Recensione

Unknown 9: Awakening, un nuovo universo narrativo | Recensione

Con Unknown 9: Awakening Bandai Namco Entertainment dà il via a un nuovo universo narrativo fatto di videogiochi, comics, web series e molto altro ancora.

Avatar di Giacomo Todeschini

a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Questo ottobre è stato un mese particolarmente ricco in casa Bandai Namco. Oltre al recente ed apprezzatissimo Dragon Ball Sparking! Zero di cui abbiamo tessuto le lodi in tempi non sospetti, il publisher nipponico ha infatti trovato il tempo anche per lanciare una nuova IP. Stiamo ovviamente parlando di Unknown 9: Awakening, opera prima di Reflector Entertainment in uscita domani, 18 ottobre, per PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S.

Si tratta di un’avventura in terza persona single player dal forte spirito narrativo su cui abbiamo passato alcuni degli ultimi giorni e di cui siamo finalmente pronti a parlarvi.

Universo espanso

Unknown 9: Awakening ci mette nei panni di Haroona, una giovane dotata di poteri straordinari impersonata da Anya Chalotra, la Yennefer di Vengerberg della serie Netflix The Witcher. Dopo aver perso il proprio mentore per mano di un suo ingrato adepto, Haroona si trova presto coinvolta in una storia più grande di lei, dove vengono messe in discussione le intere radici del mondo. Antiche civiltà, esseri immortali, una dimensione parallela: nel titolo di esordio di Reflector Entertainment vi è del resto tutto quello che serve per una trama accattivante e colma di eventi.

A supportare la forte verve narrativa di Unknown 9 è la sua natura transmediale portata avanti da Bandai Namco. Oltre al videogioco, che rappresenta la porta d’entrata di questo universo narrativo espanso, sono infatti altre cinque le storie che vanno a comporre questo particolare mosaico. Tra di esse un fumetto, un podcast, una trilogia di novel e due differenti web series. Insomma, un ventaglio particolarmente ampio, che ben fa trasparire le speranze del publisher nipponico per questo nuovo franchise.

Il tutto però non parte esattamente con il piede giusto. Al netto di tali intriganti premesse, l’universo dipinto attorno ad Haroona non prende completamente il volo. La mitologia interessante e dotata di vari buoni spunti non viene infatti accompagnata degnamente dalla narrazione di Unknown 9: Awakening. Di svariati personaggi si sa ad esempio poco nulla, compresa la nemesi finale del titolo, così come delle varie organizzazioni che vivono all’interno del gioco. Il ruolo dei quaestor, ossia di coloro capaci di utilizzare il Rovescio – la realtà alternativa di Unkown 9, non è poi sufficientemente illustrato, così come origini e motivazioni di alcuni dei principali attori del gioco.

Attenzione: non stiamo dicendo che la trama sia banale o colma di buchi, bensì che non viene abbastanza dipanata nel corso della decina di ore scarse necessarie per vedere i titoli di coda. Capiamo benissimo il voler rendere il franchise un qualcosa da esplorare in più punti e in diversi modi, ma Unknown 9: Awakening avrebbe meritato una maggiore chiarezza come suo entry point dichiarato.

Tanti poteri, un unico obiettivo

Quello che è il focus sulla trama si sviluppa poi anche sugli altri piani del gioco, con Unknown 9: Awakening che è interamente strutturato per raccontare la sua storia. I vari livelli, ad esempio, abbracciano a piene mani l’oramai arcinoto alternarsi di corridoi e aree più ampie dove avvengono le fasi più action del titolo.

L’opera di Reflector Entertainment è un action TPS dalle forti tinte stealth, nelle quali vengono sfruttati gli innumerevoli poteri di Haroona. La protagonista del gioco può infatti attingere dal Rovescio e usarlo a proprio vantaggio sia durante gli scontri che quando deve passare inosservata. Tra le abilità a sua disposizione quella di sparire per qualche istante, il poter possedere temporaneamente un avversario e la possibilità di deflettere i proiettili nemici. Non mancano poi manco skill più tradizionali, come il poter attirare un cattivo in un punto o il poterlo spingere via, facendolo magari cadere in qualche burrone.

Le fasi stealth di Unknown 9: Awakening si sviluppano quindi attorno alle peculiarità di Haroona e riescono a offrire per la prima metà abbondante di gioco anche un buon livello di sfida e divertimento. Utilizzare i vari poteri è infatti appagante, così come pensare a come superare un accampamento nemico senza essere visti. Il level design delle zone stealth, inoltre, per quanto non eccellente, è dotato di abbastanza deviazioni capaci di far cambiare la modalità di approccio del giocatore.

Il problema è che, dopo aver raccolto abbastanza punti abilità da usare nell’immancabile skill tree del titolo, Haroona diventa praticamente inarrestabile. Il poter possedere nemici multipli, lo sparire per un lungo frangente di tempo e l’abilità di mettere KO in un solo colpo anche i nemici d’elite presi alla sprovvista rendono infatti il gioco un po’ troppo semplice nella sua seconda metà. A concorrere al tutto un’IA nemica non certo sul cutting edge tecnologico.

Quando si viene scoperti e ci si trova a menare le mani, il tutto cambia però drasticamente. Anche ai livelli di difficoltà più bassi Haroona è infatti in grande difficoltà ed è un attimo farsi sopraffare quando ci si ritrova accerchiati. Pure in tali casi basta però sparire e tornare nell’ombra per affrontare i nemici rimasti in modo stealth o fare largo d’uso della cura, che è legata solamente alla magia della protagonista e non ha pertanto un numero massimo di usi.

Un'esperienza cross gen

Molto più convincenti sono invece quelle che sono le ambientazioni, che riescono a regalare degli scorci niente male. Foreste, deserti, città arabeggianti, sontuose ville e complessi industriali: durante il viaggio in compagnia di Haroona ci addentreremo in una lunga serie di location, tutte ben realizzate. Purtroppo, l’intero gioco si svolge quasi interamente sui binari, con le uniche deviazioni che sono dedicate a qualche collezionabile nascosto, e non è pertanto possibile esplorare più di tanto quanto imbastito da Reflector Entertainment. Indubbio in ogni caso come le ambientazioni siano uno dei punti più pregevoli di Unknown 9: Awakening.

Sul lato grafico, il gioco di Reflector Entertainment è infine senza infamia e senza lode, proponendo un’esperienza visiva non certo da tripla A, ma dotata comunque di buoni spunti. Non aspettatevi insomma texture all’ultimo grido e animazioni finemente realizzate, ma un qualcosa di comunque piacevole. Il problema risiede, almeno su PS5 dove abbiamo provato Unknown 9, nei cali di framerate, che di tanto in tanto colpiscono soprattutto nei momenti più adrenalinici. Un qualcosa di non completamente accettabile, trattandosi di un’avventura su binari dotata di un aspetto grafico non all'ultimo grido.

Voto Recensione di Unknown 9: Awakening


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Il setting è intrigante ...

  • Utilizzare Haroona è divertente

Contro

  • ... ma non spiegato adeguatamente

  • Bilanciamento da rivedere

  • Qualche calo di framerate di troppo

Commento

Unknown 9: Awakening è un'intrigante avventura narrativa che getta le basi per un universo narrativo vasto e complesso. Tuttavia, il suo potenziale viene parzialmente offuscato da una narrazione non completamente approfondita e da un gameplay che, pur divertente, risulta sbilanciato. Sebbene dotato di ottime idee di base e buone ambientazioni, il titolo di Reflector Entertainment non riesce quindi a brillare come avrebbe potuto. Nonostante ciò, per gli appassionati di avventure narrative e di esperienze stealth, potrebbe rappresentare un'esperienza comunque degna di nota, soprattutto considerando l’universo transmediale che la circonda.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Unknown 9: Awakening

Unknown 9: Awakening

on Unknown 9: Awakening Bandai Namco Entertainment dà il via a un nuovo universo narrativo fatto di videogiochi, comics, web series e molto altro anco
Leggi altri articoli