Warcraft III: Reforged | Recensione
Warcraft III Reforged è la remastered del celebre videogioco di strategia in tempo reale rilasciato nel 2002. Ecco le nostre impressioni della versione definitiva.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
Il momento dell'uscita sul mercato di Warcraft III Reign of Chaos nel 2002 fu senza dubbio un evento planetario, un gioco di strategia in tempo reale contenutisticamente incredibile e con un comparto grafico di assoluto livello, un titolo che ancora oggi nella sua forma originale riesce a tenere incollati migliaia di giocatori a distanza di ben 18 anni.
Blizzard Entertainment ha quindi pensato di fare qualcosa, un modo per svecchiare il capolavoro originale senza intaccarne la struttura, il tutto attraverso una riedizione comprendente Warcraft III Reign of Chaos e la sua relativa espansione, Frozen Throne.
Da queste premesse nasce Warcraft III Reforged che, nonostante alcune migliorie dal punto di vista grafico, non riesce a mantenere tutte le promesse raccontate dagli sviluppatori nei mesi precedenti, mettendoci in mano un gioco con diversi problemi tecnici e monco di nuovi e persino vecchi contenuti.
Frostmourne ha perso l'appetito
Diciamolo, l'atmosfera, il gameplay e tutta la componente strategica di Warcraft III è sempre stata eccezionale, di conseguenza il lavoro degli sviluppatori a capo di questo progetto è partito già con una base solidissima e difficile da trasformare in qualcosa di estremamente negativo.
Le campagne di Warcraft III sono forse tra le migliori del genere, sia per quanto concerne filmati e racconto sia per la struttura delle missioni, mai banali e ostiche al punto giusto. La cosa, quindi, non è cambiata con la versione Reforged, stiamo parlando di una modalità storia longeva e ancora eccezionale esattamente come ce la ricordavamo 18 anni fa. Questo però lascia perplessi, perché gli sviluppatori chiarirono più volte di voler cambiare alcune parti della storia per risaltare dei personaggi - Sylvanas è un esempio lampante - e rendere il tutto più coerente a World of Warcraft. Di conseguenza abbiamo 8 campagne - più una di prologo - riprodotte 1:1 rispetto all'originale. Da una parte è sicuramente una cosa apprezzabile, ma dall'altra vengono a meno promesse e dichiarazioni del team di sviluppo che hanno influito negativamente su praticamente tutto il gioco, aspettandoci ben altro dal prodotto finale.
L'interfaccia è identica al passato, così come le cutscene semplicemente renderizzate in Full HD. Da un gioco che doveva avere filmati di gioco differenti - come testato nella nostra prova del BlizzCon 2018 - e HUD rivisto, siamo arrivati dinanzi a un titolo con praticamente tutto invariato. Se questo non dovesse bastare, i diversi bug e la mancanza di alcuni contenuti come il supporto ai clan e alle partite ladder ci hanno fatto ulteriormente fatto storcere il naso, andando a comporre un quadro complessivo non certamente positivo per questa remastered made in Blizzard.
Tutto è davvero così tremendo quindi? Non esattamente, almeno dal punto di vista grafico il lavoro è certamente elogiabile, le texture sono state riviste e siamo distanti - per quanto se ne dica - da una comune mod HD e le animazioni di edifici e unità, per quanto fisse a 20 FPS, sono drasticamente migliorate. Certo, bisogna sempre constatare che parliamo di un gioco venduto ad almeno 30 euro e che quindi è difficile giudicare pienamente la spesa con così poche novità.
Il multiplayer, 18 anni dopo
In tutto questo il multiplayer è ancora oggi divertente, intelligente e ben strutturato sia grazie alle partite matchmaking sia per tutte le custom maps - ricordiamo che dall'originale nacque un certo DOTA. Da Footman Frenzy, Pimp My Peon e le varie modalità di Tower Defense, l'online si dimostra ancora oggi apprezzabile e variegato, con l'unico neo del nuovo editor che seppur funzionale non permette più di aver la proprietà di diritto delle proprie opere - questo non piacerà ai creatori di contenuti. L'equilibrio delle fazioni è rimasto invariato, sfociando in sfide competitive e sempre bilanciate che metteranno a dura prova i papabili nuovi giocatori. Carina l'idea di poter utilizzare skin diverse per alcune uità, ma non vorremmo che questo sfociasse nell'inevitabile problematica delle microtransazioni, trasformando la remastered nell'ennesimo tentativo di lucrare con ritratti e personalizzazioni dedicate agli eventi durante l'anno.
Ora, considerando che tutto il comparto multigiocatore è condiviso con l'originale, un giocatore che passa ancora ore sull'originale che motivo avrebbe di acquistare questa versione? Il problema è proprio questo, il gioco non offre sostanzialmente un vero valido motivo per fare l'upgrade, se non per i doppiaggi diversi e una grafica generale migliorata.
Il lavoro complessivo voleva essere un misto tra remake e remastered, il risultato è però un progetto senza una vera e propria identità che lascia intendere delle problematiche di sviluppo evidenti, probabilmente dettate da cambi di idee durante il processo di lavorazione. Forse, da questo punto di vista, sarebbe stato meglio uno svecchiamento più semplice come quello visto con Starcraft Remastered che tutto sommato è più che godibile, mantenendo inalterati contenuti e bellezza di un classico senza tempo.
Voto Recensione di Warcraft III: Reforged - PC
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Il lavoro sul comparto grafico è buono
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- Il multiplayer è rimasto dannatamente divertente, oltre che vario.
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- È ancora oggi un grande strategico.
Contro
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- Problemi tecnici
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- Molte delle promesse non sono state mantenute
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- Mancano contenuti online presenti nell'originale.
Commento
Non sappiamo cosa sia successo durante lo sviluppo di Warcraft III Reforged, ma è chiaro che il team di sviluppo abbia dovuto far fronte a una serie di limitazioni imposte da problemi in fase di lavoro. Al di là delle promesse non mantenute come la nuova interfaccia o la rivisitazione delle cutscene, mancano anche delle opzioni multiplayer presenti nell'originale del 2002, finendo per rendere Warcraft III Reforged addirittura meno ricco di contenuti rispetto al passato. Considerando infine un miglioramento tecnico evidente ma non privo di problematiche, ci si pone subito il quesito se questa operazione fosse davvero necessaria. Un vero peccato, considerando il capolavoro che era, è e sempre sarà Warcraft III.