Dal 21 maggio 2021, approda anche su PlayStation 5, sotto il nome di Void tRrLM();++ //Void Terrarium++ Deluxe Edition, la produzione di Nippon Ichi Software – già apprezzata nel panorama videoludico per i suoi classici htoL#NiQ: The Firefly Diary e A Rose in the Twilight. Ve la ricordate? Si tratta di una versione migliorata e ampliata dell’omonimo titolo per PlayStation 4 e Nintendo Switch, di cui vi aveva già parlato lo scorso anno il nostro Andrea Maiellano. Oggi, però, scopriamo insieme come risulta il titolo sull’ultima console di casa Sony, introducendolo altresì a chi non ha ancora esplorato questo titolo.
Di cosa si tratta?
Si apre il sipario di Void Terrarium++ e il giocatore è immediatamente immerso in una situazione misteriosa, dal retrogusto sinistro e al contempo trascendentale. Tuttavia, sebbene primeggino zone vaghe e oscure, non mancano i colori vivaci di contrasto che danno quel tocco di incanto e dolcezza, riequilibrando gli assi della bilancia che contraddistinguono lo scenario ludico. Nei primi momenti di gioco, si assiste all’arrivo di un simpatico topolino che, proseguendo nel suo cammino, scopre un vecchio robot di manutenzione scartato. Inaspettatamente, si fonde con esso ridandogli nuova vita. Conosciamo così Robbie. Quest’ultimo, proseguendo lungo il suo percorso, incontra un'intelligenza artificiale dismessa da tempo, dalle sembianze di un computer. Lui è Factory Al che, seppur incapace di muoversi, ci aiuterà a far chiarezza sui numerosi misteri che attorniano l’atmosfera di gioco, guidandoci nelle successive fasi di avanzamento.
Tra i due nasce un rapporto di solida collaborazione e stimolo alla riflessione. Proseguendo con la storia, apprendiamo che tutto ciò che ci viene presentato non è altro che il “vecchio mondo”, ormai contaminato da funghi tossici e del quale restano solo macerie e desolazione. Più precisamente, le vicende si sviluppano all’interno di un sotterraneo costruito dall’uomo, ma di questa specie non c’è traccia. C’è solo una sopravvissuta ancora in vita. L’ultimo barlume di speranza, infatti, è Toriko, una bambina presentataci come l’ultima umana rimasta al mondo. Tuttavia, le sue condizioni sono critiche e rischia di non farcela. Ce ne dovremo prendere cura, creando per lei un rifugio sicuro in cui possa recuperare le forze e cercando risorse utili all’interno delle ambientazioni proposte. Come immaginabile, incontreremo dei nemici che, sebbene un po’ impersonali e poco spaventosi, intralceranno la nostra strada.
Coinvolgimento emotivo
Per la verità, i pochi personaggi presentati in Void Terrarium++ non sono pienamente convincenti, poiché non stuzzicano a tal punto il giocatore a creare con loro un solido legame emotivo, sebbene l’idea di base del titolo sia buona. Ciò che davvero rimane alla mente dopo aver concluso ogni sessione di gioco è la spinta alla riflessione, considerando la scarsità dei dialoghi, subordinati alla scelta di far parlare l’evidenza piuttosto che i personaggi stessi. Robbie, infatti, non comunica verbalmente. L’unico a farlo è Factory Al, che come già detto, però, non effettua alcun movimento fisico. Specialmente nei momenti iniziali, il videogiocatore è principalmente uno spettatore delle vicende, più che un reale esecutore. Successivamente ci si sente più attivi pad alla mano, ma permane una velata sensazione di non sentirsi realmente liberi di scegliere e agire nel gioco.
Ad attenuare tutto ciò è quel senso di dolcezza, innescata dai numerosi e delicati colori presentati, dalla grafica gradevole e in alcune situazioni retrò, nonché dal già menzionato comparto sonoro, azzeccato e immersivo. I temi affrontati nel gioco risultano molto credibili, ciò nonostante, tutto ciò sfocia nella ridondanza, poiché di contesti post-apocalittici e di distruzione dell’umanità causati da funghi ed organismi eterotrofi ne è ricco il panorama videoludico. Tuttavia, in Void Terrarium++ a salvare l’umanità sono proprio delle macchine e non è un caso altresì che sia un topolino ad aprire le danze, ovvero la classica cavia da laboratorio. Tutto questo solletica non poco l’emotività dei più sensibili, coinvolti anche dal già decantato comparto artistico e sonoro che accompagnano ottimamente le varie sequenze di gioco.
Misteriose aree oniriche
In Void Terrarium++ ci si muove all’interno di due ambientazioni: l’hub in 2D che funge da base, in cui ci si prepara e ci si organizza per affrontare le varie missioni e i dungeon da esplorare, all’interno dei quali si ricavano materiali e strumenti necessari per avanzare nel gioco. Queste aree esplorative dallo stile retrò, ci sono presentate sotto forma di labirinti, con alcuni corridoi che collegano alcune zone. Sarà necessario recarsi più volte al loro interno per reperire materiali e per avanzare di livello. Questo può risultare un po’ demoralizzante e monotono ma almeno, ad ogni ingresso, non troveremo nemici e oggetti nella stessa posizione. Anche la predisposizione delle stesse aree cambia ogni volta, il tutto secondo un principio di randomizzazione. Il movimento all’interno di questi labirinti risulta un po’ rudimentale e macchinoso. Ogni passo effettuato illumina e schiarisce una mappa inizialmente oscura. Anche se queste aree diventano gradualmente più familiari, permane comunque sullo sfondo la percezione di degrado, smarrimento e macerie in ognuna di loro. Nel complesso, le ambientazioni presentate nel gioco restituiscono al giocatore la sensazione di essere quasi immerso in armoniose ricostruzioni sceniche oniriche dal retrogusto oscuro e misterioso.
Il gameplay
Void Terrarium++ presenta un gameplay non di certo entusiasmante, ma in linea con le meccaniche roguelike. Come anticipato, i movimenti risultano rigidi e rudimentali ed è necessario armarsi di pazienza per sopportare lunghe fasi di farming per migliorare le abilità di Robbie e decine di ingiusti decessi. Come immaginabile, incrementando le sue abilità, sarà più facile affrontare i nemici presenti all’interno delle diverse aree. Ad ostacolare ulteriormente la nostra esplorazione, però, vi sono delle trappole impreviste e bisogna fare attenzione anche alla barra dell’energia di Robbie, che una volta terminata intacca quella della vita fino al game over. Anche il combact system risulta essere un po’ ripetitivo e poco variegato. Precisamente, si affrontano i nemici attaccandoli a turni, alternando attacchi base a “mosse speciali” che, però, necessitano di un intervallo di cooldown per essere riutilizzati. Questi ultimi, in particolare, si acquisiscono parallelamente al nostro avanzamento di livello. Questa eccessiva monotonia, unita all’eccessiva severità di alcune dinamiche di gioco – come la sensazione di non poter realmente applicare una strategia in game e la spropositata difficoltà di avanzamento – appesantiscono notevolmente il gameplay che appare poco stimolante in diverse occasioni.
Premesse esaudienti?
Se in un primo momento il videogiocatore è fortemente attratto dalle premesse del titolo, a lungo andare ci si imbatte nella monotonia delle missioni e delle ambientazioni, senza escludere il senso di frustrazione dovuto all’eccessiva percezione di sventura ed impotenza di fronte ad alcuni eventi. Inoltre, la narrazione risente del peso squilibrato tra le figure presentate all’interno del gioco. Indubbiamente, è facile empatizzare con Robbie, Toriko e Factory – gli unici personaggi con cui ci confrontiamo in Void Terrarium++. I nemici, però, risultano mediocri ed eccessivamente privi di personalità. Consigliamo il titolo agli appassionati del genere, chiarendo che le migliorie apportate al titolo per PS5 non sono così rilevanti, ad eccezione dei tempi di caricamento fulminei grazie alle features di ultima generazione. Come nella versione antecedente, l’obiettivo del gioco è prendersi cura della bambina e le novità in Void Terrarium++ toccano in prima persona proprio il personaggio di Toriko, che oltre a disporre di nuovi abiti e acconciature, è vulnerabile a nuove malattie.
Nonostante il gioco sia uscito per l’ultima console di casa Sony, la resa grafica rimane minimale e purtroppo nessuna feature del nuovo DualSense viene impiegata e valorizzata. Tuttavia, l’apparente semplicità del gioco non esclude momenti frustranti legati anche all’eccessiva fatalità di alcune situazioni. In definitiva, ci ricorderemo di Void Terrarium++ per le emozioni che è in grado di suscitare, nonché per la spinta a riflettere sulle tematiche post-apocalittiche affrontate, spesso rammentate nel panorama videoludico. Void Terrarium++ non apporta grandi novità in termini di gameplay, ma per la durata di una dozzina di ore saprà catturarvi e coinvolgervi con le sue gradevoli ambientazioni, accompagnate da una soundtrack persuasiva. Dunque, quale sarà il futuro di Toriko e dell’umanità? Cosa ne sarà del “vecchio mondo”? Lo scoprirete solo cimentatevi in Void Terrarium ++, press play!