Da quanto tempo si combatte in Italia per vedere il lavoro di tanti sviluppatori del nostro paese non invano? In tantissimi sono ancora alla ricerca di una stabilità e soprattutto di una vera e propria regolarità nel far riconoscere il proprio lavoro al pari di quello che viene svolto all'interno dell'industria cinematografica. Con oggi sembra che sia stato fatto un altro grande passo per questa causa. Il ministro Franceschini ha firmato un nuovo decreto sulla tax credit relativa ai videogiochi.
Sono arte? E' questa la domanda che in molti si pongono, ebbene sembra che in Italia finalmente si possa dire di si. Al pari di quello che accade già per le altre arti visive, come il cinema. Anche tutte le aziende che sviluppano videogiochi all'interno dei nostri confini potranno beneficiare di un credito fiscale del 25%. Ecco le parole che arrivano direttamente dal sito dei beni culturali. “I videogiochi sono frutto dell’ingegno creativo, ha dichiarato il Ministro Franceschini al momento della firma.
E' giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l’audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale. In Italia il settore è in crescita esponenziale, con numerose start up di under 30 in grado di sviluppare prodotti di elevata qualità, attrarre le grandi produzioni internazionali e far crescere i giovani talenti. Si tratta di vere e proprie officine creative, che meritano ogni sostegno e possono contribuire a nuovi modi di conoscere e di apprendere”.
La disposizione riconosce un’aliquota del 25% del costo di produzione a favore delle imprese produttrici di videogiochi di nazionalità italiana, riconosciuti di valore culturale da un’apposita commissione esaminatrice, fino all’ammontare annuo massimo di 1.000.000 di euro. I soggetti beneficiari dovranno avere sede legale nello spazio economico europeo, essere soggetti a tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale o in presenza di una stabile organizzazione in Italia e possedere un capitale sociale minimo e patrimonio netto non inferiori a 10.000 ciascuno. Una bellissima notizia che fa ben sperare per il futuro dei videogiochi anche all'interno del nostro paese.
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