Valve: maxi denuncia da 775 milioni di euro per pratiche anticoncorrenziali

Problemi legali per Valve: accusata di aver sfruttato la posizione dominante di Steam per limitare la concorrenza e imporre prezzi eccessivi per i giochi.

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a cura di Giulia Serena

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Valve, noto gigante nel settore dei videogiochi, sta affrontando una causa legale nel Regno Unito, con richieste di risarcimento che raggiungono i 656 milioni di sterline (circa 775.854.510 milioni di euro). L'azienda è accusata di aver sfruttato la posizione dominante di Steam per limitare la concorrenza e imporre prezzi eccessivi per i giochi.

La denuncia viene promossa da Vicki Shotbolt, attivista per i diritti digitali dei bambini, rappresentata dallo studio legale Milberg London. Secondo l'accusa, Valve avrebbe applicato condizioni di vendita ingiuste, impedendo a 14 milioni di videogiocatori britannici di beneficiare di prezzi concorrenziali e favorito lo shut out della competizione nel mercato dei giochi per PC.

Le aziende con posizione predominante in un mercato, ha spiegato lo studio legale Milberg sul sito steamyouoweus.co.uk, non hanno il diritto di proporre prezzi anti-concorrenziali od onerosi. "Riteniamo che Valve Corporation abbia ostacolato ingiustamente la competizione nei giochi per PC e nei contenuti di gioco, causando un costo eccessivo per questi prodotti per i consumatori del Regno Unito," sostiene la dichiarazione del legale.

Le principali accuse rivolte a Valve comprendono la predisposizione di clausole di parità di prezzi obbligatorie per gli sviluppatori, che impedirebbero di offrire prezzi più bassi su altre piattaforme, e una policy secondo cui tutti i contenuti aggiuntivi dei giochi acquistati su Steam devono essere acquisiti attraverso la stessa piattaforma, una pratica nota come tying.

Un altro punto focale della controversia è la commissione esorbitante, che può raggiungere il 30%, prelevata da Valve su tutte le vendite su Steam. Questa imposta è pronosticata come causa principale di un'inflazione nei prezzi dei giochi, gravando finanziariamente sui consumatori.

Non è la prima volta che Valve si trova ad affrontare azioni legali relative a Steam. Nel 2018, l'azienda è stata multata di 2.4 milioni di dollari in Australia per la mancanza di una politica di rimborso valida prima del 2015. Più di recente, nel 2023, Valve si è vista infliggere una multa di 1.73 milioni di dollari per aver impedito l'attivazione di chiavi di gioco in diverse regioni geografiche, una pratica nota come geo-blocking.

Oltre alle azioni legali precedenti, nel novembre del 2023 Gabe Newell, il fondatore di Valve, è stato convocato per testimoniare di persona in un'altra causa antitrust negli Stati Uniti, intentata da Wolfire Games nel 2021, che sostiene come Valve impieghi Steam per sopprimere la competizione e assorbire una percentuale eccessivamente alta da ogni vendita effettuata attraverso il suo store.

La causa contro Valve nel Regno Unito è stata formulata come un'azione collettiva, con Shotbolt che rappresenta un gruppo consistente di utenti Steam nel Regano Unito, presumibilmente danneggiati dalle azioni di Valve. Il reclamo deve essere autorizzato dal Tribunale dell'Appello della Concorrenza del Regno Unito per procedere a processi, passaggio che non è ancora avvenuto.

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