Dopo un capitolo centrale che serviva ad assestare Lara nel suo nuovo ruolo non più di preda ma di sopravvissuta e cacciatrice, il cerchio del reboot si chiude proprio in questi giorni proponendo una protagonista finalmente matura e pronta ad abbracciare il destino per cui è nata vent'anni fa. Lara è costretta a fare i conti con le sue scelte nel momento in cui non intaccano più soltanto lei bensì portano le conseguenze su una scala molto più larga, sporcandole le mani con il sangue di vittime innocenti immolate alla sua cocciuta ricerca della verità (o vendetta, se preferite).
Succede dunque che la nostra eroina non perde umanità né l'empatia che l'hanno sempre contraddistinta, diventano anzi il suo punto debole in un certo senso: deve indurirsi, imparare a controllare le sue emozioni, e quale ambientazione migliore di una giungla selvaggia nel cuore del Perù alla ricerca della mitica El Dorado? Qui Lara imparerà ad assecondare la ferocia di una realtà dove la legge del più forte è la sola a contare, interagendo con la foresta per diventarne parte e sfruttarne ogni aspetto per fermare definitivamente la Trinità. Quest'ultima avventura è un vero e proprio rito di passaggio affinché la ragazzina sperduta dell'isola di Yamatai si trasformi in una donna forte, consapevole del suo ruolo.
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