I giornalisti di Kotaku hanno avuto modo di leggere alcuni post lanciati in MANA, una piattaforma privata ad uso esclusivo dei dipendenti Ubisoft. E i commenti in merito alla strategia NFT non sono affatto lusinghieri. Uno sviluppatore si è definito confuso da tutta la vicenda. "Ancora non riesco a capire quale problema sarà risolto. Vale davvero la pena tutta la pubblicità negativa che causerà in futuro?". Un altro invece ha parlato dichiarato di essere proprio contrario agli NFT. "Come puoi definire giusta una cosa piena di speculazioni, di prezzi artificiali, egoista e dichiarare che è un'ottima strategia?".
I commenti vanno avanti. "Sono sempre positivo in merito agli annunci, ma questo è davvero sconvolgente", si legge infatti in un altro post. Insomma, pare che neanche gli sviluppatori interni e più in generale i dipendenti di Ubisoft non abbiano accolto benissimo questa novità. Questi segnali di stupore, inoltre, farebbero emergere un altro aspetto, ovvero la segretezza di Yves Guillemot e soci in merito al progetto. È molto probabile che pochissime persone sapessero cosa il publisher stava per lanciare all'interno del gioco e questo non ha fatto altro che aumentare lo scontento.
Lanciati la scorsa settimana, gli NFT di Ubisoft sono chiamati Digits. Al momento sono disponibili solamente su Ghost Recon: Breakpoint in versione PC, ma l'intero progetto ha una durata di circa 4 anni prima di entrare nella sua fase definitiva, sempre se verrà portato fino alla fine e se resisterà in un mercato in completa evoluzione, dove basta un minimo movimento per cambiare le regole del gioco.
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