Si potrebbe pensare all’industria videoludica come a una precisa catena di montaggio, dove iter operativi e fattori chiave di successo sono già scritti. Buttarsi sul genere più popolare del momento, ad esempio, da sicuramente più certezze rispetto a intraprendere qualche nuova strada, con l’affidarsi a un brand conosciuto rispetto a una nuova IP che dona più di una sicurezza sulla buona riuscita almeno economica del proprio progetto. Il mondo videoludico è però fortunatamente terreno fertile anche per le eccezioni, per quelle variabili impazzite capaci di conquistare tutto e tutti nonostante non si basino né su serie già conosciute al grande pubblico né su gameplay in voga al momento. Ne è un esempio lampante il recente V Rising, opera uscita in early access qualche settimana fa su Steam e subito diventata un piccolo fenomeno, superando ogni più rosea aspettativa di vendita degli sviluppatori. Ma dietro tale successo cosa c’è esattamente?
Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: ASUS ROG STRIX Scope TKL Deluxe Cherry MX Red
- Mouse: Razer DeathAdder V2 Mini
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Dark fantasy vampire survival action RPG
V Rising è, a detta degli stessi sviluppatori, un dark fantasy vampire survival action RPG. Una definizione sicuramente particolare e dannatamente specifica, che può però far correre la mente verso un gran numero di domande. Come potrà mai essere un survival a tema vampiresco? Quanto incide la componente da gioco di ruolo e quanto dovremo invece raccogliere pietre e sassi nei panni di un signore delle tenebre? Tutte domande assolutamente lecite, ma che vengono spazzate via in un baleno provando il gioco, così come tutti i dubbi che potrebbero attanagliare la mente del giocatore prima ancora di provare V Rising. Il titolo di Stunlock Studios, infatti, riesce ad amalgamare alla grande tutti gli elementi che fanno parte dell'opera, offrendo un’esperienza degna di essere vissuta sotto quasi ogni punto di vista nonostante una natura che ricordiamo essere ancora quella da titolo in early access.
In V Rising, come del resto fa presagire quanto fin ora detto, ci metteremo nei panni di un vampiro, risvegliatosi dopo anni e anni di esilio forzato. Tale lungo riposo, dovuto a un’antica vittoria del genere umano, ci ha purtroppo indebolito e, soprattutto, privato della nostra dimora. In qualità di principi della notte il nostro compito sarà quindi quello di tornare a piene forze, ricostruire il proprio maestoso e oscuro castello e riportare al vecchio splendore la stirpe dei vampiri. Un compito non certo semplice ma, ehi, del resto in V Rising impersoniamo nientepopodimeno che una delle creature più affascinanti e temute della letteratura horror.
Proprio l’essere al comando di una così potente creatura dona fin dai primi passi a V Rising un’anima differente rispetto a quella del classico survival. Dopo un tutorial in un cimitero, dove avremo a che fare con altri colleghi non morti, il titolo ci catapulterà in una rigogliosa foresta, colma di animali feroci, agguerriti umani e anche qualche creatura sovrannaturale. Proprio in tale ambientazione faremo conoscenza non solo delle prime difficoltà di V Rising, ma soprattutto delle potenzialità del nostro alter ego digitale, in grado di affrontare qualsivoglia pericolo e di succhiarne il sangue con varie finalità, come ovviamente il curarsi.
Tale cambio di prospettiva rispetto a un classico survival, dove inizialmente si è praticamente indifesi ed è necessario procedere con i piedi di piombo in qualsiasi situazione, è in V Rising una ventata d’aria fresca. Attenzione: il che non vuol ovviamente dire che nel titolo di Stunlock Studios si è già arrivati fin dal principio, bensì che si parte da un gradino più in alto in quanto a pericolosità rispetto agli altri esponenti del genere. Anche in V Rising, del resto, bisogna raccogliere materiali e partire dagli strumenti più basilari, con il senso di progressione nel gioco che non va quindi perso nonostante la natura vampiresca del giocatore.
Ricostruire un castello
Obiettivo “finale” del gioco è del resto quello di ricostruire da zero la propria dimora, rendendola il perfetto riflesso del proprio potere. Per farlo, e diventare parallelamente anche sempre più pericolosi, non basterà però solo raccogliere risorse, ma sarà anche necessario andare a sconfiggere un numero sempre maggiore di nemici e, soprattutto, boss. Tali grandi avversari ricoprono in particolare un ruolo decisamente importante in V Rising, perché, oltre ovviamente a rappresentare le sfide più ardue e sfidanti del gioco, regalano se sconfitti abilità non indifferenti al giocatore, come ad esempio la possibilità di trasformarsi in lupo.
Il tutto corredato da un sistema di combattimento decisamente riuscito, facile da apprendere ma anche più che dignitosamente profondo. Grazie alla visuale dall’alto, svariati poteri di sorta e numerose caratteristiche da gioco di ruolo il gameplay di V Rising riesce infatti a declinarsi in un elevato numero di modi, adattandosi allo stile di ogni giocatore. Non aspettatevi nulla di eccessivamente rivoluzionario, ma quanto orchestrato da Stunlock Studios è decisamente a prova di critica.
Di gran valore è infine anche la componente multigiocatore del titolo, che mette nello stesso server diverse decine di novelli vampiri. Con componenti sia PvE, in cui allearsi per affrontare le più pericolose minacce del gioco, che PvP, con tanto di meccaniche per conquistare i castelli avversari, V Rising insomma splende anche sotto tale punto di vista, regalando tante ore di divertimento pure in compagnia di qualche amico.
Tirando le somme
V Rising, insomma, è fin da ora in queste prime settimane di early access un titolo oltremodo solido, che poco ha da invidiare a opere giù uscite nella loro versione completa. Tante cose da fare, un gameplay più che soddisfacente e un setting intrigante: se Stunlock Studios riuscirà a limare le poche impervietà presenti nel titolo, vedi ad esempio un ciclo giorno-notte da rivedere, e ad aggiungere sempre nuovi contenuti potremmo trovarci davanti un titolo più che interessante e non solo all’ennesimo fuoco di paglia. Le premesse per fare bene ci sono tutte.