Wasteland 3, il Colorado nel palmo di una mano | Recensione
Wasteland 3 è sicuramente uno dei giochi più attesi di questo fine agosto: scopritene di più a riguardo nella nostra recensione.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Wasteland 3 è un titolo impressionante, un’opera talmente pregna di contenuti da lasciare a bocca aperta. Quanto imbastito da InXile Entertainment è qualcosa fuori scala, qualcosa che necessita di decine e decine di ore di gioco per scalfirne appena la superficie. Narrativa di livello, una scrittura efficace e, soprattutto, un mondo incredibilmente vivo e in continua evoluzione: tutto senza dimenticare un gameplay profondo e articolato. Chiunque avesse aspettative decisamente alte per il titolo, come sempre guidato dalla saggia mano di Brian Fargo, non rimarrà deluso da Wasteland 3 e troverà un'avventura dall'altissima qualità di fondo, capace di ammaliare i vecchi appassionati e, al contempo, rivisitare in chiave moderna le classiche meccaniche di gioco.
Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
- GPU: RTX 2070 Gigabyte
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Wasteland 3: nel freddo Colorado post-apocalittico
Le vicende - e che vicende - narrate da Wasteland 3 ci portano in un’ambientazione diametralmente opposta alla calda Arizona a cui ci avevano abituati i precedenti episodi. In questo terzo capitolo ci troveremo infatti in un ghiacciato Colorado post-apocalittico, con i nostri amati ranger che hanno risposto alla chiamata d’aiuto del Patriarca, un auto-proclamatosi sovrano del Colorado dal polso di ferro. Come qualsiasi padre dal carattere forte e con il tempo a disposizione risicato, sono i figli il grande problema del Patriarca, con la prole del dittatore che si è sparpagliata tra le gelide lande del Colorado a tramare per deporre il padre. Il nostro compito sarà, quindi, quello di recuperare i figli fuggiaschi e riportarglieli.
Questo è, però, solo l’incipit di Wasteland 3 e, come facilmente immaginabile, il prosieguo delle vicende è completamente nelle nostre mani e dipenderà da un’incredibile serie di scelte che faremo nel corso dell'avventura. Decisione dopo decisione, il variopinto mosaico narrativo di Wasteland 3 andrà a comporsi sotto i nostri occhi, portandoci su strade sempre diverse e, soprattutto, sempre giustificate da quello che è stato il nostro cammino: mai, come nell’ultima opera di InXile Entertainment, ci siamo sentiti padroni del nostro destino, capaci di scelte in grado di segnare la sorte di intere cittadine.
In Wasteland 3 anche la più piccola decisione, la più piccola risposta, ha una sua conseguenza: per usare una citazione, anche il battito di ali di una farfalla può provocare un uragano in Colorado. Questo diventa estremamente chiaro quando, dopo ore di gioco, ci si ritrova sbattuti in faccia una scelta fatta tempo prima o quando ci si imbatte in un accampamento ormai decimato solo perché in precedenza non abbiamo portato a termine una missione secondaria. In situazioni come queste, la potenza narrativa di Wasteland 3 emerge in tutto il suo splendore, come un ammaliante libro che si sviluppa attorno alle scelte del lettore, ghermendolo nel suo poliforme racconto.
L’intreccio narrativo Wasteland 3 non è però un mero esercizio di stile, in grado come un illusionista di stupire solo grazie ai suoi virtuosismi, ma un racconto nudo e crudo, capace di sbattere in faccia al giocatore la realtà umana. Folli, disperati, fanatici, succubi e potenti: il prodotto di InXile Entertainment è un crogiolo di sentimenti umani, un museo di personalità ed emozioni, un clamoroso spaccato della psiche umana. Nelle decine di ore di gioco che passerete in compagnia del Team November, la squadra di Desert Ranger protagonista di Wasteland 3, vi imbatterete in personaggi e vicende di ogni tipo, che ci porteranno più volte a varcare il labile confine tra il bene e il male. Ergersi paladini della giustizia non è mai stato così difficile.
Ad aumentare poi ancor di più l’immedesimazione è finalmente il doppiaggio, una caratteristica richiesta a gran voce dai fan e arrivata grazie all’apporto di capitali dovuto all’ingresso di InXile Entertainment negli Xbox Game Studios. Un doppiaggio, solamente in inglese ma di buonissima fattura, che è riservato anche al più insignificante dei dialoghi e che concorre a innalzare incredibilmente la fruibilità del titolo. Se non siete particolarmente a vostro agio con la lingua d'Albione, fate attenzione: non è solo il doppiaggio a essere in inglese in Wasteland 3, bensì l'intero gioco. Considerando quanto siano predominanti i testi scritti, si tratta quindi di un aspetto da tenere in grande considerazione se si è interessati all'acquisto. Altro aspetto determinante per l'immedesimazione è poi l’introduzione di una visuale frontale, come quella che potete osservare qui sotto, dei personaggi principali durante alcuni dialoghi. Un’interessante aggiunta, che riesce anch’essa a dare un quid in più alla narrazione.
Un GDR con i controfiocchi
Allontanandoci ora da quella che è la maestosa narrazione di Wasteland 3, che tra l’altro è accompagnata da una scrittura sempre mordente ed efficace, possiamo trovare nell’ultima fatica di InXile Entertainment un titolo dalla duplice faccia: da una parte è capace di cullare e ammaliare i vecchi appassionati di GDR e dall’altra di fare un passo verso un nuovo pubblico, senza però snaturarsi o scendere a compromessi.
Gli stilemi da gioco di ruolo vecchio stampo ci sono infatti tutti. Tra caratteristiche da potenziare, punti abilità da assegnare, skill da curare e molto altro ancora, in Wasteland 3 i giocatori più affezionati si sentiranno a casa, sopraffatti in senso buono dall’incredibile quantità di aspetti da gestire e tenere in considerazione. Non mancano, ad esempio, gli iconici attributi che se adeguatamente potenziati aprono numerose strade sia a livello di dialoghi che di gameplay come la conoscenza di esplosivi, di tecnologia o, più banalmente, la spacconaggine del vostro personaggio.
Una piacevole aggiunta, e che alimenta ancor più la vena strategica del titolo, è poi il fatto che è finalmente possibile mettere mano e modificare anche il Kodiak, il grezzo ma possente mezzo di trasporto utilizzato dai Desert Ranger per spostarsi nell’ostile Colorado. Modifiche come questa, che sono sia a livello estetico che operativo, vanno a poi toccare numerosi ambiti, con il Kodiak che con il giusto potenziamento diventerà addirittura un vero e proprio membro senziente del nostro team.
Potenziamenti e modifiche all'equipaggiamento dei personaggi non potevano ovviamente mancare, con i giocatori che possono ora aggiungere mod anche alle armature oltre che alle armi. Wasteland 3, come avrete capito, è un prodotto immenso, che dà in mano ai giocatori un’incredibile possibilità di scelta su ogni fronte, a partire dall’iniziale creazione del personaggio, passando per la sua crescita e gestione fino ad arrivare agli intrecci narrativi di cui abbiamo in precedenza ampiamente tessuto le lodi. Se volessimo soffermarci su ogni singolo modo in cui è possibile interagire su Wasteland 3 avremmo di cui parlare per ore intere, ma riteniamo che sia corretto dare il giusto spazio anche ad altri aspetti del titolo e di lasciare a voi giocatori il piacere di scoprire da soli le mille possibilità offerte da Wasteland 3.
Esperienza che è portata all'ennesima potenza dall'inedita co-operativa, che riesce a rivelarsi un'aggiunta di grandissimo rilievo. In Wasteland 3, inoltre, il multigiocatore non è solo sincrono, con i vari utenti che possono quindi collaborare a stretto contatto durante ad esempio qualche battaglia, ma anche asincrono, con le azioni di un giocatore che si riflettono direttamente sul gioco dell'altro. Spieghiamoci meglio: se uno dei due giocatori completa ad esempio una missione inimicandosi nel contempo una particolare fazione, l'altro si troverà a sua insaputa la reputazione peggiorata da tali azioni. Una modalità dal potenziale altissimo, che riesce a rendere incredibilmente ancora più vivo e avvincente il Colorado post-apocalittico.
Elogio allo stratega
Il gameplay dell’ultima opera di Brian Fargo si sviluppa come da tradizione principalmente su due livelli distinti: esplorazione e combattimenti. Se finora abbiamo parlato della prima parte, che include anche la gestione della nostra squadra di Desert Ranger, vale ora la pena soffermarsi sui vari scontri, che si snodano attraverso delle meccaniche da strategico a turni. Proprio dal gameplay passa infatti buona parte di quell’apertura verso nuove fasce di pubblico di cui vi avevamo in precedenza accennato. Il passo in avanti fatto rispetto al secondo capitolo è notevole e i combattimenti sono ora più accattivanti e riusciti che in passato. Ad esempio le animazioni sono migliorate notevolmente e, grazie ad una serie di altre piccole limature, il ritmo degli scontri risulta decisamente più avvincente.
Certo, non aspettatevi la pulizia e l’accessibilità di un X-COM qualsiasi o il dinamismo di un Gears Tactics, che innegabilmente restano più fruibili per un neofita di questo Wasteland 3. Nonostante per molti possa non andare a genio, inXile ha scelto di gestire in questo terzo capitolo la suddivisione dei turni di gioco durante le battaglie in due momenti distinti e alternati, uno dedicato ai nostri combattenti e l'altro alle forze avversarie. Il tutto, oltre a concorrere a rendere il ritmo di gioco più immediato e più vicino agli standard odierni, permette poi di gestire in un modo completamente diverso le battaglie. In Wasteland 3 si può manovrare a piacimento nella stessa fase tutta la squadra e non si è di conseguenza più limitati a seguire uno schema prefissato tra i vari personaggi.
Non mancano poi abilità speciali, skill passive e attive, che rendono gli scontri ancor più vari e lo sviluppo dei personaggi essenziale anche per affrontare nel migliore dei modi i vari scontri. Gli amanti delle statistiche e dei numeri avranno in ogni caso di cui gioire: l'arsenale è decisamente vario, con le armi che richiedono statistiche specifiche e un numero differente di punti azione per essere usate. In Wasteland 3, poi, i proiettili devono essere centellinati, onde non trovarsi a spendere soldi su soldi per le munizioni o, ancor peggio, restare a secco durante qualche battaglia particolarmente pericolosa.
I combattimenti di Wasteland 3, anche se magari non al livello di esperienze analoghe come quelle sopracitate, riescono a rivelarsi quindi validi, grazie a questa lunga serie di tatticismi e a una veste meno obsoleta rispetto a quella passata. Purtroppo, come in tanti altri strategici a turni, le percentuali dei vari colpi sono spesso e volentieri imprecise e vi faranno imprecare più di una volta. Altre volte fastidiosi bug ci hanno inibito il movimento dei personaggi durante qualche combattimento, costringendoci a ricaricare la partita e a perdere, di conseguenza, i nostri progressi.
Tra problemi e bellezze
Se questi bug ricorrenti possono essere facilmente corretti con patch successive, in Wasteland 3 ci sono purtroppo altri aspetti che il team di sviluppo avrebbe potuto gestire meglio. Il log delle missioni, dove sono racchiuse tutte le quest in cui si siamo imbattuti, non riesce infatti a tenere il passo delle vicende e più di una volta non abbiamo trovato registrato qualche progresso che avevamo invece raggiunto. La gestione dell'inventario, inoltre, avrebbe potuto essere migliorata e allo stato attuale risulta confusionaria e poco pratica. L’aspetto più fastidioso, per quanto non eccessivamente negativo, che abbiamo riscontrato è però quello relativo all’obbligo di avere tutti i personaggi sul medesimo punto per cambiare zona. Il che, ci teniamo a dirlo, non è per forza di cose un male, ma, considerando come più volte ci siamo trovati a lasciare erroneamente indietro un ranger a causa di un sistema di selezione talvolta impreciso, alla lunga il tutto diventa parecchio fastidioso, costringendo ad attendere per decine di secondi che anche gli ultimi personaggi raggiungano il punto in questione.
A ciò si vanno infine ad aggiungere dei caricamenti lunghissimi, nonostante Wasteland 3 fosse installato su SSD. Per il resto, il lato tecnico è comunque riuscito e sebbene non riesca a competere con titoli di altri generi, i risultati del budget aggiuntivo concesso a questo terzo episodio sono piuttosto evidenti. Una menzione di onore deve essere fatta poi sia alle sorprendenti scelte stilistiche e artistiche di alcune zone o fazioni, sia alla colonna sonora, che si è rivelata di ottima fattura e decisamente azzeccata. Peccato solo per qualche calo di framerate in alcune zone, soprattutto a Denver, ma si tratta di un difetto che, siamo sicuri, verrà corretto già con le prime patch.
Voto Recensione di Wasteland 3
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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A livello narrativo è clamoroso
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Libertà di scelta assoluta
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Artisticamente sublime
Contro
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Talvolta inutilmente confusionario
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Caricamenti troppo lunghi e qualche bug di troppo
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Niente traduzione italiana