Ora è ufficiale: Naughty Dog non lavorerà più a un gioco di Uncharted. Ad annunciarlo è Neil Druckmann, durante un'intervista con BuzzFeed in merito alla sua carriera e alla serie TV di The Last of Us, attualmente in onda su HBO e tramsetta in Italia da Sky. Un'intervista che però non pone fine all'IP e neanche alla storia di Nathan Drake, ma come ci arriveremo un poco più avanti.
Partiamo dalle dichiarazioni di Druckmann. Stando alle parole del vice presidente di Naughty Dog, il team di sviluppo non vuole più occuparsi di Uncharted. "La serie è stato un successo incredibile e il quarto capitolo è uno dei nostri giochi che ha venduto di più. Siamo stati in grado di apporre la parola fine alla storia e dire 'Abbiamo finito'. Ora stiamo guardando avanti", le parole di Druckmann dichiarate durante l'intervista. Questo però potrebbe non significare la frase del franchise.
Passiamo ai fatti: Uncharted, per Sony, rappresenta l'IP più importante dell'epoca PlayStation 3. Nessun altro gioco (al di là di pochi eletti e che comunque erano tutte proprietà intellettuali "vecchie") ha saputo resistere così a lungo. Pensiamo, per esempio, a Resistance e Motorstorm, progetti che oramai sono completamente spariti dalla circolazione e che difficilmente verranno riproposti. Il colosso nipponico non chiuderebbe la porta a un'altra avventura di Nathan Drake e secondo noi è proprio ciò che succederà. A occuparsene, però, non saranno gli sviluppatori di Naughty Dog.
Già da tempo si parla di uno spin-off o di un reboot della serie, ma ovviamente non c'è nulla di confermato. La sensazione però è che sarà proprio Sony ad affidare in mano a un altro studio la serie, che potrebbe proseguire da Nathan Drake oppure relegare il personaggio a un ruolo secondario, concentrandosi magari su altri. Tutte le porte sono aperte, ovviamente. E al momento, per Sony, forse non c'è neanche bisogno di chiuderle.
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