si presenta come un’aggiunta abbastanza svogliata da parte dello sviluppatore. L’Area Test è open finché si rimane in strada perché non appena si esce dalla carreggiata avviene il respawn, quindi non aspettatevi un Forza Horizon. Il caricamento di questo quadro è estremamente lungo, la vegetazione è immobile, non sono presenti rumori ambientali e tutto è in preda ad una staticità assoluta.

La mappa del percorso non indica il punto in cui ci troviamo e non ci sono incentivi di alcun tipo ad esplorare i vari luoghi presenti. Sarebbe bastato inserire qualche evento attivabile in determinati punti dell’ambientazione. Girare in libertà è abbastanza divertente ma si poteva e si doveva fare qualcosa in più. Grande, ma nemmeno troppo, novità di questo capitolo è poi la modalità cinquantesimo anniversario, che da un certo punto di vista da sola fa venire l’acquolina in bocca agli appassionati di automobili storiche, da un altra prospettiva invece ci si rende conto come anche in questo caso si poteva fare qualcosa in più.

Vengono proposte senza molta enfasi una serie di auto e di circuiti del passato relativi a momenti salienti del WRC. Sia i veicoli che i tracciati sono di buona fattura, peccato che manchi sempre qualcosa a livello di contestualizzazione generale e che i contenuti sembrino aggiunte generiche alla stregua di un DLC. Sono presenti poi la Drivercard, un pannello contenente tutte le statistiche di gioco che funge anche da coach indirizzando l’utente verso le prossime attività consigliate secondo l’andamento delle sue partite e l’immancabile Showroom, dove poter ammirare le vetture presenti nel gioco, effetto tearing permettendo. Infine troviamo le opzioni ricche di impostazioni relative ad HUD, aiuti di guida, comportamento del copilota, grafica e personalizzazione delle periferiche di controllo.

Questo comunque è ciò che viene offerto al giocatore offline, per chi invece volesse cimentarsi nel multiplayer sono presenti diverse opzioni: troviamo il multigiocatore classico che è l’equivalente di una corsa rapida dove però si gareggia in tempo reale contro i fantasmi, invero un po’ bruttini degli altri utenti. Non sembrano esserci particolari problemi di attesa, di lag o sincronizzazione, ma è anche vero che in mancanza di collisioni e con modelli delle vetture semplificati le cose si fanno più facili per gli sviluppatori.

Menzione di merito va invece alla presenza dello split screen, cosa piuttosto rara di questi tempi. Ci sono poi le classifiche che permettono di confrontare i propri tempi con quelli degli altri giocatori nel mondo. Le novità di quest’anno invece consistono nella modalità Club che permette di creare i propri campionati personalizzati o di partecipare a quelli messi in piedi dagli altri giocatori e la modalità copilota che come avrete già intuito vi permette di vestire i panni del navigatore. Mentre è possibile trovare già diversi Club attivi abbiamo dovuto tristemente constatare come la modalità copilota per ora venga snobbata dalla community: trovare un giocatore per ora risulta impossibile.

In mezzo al fango con WRC 10

Comunque quella che abbiamo analizzato finora è solo la cornice: il cuore del gioco ovviamente lo si può osservare solo scendendo in pista. Va detto che qui KT Racing ha fatto un buon lavoro migliorando leggermente la guidabilità dei mezzi che ora risulta più corposa ed appagante. È interessante vedere come ogni veicolo possieda il suo specifico stile di guida con differenze percepibili anche tra un’auto e l’altra della stessa categoria: si va dalle JWRC, lente e pesanti, alle WRC 3 e 2, più dinamiche, per poi passare alle inarrestabili WRC, vere e proprie belve, concludendo con le auto storiche ed i veicoli bonus, ognuno caratterizzato in maniera peculiare.

Insomma si può constatare con piacere come ci sia un abisso a livello di guidabilità tra una Toyota Yaris WRC, precisa e scattante, una Alpine A110 Berlinette, lenta, pesante e scivolosa, ed un Porsche 911 GT3 RS R-GT, che sembra letteralmente una grossa saponetta fuori controllo. Le varie superfici poi cambiano in maniera netta il modo di guidare: il comportamento del veicolo sull’asfalto è preciso e nervoso, forse anche troppo per i nostri gusti, terra e ghiaia restituiscono bene la sensazione del galleggiamento, neve e ghiaccio risultano scivolosi al punto giusto, il fango regala una buona sensazione di instabilità e le pozzanghere ostacolano il passaggio in maniera efficace.

Come dicevamo il grip dell’asfalto è forse eccessivo e si ha sempre la sensazione che lo sterzo sia troppo sensibile. Buono invece il graduale cambio di aderenza in presenza del meteo dinamico. Si percepisce poi abbastanza bene il cambiamento di guidabilità causato dai danni, dalle diverse tipologie di gomme e dall’usura dello pneumatico. WRC 10 sembra adatto sia a chi vuole giocare con un normale joystick aiutato da ABS e TCS, sia da chi vuole alzare l’asticella disattivando queste opzioni e dandoci dentro con volante e pedaliera.

Sia col pad che col volante i controlli ci sono sembrati piuttosto divertenti e precisi. Abbiamo però constatato, con una certa delusione, come la resa delle vibrazioni del DualShock non sia poi così efficace in WRC 10. Nella nostra anteprima avevamo provato il gioco su PC con un joystick generico ed in quel caso la resa ci era sembrata superiore. Anche con le impostazioni tarate al massimo livello ci è sembrato di percepire un’implementazione troppo soft delle vibrazioni. Non crediamo comunque che ciò dipenda da caratteristiche strutturali del joypad che in altre occasioni ha dimostrato di sapersi comportare in maniera decisamente migliore.

Positiva invece l’esperienza col volante. Evidentemente la versione di anteprima di WRC 10 da noi testata aveva bisogno ancora di qualche ritocco perché presentava comportamenti del force feedback a volte piuttosto strani e controproducenti a livello di guida. Possiamo constatare come le varie problematiche siano state risolte e come ora l’utilizzo della periferica risulti piuttosto soddisfacente. Con le impostazioni di base la risposta del volante potrebbe risultare un po’ vuota ma bastano alcuni accorgimenti a livello di opzioni ed ecco che il feedback cambia completamente. Sarà possibile intervenire sull’ampiezza dell’angolo di sterzata e su numerosi parametri relativi alla vibrazione e al ritorno di forza, con ulteriori implementazioni dedicate ai possessori di volanti Fanatec. Abbiamo riscontrato solo un problema col riconoscimento della periferica che per poter funzionare correttamente ha richiesto il riavvio della console.

WRC 10 è un buon compromesso tra arcade e simulazione che in generale si comporta in maniera piuttosto divertente ed appagante e che permette di regolare il livello di sfida in modo piuttosto flessibile. Peccato per alcune strane collisioni con gli elementi esterni al percorso che portano il veicolo a comportarsi in maniera un po’ surreale, come se non avesse peso: una volta ad esempio ci è capitato di sbattere contro una roccia e di fare un giro su noi stessi come se il mezzo pesasse pochi chili.

Il gioco di sponda con guard-rail e muretti viene perdonato abbastanza spesso e il freno a mano ci è sembrato un po’ troppo sensibile. Il respawn forse avviene troppo presto, riportando il veicolo quasi subito in pista, specialmente se si colpisce il pubblico, andando a tagliare in maniera netta su molte situazioni di contorno. Simpatico poi il discorso della foratura che mette di fronte alla scelta di una penalità sul tempo per cambiare lo pneumatico o alla possibilità di finire la gara con la gomma a terra.

C'è di meglio in circolazione

Passiamo poi alle note dolenti che riguardano in particolare l’impianto audiovisivo del titolo, solo passabile e non molto migliorato rispetto a WRC 9. Se in generale le vetture risultano ben realizzate con un livello di dettaglio accettabile sia all’esterno che all’interno ed i circuiti sono in grado di offrire un buon colpo d’occhio regalando scorci anche piuttosto suggestivi, permangono diversi difetti ed elementi sottotono, soprattutto se si fa il confronto con la concorrenza.

La vegetazione ci è sembrata solo discreta e il pubblico pare raffigurato in maniera piuttosto discutibile, composto com’è da brutti manichini incapaci di reagire a ciò che accade attorno. Le ambientazioni, al di là di un drone o di un elicottero che si possono vedere saltuariamente, ci sono sembrate un po’ statiche: gli animali fermi risultano inquietanti e a volte non si muove nemmeno il fogliame. L’illuminazione appare un po’ spenta, sono presenti fenomeni di tearing nei momenti più complessi, le ombre sono decisamente sgranate, a volte si percepisce del pop-up e alcuni elementi come i fumogeni ci sono sembrati mal integrati rispetto al resto.

A volte l’aggiornamento delle ombre sulla distanza confonde circa l’andamento del tracciato. I riflessi sull’auto risultano un po’ plasticosi e quelli sul vetro interno sono impercettibili. In generale i modelli umani, anche nei siparietti e nei menù, non sono niente di che né in quanto a raffigurazione né in quanto ad animazioni. Certi tunnel e sottopassi si presentano davvero inguardabili, smunti e sbiaditi come sono, e alcune texture del terreno, anche vicine, si presentano estremamente slavate. Poi alcuni elementi di contorno come i cespugli quando colpiti vengono o attraversati o vaporizzati disintegrandosi.

Sono stati risolti i problemi relativi alla raffigurazione della polvere riscontrati in sede di anteprima di WRC 10. La scia alzata dal veicolo resta comunque insoddisfacente, grossolana e a volte poco coerente col tipo di terreno affrontato. La raffigurazione del meteo invece ci è sembrata piuttosto buona con alberi sballottati dal vento, pozzanghere riflettenti e goccioline in movimento sia sul veicolo che sullo schermo. L’unica cosa che non ci ha convinto risiede nella resa della pioggia sul parabrezza che cambia bruscamente con accensione o spegnimento dei tergicristalli. I replay si lasciano guardare ma sono piuttosto standard.

Molto buona invece la telecamera di gioco che segue il veicolo in maniera dinamica ed emozionante sia durante le derapate sia in caso di collisioni. Il motion blur, attivabile a piacimento, poi è usato in modo efficace e arricchisce l’immagine donando maggior dinamismo. Superiore alla concorrenza, anche se non incredibile, la raffigurazione dei danni e dello sporco. Anche l’audio vive di alti e bassi. Troviamo un buon doppiaggio in italiano per il copilota, che risulta abbastanza espressivo e che ci stupirà con esultanze, in caso di tempi buoni, e repliche, in seguito ad incidenti.

Si può scegliere tra navigatore maschile o femminile ma nel secondo caso stranamente è disponibile solo la lingua inglese. Le musiche di sottofondo sono poco ispirate e abbastanza ripetitive. Buoni gli effetti sonori e interessanti i rombi dei motori, che però suonano decisamente meno ruggenti e cristallini rispetto alla concorrenza. La transizione tra accelerazione e decelerazione poi in certi veicoli sembra troppo brusca. A volte invece impressiona in maniera negativa, il fatto che in certi stage di WRC 10, escluso il rombo del motore, ci sia silenzio assoluto, venendo a mancare un qualsiasi effetto ambientale.

Vogliamo poi concludere con una serie di considerazioni veloci. In generale ci è piaciuta l’ottima sensazione di velocità, potenza, instabilità e pericolo trasmessa da WRC 10, complici una serie di fattori, compresa la volontà di inserire strade a volte molto strette. I caricamenti sono eccessivamente lunghi. Ci ha infastidito l’impossibilità di non poter vedere la mappa del tracciato prima delle gare della carriera. A volte abbiamo assistito a delle imprecisioni come nel caso della coppia storica composta da Michèle Mouton e Fabrizia Pons, in cui il copilota sarebbe dovuto ovviamente essere donna ed invece era uomo.

Ci sono poi alcuni glitch. A volte si può vedere attraverso gli oggetti, la visuale della modalità foto e la telecamera che ruota attorno al veicolo possono bloccarsi e i restart risultano un po’ “selvaggi” con la macchina che sobbalza e che risulta storta rispetto alla partenza. Capita che il rombo del motore sia buggato e che si senta ad un volume inferiore rispetto al resto. Infine va detto che se le modifiche all’assetto possono cambiare in modo effettivo il comportamento del veicolo allo stesso modo possono glitcharlo: regolando il mezzo in modo da fargli toccare terra ci siamo trovati di fronte non tanto ad un’automobile quanto piuttosto ad un grosso giocattolo sobbalzante praticamente dotato di vita propria.

WRC 10, in conclusione, si presenta come un gioco discreto che vive di molti alti e di altrettanti bassi, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Si tratta sicuramente di un videogame divertente, che però non aggiunge poi così tanto rispetto alla precedente edizione. Se desiderate mettere le mani sulla nuova versione della saga videoludica dedicata al WRC forse vi conviene aspettare un po’ e confidare in un abbassamento di prezzo. Vedrete che WRC 10 si rivelerà un ottimo passatempo a cui dedicarsi tra un gioco e l’altro, che vi farà divertire con derapate e salti ma da cui non dovrete pretendere troppo.

Voto Recensione di WRC 10 - PS4


7.4

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Divertente compromesso tra simulazione e arcade

  • - Guidabilità delle vetture ben differenziata

  • - Auto e circuiti storici scaldano il cuore

  • - Molte modalità

  • - Editor di livree potente

Contro

  • - Audiovisivamente sottotono

  • - Caricamenti troppo lunghi

  • - Sono presenti glitch ed imprecisioni

  • - Il setup delle vetture non è spiegato in alcun modo

  • - Non aggiunge poi molto rispetto a WRC 9

Commento

WRC 10 migliora leggermente la formula dell'anno precedente senza stravolgere nulla. Avremo a che fare con un gioco dotato di una guidabilità divertente e ben differenziata tra i vari mezzi. Il giusto compromesso tra simulazione e arcade permetterà a tutti di scendere in pista ma molti si troveranno in difficoltà con un setup della vettura privo di spiegazioni. Purtroppo restano presenti grossi limiti dal punto di vista audiovisivo e si sente la mancanza di alcune rifiniture. Fa piacere trovare auto e tracciati storici ma si sente il bisogno di una maggiore contestualizzazione.

Informazioni sul prodotto

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