Abbiamo provato la closed beta di Warhammer 40,000: Battlesector, il nuovo tattico a turni di Slitherine, basato sull'universo fantascientifico "grim dark" ideato e sviluppato a partire dagli anni '80 dalla britannica Games Workshop.
La "scala di gioco" di Battlesector è quella tattica, la stessa di un altro gioco su WH40K targato Slitherine, Sanctus Reach, e ci vede dunque impegnati a controllare, turno dopo turno, una quindincina circa di unità per ogni missione, saltuariamente appoggiate da alcuni veicoli. Il gameplay riprende moltissimo le meccaniche già viste nel sopra nominato Sanctus Reach, strizzando comunque l'occhio alla struttura di una partita del wargame tabletop che ha dato origine al franchise.
Ogni unità possiede un certo numero di punti azione spendibili in un singolo turno, che possono essere utilizzati per spostarsi, fare fuoco con le armi a distanza, ingaggiare gli avversari in corpo a corpo e, in determinate occasioni, interagire con l'ambiente. I punti azione "avanzati" in un turno possono essere spesi per mettere l'unità in modalità overwatch, ovvero pronta a reagire in automatico durante il turno nemico, contro ogni unità avversaria si presenti nel loro raggio d'azione. Fino a qui, quindi, nulla di particolarmente innovativo rispetto alle meccaniche classiche di questa particolare tipologia di giochi.
Momentum
La vera novità che propone Battlesector, e che va a impattare non poco sul modo di affrontare le missioni, è sicuramente l'introduzione dei punti Momentum. I punti Momentum sono una sorta di bonus che vengono assegnati alle nostre unità a ogni turno in cui attaccano o si avvicinano agli avversari. Ogni 100 Momentum accumulati, l'unità può spenderli per ottenere un'azione aggiuntiva o un upgrade alle proprie peculiari abilità.
Se i punti Momentum vengono elargiti per ogni turno nel quale incoraggeremo lo slancio verso il nemico, al contrario ci verranno sottratti in caso di disimpegno dai combattimento o se ci allontaneremo troppo dalla file nemiche. È lampante dunque che i punti Momentum favoriscono, e assolutamente incoraggiano, uno stile di gioco estremamente aggressivo, basato molto sul fuoco di linea e sulle cariche all'arma bianca, piuttosto che su raffinate ed elusive strategie di accerchiamento.
Tutto questo potrebbe far pensare a un'eccessiva semplificazione a livello tattico, ma, per fortuna, questo non avviene in Battlesector. Caricare a testa bassa e senza ragionare, allo scopo di accumulare più punti Momentum possibili, non è mai una buona idea, dato che finiremmo inesorabilmente falcidiati dalla reazione delle truppe avversarie in overwatch, oltre che al perdere punti azione "divorati" dal fuoco di soppressione nemico.
Questo, unito anche alla portata ideale delle varie armi a distanza, parametro che ci indica quale è la distanza ottimale per ottimizzare i danni di ogni arma da fuoco, fa si che si debbano mettere in atto strategie il più aggressive possibili, ma comunque sempre estremamente ragionate. Essere avidi, e non voler retrocedere a nessun costo, ci porterà inesorabilmente a perdere molto di più di qualche punto Momentum!
La beta di Warhammer 40,000: Battlesector che abbiamo provato consisteva in un paio di missioni in single player, ognuna delle quali prevedeva il raggiungimento di alcuni precisi obbiettivi. Gli obbiettivi di missione che ci sono stati proposti erano quelli classici del genere: proteggere una certa unità, mettere in sicurezza una certa area, raggiungere determinati punti strategici in un numero massimo di turni e così via.
In Battlesector prenderemo il controllo dei Blood Angels, uno dei capitoli di Adeptus Astartes più iconici e amati, impegnati (almeno nelle missioni previste dalla beta) nel fronteggiare l'invasione del loro sistema natale da parte di una bioflotta di spaventosi Tyranids, una specie aliena extra galattica che basa tutta la propria "civiltà" e tecnologia sulla manipolazione genetica e la creazione di vere e proprie armi viventi.
Warhammer 40,000: Battlesector, in conclusione
Le unità di ambo le parti che abbiamo potuto incontrare nel corso della beta, si sono rivelate molto ben dettagliate sia in termini estetici che di funzionalità. Non erano però molto varie, trattandosi fondamentalmente soltanto di squadre tattiche, di supporto, qualche personaggio e qualche veicolo. Speriamo che il gioco finito, che ricordiamo verrà rilasciato a maggio su Steam e GOG, abbia più varietà di scelta, anche magari in termini di fazioni in gioco e/o utilizzabili, varietà in cui il "cugino" di Battlesector, Sanctus Reach, eccelleva.
Durante la prova il gioco si è comportato egregiamente, senza rallentamenti, bug o problemi strutturali di alcun genere, facendo dunque ben sperare per la prossima uscita del titolo completo.
Se volete saperne di più a proposito dei Blood Angels, il Capitolo di Space Marines che utilizzeremo in Battlesector, vi consigliamo il relativo Codex, acquistabile a questo link.