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Warhammer 40000: Space Marine 2, un'esperienza esaltante | Recensione

Space Marine 2 è un sogno che diventa realtà per tutti gli amanti del franchise di Warhammer che aspettavano un seguito del capitolo del 2011.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Nella tetra oscurità del quarantaduesimo millennio di Space Marine 2 c'è solo la guerra. Incessanti conflitti su scala galattica che minacciano l’Imperium. Xeno ed eretici sono i mali principali che affliggono l’umanità, da fronteggiare per mezzo della spada e di un’incrollabile fede. E come meglio farlo se non vestendo i panni dei più potenti guerrieri al servizio dell’Imperatore, gli Space Marine? Dotati di forza sovrumana, possono subire ferite mortali e resistervi, protetti dalla loro possente armatura potenziata. Si rialzano e combattono ancora e ancora, brandendo le armi più forti conosciute e non conoscendo paura.

Ideali che Space Marine 2, TPS sviluppato da Saber Interactive, incarna alla perfezione consegnando al giocatore il controllo del tenente Demetrian Titus, del Capitolo Ultramarines. Una macchina mortale resa ancora più inarrestabile dall’operazione Rubicon Primaris e che si troverà ad estirpare le indomite forze dei Tiranidi e a tenere testa alle subdole stregonerie dei Thousand Sons accompagnato da altri due fratelli guerrieri, impersonati dalla CPU o da altri due giocatori. Quella di Titus, però, è anche una battaglia personale, di riscatto dopo le accuse di corruzione al termine del primo originale capitolo del 2011. Una lotta che si intreccia anche col sospetto dei suoi compagni e con gli inganni e le macchinazioni delle forze del caos.

 

Nel corso dell’avventura, il rapporto tra i membri della squadra avrà modo di evolversi, convogliando nelle fasi conclusive del racconto in alcuni momenti che ci hanno lasciato con la pelle d’oca per la forza e l’impatto che hanno di trasmettere quel senso di coraggio e onore che guida gli Adeptus Astartes fino alla conquista della vittoria, o della morte. Space Marine 2, sia dal punto di vista del gameplay che da quello cinematografico, è capace di restituire un senso di scala e peso senza eguali che conferisce una grande sensazione di potenza. È facile percepirlo fin dalle prime battute, camminando a passo lento tra le linee di difesa dell’Astra Militarum, così piccole al nostro cospetto e che con riverenza, e anche sollievo, ci accolgono per rovesciare le sorti della guerra.

 

 

Così imponenti e maestosi, ma anche ridimensionati di fronte alle esagerate architetture che compongono i livelli di gioco. Gli svettanti pinnacoli delle cattedrali gotiche, slanciati verso il cielo per toccare il divino, le facciate ornate e dettagliate esprimono tutta la devozione nel Dio-Imperatore, ma trasmettono anche quel senso di oppressione che persiste nelle città dell'Imperium. Stormi di Gargolle invadono i grigi cieli di qualsiasi mondo preso d'assalto dai Tiranidi, la cui numerosità ci stringe in una morsa sfiancante dalla quale usciamo solo affilando i denti della spada catena ed eviscerando orde di xeno composte da una buona varietà di nemici come avevamo già potuto apprezzare nella precedente prova del gioco. E se il successo della missione si misura col sangue, ne verrà versato moltissimo nelle circa dieci ore della campagna.

Con un arsenale davvero sorprendente a disposizione, c’è veramente l’imbarazzo della scelta per sperimentare con armi da fuoco e armi corpo a corpo. Prendiamo ad esempio la spada potenziata dotata di due diversi stili di combattimento intercambiabili alla sola pressione di un tasto che permette di spazzare via gli sciami con colpi ampi e lenti, o di lanciarsi in un affondo seguito da colpi rapidi e taglienti. Per non parlare poi dell’iconica spada catena, il cui suono a ogni fendente che taglia le carni dei Tiranidi è pura poesia. Ogni arma si comporta bene e ha un feeling distintivo.

I Tiranidi sono il nemico perfetto per mettere in mostra tutta la potenza dello Swarm Engine di Saber Interactive, ma abbiamo trovato ancora più spettacolari da vedere gli scontri con i Thousand Sons. Se i Tzaangors si comportano un po’ come i Tiranidi caricando a testa bassa, i Terminators dello Scarabeo Occulto o gli Exalted Sorcerers piegano la realtà al loro volere creando degli effetti visivi a schermo che tentano di confondere e distorcere il punto in cui avverrà l'attacco. Gli effetti sonori ovattati, poi, trasportano dentro a una grande illusione. I loro poteri soprannaturali sono caratterizzati da bombardamenti, esplosioni di warp, scintille colorate e fiammate del lanciafiamme che costringono a prestare molta attenzione a ogni direzione da cui può arrivare l’attacco, a volte generando forse fin troppa confusione che non rende sempre leggibili le finestre in cui parare o schivare.

Sebbene infatti il sistema di combattimento basato su un mix di colpi dalla distanza, corpo a corpo, parate e schivate sia molto convincente una volta padroneggiato e permetta di fare delle combo esaltanti, in alcuni frangenti può capitare che si spezzi il ritmo dell’azione a causa di un eccessivo numero di indicatori su schermo ed esplosioni, a cui si aggiunge una telecamera a volte imprecisa che blocca la visuale contro qualche muro o rende molto difficile individuare gli attacchi alle spalle. Dato che la salute perduta di recente può essere subito recuperata infliggendo danni, la precisione dei colpi e la chiarezza di ciò che avviene a schermo sono fondamentali; non riuscire ad anticipare un attacco potrebbe generare un po’ di frustrazione a livelli di difficoltà più elevati.

A non averci del tutto convinto sono stati poi anche i compagni controllati direttamente dal gioco. Sebbene competenti nel supporto e nel rianimarci in caso di bisogno, hanno mostrato dei limiti tattici e strategici. Un giocatore umano, con la sua capacità di adattamento e di prendere decisioni rapide, fa davvero la differenza, soprattutto alle difficoltà più elevate. Dare priorità ad alcuni bersagli rispetto ad altri, o utilizzare le abilità per uscire da una situazione critica, rimangono scelte importanti che caratterizzano il gioco di squadra. Questi aspetti emergono maggiormente nella modalità PvE cooperativa delle operazioni, il cui sistema di classi impone un certo grado di collaborazione se si vogliono sfruttare le potenzialità uniche di ogni diverso ruolo.

Operazioni PvE e Guerra Eterna PvP

Con sei diverse classi le possibilità di sfruttare varie sinergie sono indubbiamente interessanti, anche se data la numerosità dei nemici e la scarsità di oggetti di cura, risultano particolarmente più efficaci classi come la Pesante e la Baluardo che offrono delle abilità votate alla difesa. La classe pesante può sfoltire le fila nemiche mantenendo la posizione mentre con la sua aureola di ferro crea uno scudo momentaneo che blocca i danni a distanza fino a che non si esaurisce, il baluardo invece può schierare lo stendardo capitolare facendo recuperare l'armatura persa e dando quel senso di unità dipinto anche durante la campagna.

Le operazioni, strettamente legate agli eventi della campagna, ci hanno offerto una visione completa dello scontro interplanetario. Seguendo le missioni delle altre squadre, abbiamo potuto apprezzare la vastità e la complessità di questo conflitto, sentendoci parte attiva di un evento di maggiore portata. Nel corso delle 6 missioni attualmente disponibili ci siamo confrontati con svariati obiettivi; tuttavia, non vogliamo scendere troppo nei dettagli per non svelare particolari della trama che è bene scopriate da soli.

Possiamo dire però che in una missione ci siamo ritrovati a conquistare delle zone mentre le forze nemiche tentavano di ostacolarci, in un’altra missione, invece, abbiamo scortato un Servoteschio all’interno di catacombe o ci è capitato di combattere al fianco di un dreadnought o di condurre una batteria a fusione all’obiettivo modificando la posizione dei binari su cui viaggiava. Niente di trascendentale in termini di originalità, ma impegnative a sufficienza da spingerci a riprovare le stesse missioni a maggiori difficoltà. Se preferite giocare le Operazioni da soli con l'ausilio di compagni controllati dall'intelligenza artificiale, dovrete tenere a mente che a difficoltà di gioco più elevate non sono sufficientemente propositivi e reattivi.

Qualora vogliate sbloccare tutto, sarà comunque necessario passare ai livelli di difficoltà maggiori e ottenere così punti esperienza e migliori risorse per potenziare armi, sbloccare nuovi vantaggi o cosmetici basati sul proprio capitolo preferito. La progressione per sbloccare ognuno di questi elementi è però piuttosto lenta e vi porterà a dover rigiocare gli stessi contenuti più e più volte, ottenendo al contempo un numero di monete talvolta esiguo per il tempo speso e gli sforzi profusi. Il problema principale è che le monete ottenute vengono usate sia per acquistare emblemi e colori per l’armatura, sia per sbloccare i vantaggi di classe e le armi, costringendo a fare una scelta tra cosmetici e migliorie che hanno un impatto sul gioco di squadra e l’andamento di una missione. 

Guerra Eterna, invece, è la modalità PvP che mette di fronte 6 giocatori per squadra in una delle tre modalità al momento disponibili: annientamento (un classico deathmatch), conquista la zona e la variante controllo e conquista in cui va preso possesso di una sola zona che ruota durante la durata del match e va difesa per impedire che venga conquistata dal nemico. Il numero di contenuti al lancio non è particolarmente ricco, né le modalità e le mappe sono particolarmente ispirate, tuttavia se cercate un’esperienza PvP più classica rispetto agli standard odierni fatti di pass battaglia, miriadi di inutili contenuti sbloccabili, allora Guerra Eterna al suo stato attuale è funzionale nella sua semplicità

Anche in questa modalità la progressione non è condivisa tra tutte le classi, quindi se vorrete progredire con una delle 6 classi disponibili, dovrete selezionarla e giocarla individualmente. Guerra Eterna si distingue per il limite di due giocatori per classe a squadra, il che spinge inevitabilmente a ragionare un attimo su quella che potrebbe essere la composizione migliore per affrontare il team nemico. Abbiamo sperimentato con ogni classe, trovando che ognuna può avere un suo uso tattico in particolare nei match a obiettivi, anche se molto dipenderà anche da come i compagni di squadra decideranno di scendere in campo.

Pur non offrendo mappe enormi, la distanza da un punto a un altro si fa sentire quando ci si muove in pesanti armature e avere a disposizione un rampino o i reattori dorsali, a volte può essere indubbiamente più efficace per sfruttare un posizionamento tattico o per coprire maggiori distanze in meno tempo. L’aspetto strategico di poter schierare diverse classi di gioco è ciò che indubbiamente ci ha convinto di più.

 

Commento tecnico

Nelle oltre 25 ore di gioco, suddivise tra la modalità campagna e le partite online, non abbiamo mai dovuto interrompere l'azione a causa di bug, lag o altri inconvenienti tecnici che pregiudicassero la nostra esperienza di gioco. Abbiamo giocato Space Marine 2 su un PC dotato di AMD Ryzen 9 3900X, 64 GB RAM, RTX 3070Ti alla risoluzione di 1440p e con un dettaglio impostato su alto e il DLSS attivo riuscendo comunque a raggiungere più o meno stabilmente i 60FPS. Anche durante qualche calo prestazionale l’azione si è comunque mantenuta fluida e non abbiamo mai incontrato crolli significativi o fenomeni di stuttering. Con una buona presenza di opzioni di personalizzazione, tra cui anche la possibilità di impostare una risoluzione di rendering per migliorare le prestazioni, il gioco può essere adattato a varie configurazioni. 

Conclusioni 

Space Marine 2, per un appassionato di Warhammer 40.000, è un sogno che si concretizza. Sebbene non sia necessario essere un fan accanito o aver giocato il precedente capitolo per apprezzare il gioco, è sicuramente stato realizzato con tutta la dovuta cura pensando alle persone che amano il franchise e a loro parla con riferimenti ben precisi e con qualche sorpresa. 



L'atmosfera cupa e opprimente del suo universo, la maestosità degli scenari e la brutalità dei combattimenti sono tutti elementi che permettono di calarsi al meglio in un’esperienza coinvolgente, resa ancora più straordinaria da un dettaglio visivo sbalorditivo. Cucirsi addosso l’armatura di un Ultramarine Primaris e canalizzarne tutta la potenza è una sensazione galvanizzante. Schiacciare al suolo un piccolo nemico, sparare a bruciapelo a un bersaglio più grande dopo averlo stordito, affondare un colpo potente disintegrando orde di xeno o decapitare un eretico con un’efferata esecuzione, sono solo alcuni dei momenti da protagonista che potrete vivere in questa avventura.

Al netto di un sistema di combattimento ben congegnato, rimane qualche piccola sbavatura, soprattutto nella pulizia generale e leggibilità degli attacchi, che non rendono sempre facile capire da dove arrivano i colpi e quindi intercettarli con il giusto tempismo. I compagni controllati dalla CPU si difendono bene a basse difficoltà, ma mancano di quelle intuizioni tattiche e di quell’iniziativa che sfide più impegnative richiedono. La componente PvE di Space Marine 2 dà quindi il meglio se giocata con altri giocatori, combinando ruoli e abilità per affrontare minacce sempre più grandi al crescere del proprio potere.

Voto Recensione di Warhammer 40000: Space Marine 2


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Combattimento avvincente e soddisfacente

  • Impressionante da vedere e fedele al mondo di Warhammer

  • Ampia personalizzazione

Contro

  • L'intelligenza artificiale in fasi avanzate è poco affidabile

  • La telecamera si perde con molte unità a schermo

  • Progressione PvE e PvP lenta

Commento

Space Marine 2 è un titolo imperdibile che immerge il giocatore nel cuore dell'universo di Warhammer 40.000. Con un gameplay solido e un comparto tecnico sbalorditivo, il titolo di Saber Interactive offre un'esperienza di combattimento brutale e soddisfacente soprattutto nel combattimento corpo a corpo. Tuttavia, il gioco non è esente da difetti. Una telecamera più ferma e una maggiore chiarezza nei momenti più concitati avrebbero sicuramente aiutato a leggere meglio le azioni durante i combattimenti. L'intelligenza artificiale dei compagni poteva essere più reattiva e il sistema di progressione, seppur valido, poteva essere più gratificante. Vestire i panni di uno Space Marine rimane però un'emozione unica, un sogno che dopo 13 anni di attesa si corona nuovamente nel migliore dei modi. 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Warhammer 40000: Space Marine 2

Warhammer 40000: Space Marine 2

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