Videogiochi, il Telegraph si scaglia violentemente contro il media

Sembra che i videogiochi siano stati di nuovo presi di mira da un giornale britannico. Ancora una volta demonizzati! Capiamo insieme i dettagli!

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a cura di Giuseppe Licciardi

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Era da aspettarselo, in effetti era ormai un po' di tempo che non c'era alcun giornale generalista che se la prendesse contro il nostro media preferito. Ma questa volta quello che sorprende è che a scagliarsi contro i videogiochi sia una testata estera del Regno Unito a farlo. Il Telegraph ha infatti redatto un articolo che si scaglia violentemente contro il gaming, definendolo una delle principali cause della rovina delle nuove generazioni e che sia una delle dipendeze maggiori di questi tempi. Negli scorsi mesi vi abbiamo già parlato di come anche in Cina il governo stia correndo ai ripari contro i più piccoli per impedire che questi passino troppe ore, soprattutto davanti ai giochi mobile che possono anche portare ad altri tipi di dipendenze.

L'articolo del giornale inglese è facilmente recuperabile sulle pagine di VGC e nelle quali si può capire come tutte le argomentazioni mirino a demonizzare non solo i videogiochi, ma anche l'uso di tutti quegli strumneti che vengono utilizzati in altri ambiti. In un passo dell'articolo vengono citati anche ipad e tablet utilizzati come fonte di letture e che quindi normalizzano l'usco di strumenti elettronici per determinate attività. Ovviamente dopo l'anno della pandemia, dove i videogiochi hanno mostrato che possono essere ben altro e non solo una fonte di intrattenimento.

Basti pensare a tutto quello che girava intorno ad Animal Crossing uscito lo scorso anno. Milioni di persone si sono incontrate e riunite proprio grazie al gaming. Ci sono tantissimi ragazzi che hanno trovato proprio nei videogiochi un punto di ritrovo nel momento in cui non si poteva uscire di casa. Certo, è giusto ricordare che il videogioco in alcuni modi può portare "disordini", ma la narrativa deve essere diversa e non mirata a demonizzare il media.

Proprio per questo l'associazione di settore inglese Ukie, ha risposto all'articolo. "È deludente vedere articoli come questo che travisano i videogiochi estensivamente. Demonizza ingiustamente i 37 milioni di persone che trovano i videogiochi una fonte di intrattenimento salutare e rilassante nell’UK e mina gli sforzi basati su prove per supportare il davvero ridotto numero di persone che ha bisogno di aiuto nella gestione del gioco".

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