Nintendo ha intentato una causa legale contro lo streamer Jesse Keighin, noto online come "EveryGameGuru", accusandolo di promuovere la pirateria e l'emulazione illegale dei suoi giochi. L'azione legale è stata avviata dopo che Keighin avrebbe ripetutamente trasmesso in streaming una serie di titoli per Nintendo Switch ancora non usciti sul mercato (come il recente Mario & Luigi: Fraternauti alla carica), con il chiaro intento di sfidare l'azienda giapponese.
Secondo i documenti presentati da Nintendo, lo streamer avrebbe effettuato trasmissioni considerate "illegali" in almeno 50 occasioni negli ultimi due anni. L'accusa sostiene che Keighin abbia trasmesso sul suo canale almeno dieci diversi titoli Nintendo prima del loro rilascio ufficiale, utilizzando copie digitali ottenute illegalmente.
La situazione si è aggravata quando, in seguito alla rimozione di alcuni suoi contenuti dalle piattaforme di streaming su richiesta di Nintendo, Keighin avrebbe reagito in modo provocatorio. Il 24 ottobre 2024, lo streamer ha inviato una lettera a Nintendo vantandosi di possedere "un migliaio di canali secondari" da cui continuare le sue attività e sfidandola apertamente sostenendo di poter continuare senza problemi per moltissimo tempo a portare online i giochi prima del loro rilascio.
Oltre alle trasmissioni non autorizzate, Nintendo accusa Keighin di aver attivamente promosso l'uso di emulatori per Nintendo Switch (i quali sono stati fatti rimuovere dall'azienda), e di strumenti che favoriscono la pirateria (come il recente MIG Switch), con il suo pubblico.
In particolare, lo streamer avrebbe aiutato gli utenti a trovare delle versioni aggiornate dei popolari emulatori per Nintendo Switch, offrendo la possibilità di continuare a usufruirne dopo il blocco richiesto dal'azienda.
Questa azione legale si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla pirateria da parte di Nintendo. L'azienda è nota per la sua ferma posizione contro l'emulazione non autorizzata e la distribuzione illegale dei suoi giochi. Il caso di Keighin potrebbe stabilire un importante precedente nel settore dello streaming, portando le piattaforme a richiedere la provenienza dei titoli trasmessi dai giocatori o, molto banalmente, impedendo la possibilità di trasmettere giochi emulati.