Unity ha annunciato la cancellazione della controversa "Runtime Fee", introdotta lo scorso anno in mezzo alle polemiche. Il CEO Matt Bromberg ha comunicato la decisione in una nota ufficiale, spiegando che la mossa arriva dopo approfondite consultazioni con la community degli sviluppatori.
La "Runtime Fee" aveva suscitato forti proteste nella comunità di sviluppatori di videogiochi quando era stata annunciata nel 2023. Il piano prevedeva di far pagare agli sviluppatori una commissione per ogni installazione dei loro giochi realizzati con Unity, una volta superati determinati livelli di ricavi e numero di download. Questa modifica unilaterale dei termini di utilizzo era stata vista come una violazione della fiducia da parte di molti sviluppatori, dando inizio a molti problemi per l'azienda.
Nella sua dichiarazione, Bromberg ha ammesso implicitamente gli errori commessi: "Siamo fiduciosi che se saremo buoni partner e forniremo ottimi software e servizi, avremo appena scalfito la superficie di ciò che possiamo fare insieme". L'azienda tornerà ora a un ciclo "più tradizionale" di revisione dei prezzi su base annuale.
Le conseguenze della controversia
La vicenda aveva avuto pesanti ripercussioni per Unity. L'ex CEO John Riccitiello si era dimesso poche settimane dopo l'annuncio iniziale della "Runtime Fee". Successivamente l'azienda aveva licenziato circa 1.800 dipendenti come parte di un "reset aziendale".
Nonostante le scuse e le modifiche apportate al piano originale, il danno d'immagine era stato notevole. Alcuni studi di sviluppo avevano annunciato l'abbandono di Unity in favore di motori alternativi come Godot. Ad esempio, Mega Crit ha confermato ad aprile di aver abbandonato Unity per Godot nello sviluppo di Slay the Spire 2, nonostante i due anni di lavoro già svolti.
Mossa giusta, ma forse è troppo tardi
Le prime reazioni all'annuncio della cancellazione sembrano essere generalmente positive. Tuttavia, alcuni sviluppatori sui social media ritengono che la mossa arrivi "troppo tardi" per riconquistare la fiducia persa. Altri commentano ironicamente che ci sia voluto un anno per tornare al punto di partenza.
Nonostante la controversia, Unity rimane uno dei motori di gioco più utilizzati nel settore. Secondo il sondaggio "State of the Game Industry 2024" di GDC, Unity è alla pari con Unreal Engine in termini di popolarità tra gli sviluppatori.
La decisione di cancellare la "Runtime Fee" sembra essere un tentativo di Unity di voltare pagina e ricostruire il rapporto con la sua community di sviluppatori. Resta da vedere se questo basterà a riguadagnare completamente la fiducia persa e mantenere la sua posizione di leadership nel mercato dei motori di gioco.