Con tutti i mostri che abbiamo citato nella pagina precedente è facile capire perché aggirarsi per i corridoi di Doom non è un'esperienza da prendere a cuor leggero. I primi due capitoli della saga non puntavano sull'intelligenza artificiale dei mostri per spaventare il giocatore, ma su una sensazione costante di ansia provocata dall'alto numero di nemici e dalla loro pericolosità.
Con il terzo capitolo e i miglioramenti tecnologici nel mondo dei videogiochi abbiamo assistito a un vero e proprio balzo in avanti. Nemici soltanto apparentemente morti pronti ad assalirci improvvisamente, demoni molto aggressivi e soprattutto oscuri e lugubri corridoi da esplorare tenendo in mano la torcia, un dettaglio che nella prima versione di Doom III impediva di sparare contemporaneamente. Roba da farsi venire un infarto!