Top Spin 2K25 | Recensione - Il ritorno di un classico
Dopo un lungo periodo di assenza, torna sulle console e sui PC degli appassionati la saga tennistica per eccellenza: Top Spin 2K25.
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a cura di Lorenzo Quadrini
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Dopo un lungo periodo di assenza, torna sulle console e sui PC degli appassionati la saga tennistica per eccellenza: Top Spin 2K25. Da sempre a marchio 2K (ad esclusione del primo titolo di PAM Development, comunque acquisita nel 2005), la vera sfida di Top Spin 2K25 è quella di riuscire a battere il suo immortale predecessore, Top Spin 4, vista anche una certa mancanza di concorrenza.
Servizio
Ho sempre trovato stravagante che lo sport videoludico per eccellenza non abbia avuto negli ultimi anni una simulazione degna della sua illustre storia. Eppure, se vogliamo, il tennis è il padre anche del videogioco, prima con Tennis for Two, poi nella sua versione tennistavolo con Pong.
Eppure, e direi che non c’è discussione in merito, è dal 2011 che gli appassionati delle racchette digitali non possono giocare con un prodotto di livello altissimo sotto tutti i punti di vista, quale era per l’appunto Top Spin 4. Un videogame completo, denso sotto il profilo del gameplay, brillante per quanto concerne l’aspetto grafico e con un roster di tutto rispetto.
Le mie aspettative per questo Top Spin 2K25 erano quindi elevate. Un po’ perché i concorrenti (al netto dell’età) non sono mai riusciti a riportare il tennis nel posto videoludico di competenza, un po’ perché 2K - pur con alcune luci ed ombre, su cui ritornerò anche oggi - negli ultimi anni ha sempre confezionato simulazioni sportive solide.
Fa ancora più piacere, poi, avere tra le mani una nuova simulazione tennistica in questo periodo di fuoco per il tennis italiano, che grazie ai risultati strabilianti di Sinner ha riportato racchette e palline (a fianco del solito calcio) nelle discussioni da baretto. Anche il sottoscritto non è esente da questo revanscismo della domenica, pur avendo praticato lo sport già da tempi non sospetti, ed avere sempre scelto compagnie esperte (in tal senso, un ringraziamento al mio mentore Fabrizio, è d’obbligo).
Dritto
Tornando a Top Spin 2K25, il punto forte dell’intera produzione è, fortunatamente, il gameplay. Il gioco è solido, funzionale, semplice nell’apprendimento e complesso nella resa - in maniera non troppo dissimile al tennis vero e proprio. Per far imparare sia i fondamentali che le tecniche più avanzate, il videogame punta tutto sulla Top Spin Academy, ossia una specie di enorme tutorial strutturato in videolezioni e prove pratiche, condotto dall’idolo John McEnroe.
Il risultato è un'esperienza introduttiva piacevole e molto utile per assimilare il concetto più importante del gameplay di Top Spin 2k25: il tempismo. Abbiamo a disposizione, infatti, due tipologie di colpo (potente e controllato), che in entrambi i casi dovrà essere gestito con il giusto timing - rappresentato dalla classica barra a scorrimento con una zona verde di “successo” - al fine di colpire la pallina al meglio. Colpire al meglio vuol dire, principalmente, indirizzare il colpo dove si vuole, con la velocità giusta ed evitando errori forzati. Meno preciso il colpo, meno precisa la destinazione del colpo e molto più facile l’errore come l’out o la rete.
A questo si somma il grande classico degli effetti: top spin, back spin, smorzata, pallonetto e colpo piatto. Ognuno dei colpi, come immagino il lettore saprà se ha una qualche minima cognizione del gioco, dovrà essere utilizzato al momento giusto, per rispondere al particolare gioco dell’avversario. In tal senso Top Spin 2K25 funziona benissimo, ed è davvero difficile potersi improvvisare se non si approccia in maniera tattica alla partita. Altro elemento di pregio è quello della resistenza, che governa sostanzialmente lo scambio sul punto singolo e serve ad evitare scambi infiniti. Una volta esaurita la barra della resistenza, infatti, la percentuale di errore si alza vertiginosamente.
Rovescio
Passando alle note più agrodolci, si arriva alle modalità di gioco. Qui Top Spin 2K25 offre il grande classico, tra coppe, sfide in single player, modalità carriera e sfide online. Queste ultime dovranno essere valutate sul lungo periodo, ma le classificate presentano già elementi validi, richiedendo di vincere delle sfide aggiuntive rispetto al semplice match. La modalità carriera, invece, è un po’ fiacca, sia rispetto agli standard di altri giochi 2K, sia rispetto alle grandi potenzialità che il tennis potrebbe avere nell’imbastire modalità di gestione e approccio alla carriera professionistica di un atleta. Le cose da fare sono abbastanza poche e si riducono in allenamenti, qualche evento “speciale” e decine di tornei, senza grossa soluzione di continuità e senza un minimo di aspetto manageriale o gestionale. Inoltre, l’editor del personaggio è davvero poco entusiasmante.
A questo si aggiunge l’annoso problema delle produzioni recenti di 2K, ossia quello delle microtransazioni. Il gioco è già saturo di estetici acquistabili con monete comprabili con valuta corrente, oltre che di boost all’esperienza ed ai livelli. Chiaramente, accumulare monete di acquisto in maniera gratuita è possibile ma nettamente più lento che con una “piccola” transazione. Non voglio impelagarmi nel ginepraio della discussione inerente alla meritevolezza di queste pratiche commerciali, ma rimane il fatto che parliamo di un gioco dal prezzo di partenza non irrisorio, a cui viene subito “iniettato” un quantitativo non indifferente di acquisti ulteriori.
Infine devo segnalare l’assenza di un roster di tennisti in linea con i tempi correnti. Personalmente nulla di troppo grave, quando il gioco gira e diverte, ma credo sia giusto far presente che, a meno di stravolgimenti soprannaturali all’attuale top 10, non sarà possibile giocare con tutti i migliori tennisti di oggi.
Fino ad ora comunque, soprattutto se non avete lo stesso approccio intransigente alle microtransazioni del sottoscritto, Top Spin 2K25 ha davvero più pregi che difetti. Purtroppo, però, l’aspetto grafico e di resa visiva del gioco è, senza troppi fronzoli, insufficiente. La resa dei volti poteva essere accettabile nella scorsa generazione, così come il pubblico e la fisicità degli atleti. Anche i colpi e le animazioni risentono di un approccio semplicistico, dove chiaramente il corpo del tennista viaggia su un binario parallelo diverso da quello della pallina, mancando completamente di interazione. A volte quindi si nota un certo effetto di “pattinamento” del professionista, che poi reagisce con animazioni scriptate al colpo impresso tramite pulsante dal videogiocatore. Non basta il colpo d’occhio di oggettivo effetto dei campi di gioco - alcuni riprodotti in maniera fedelissima - né il sistema di luci dinamiche funzionale e divertente: Top Spin 2K25 doveva e probabilmente poteva fare di più per risultare accettabile agli standard grafici odierni.
Voto Recensione di Top Spin 2K25
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Gameplay efficace e complesso
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Sfide online promettenti
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Tanti tornei ufficiali
Contro
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Roster (attuale) limitato
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Graficamente poteva essere migliore
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Modalità carriera poco sviluppata