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The Rogue Prince Of Persia | La (NON) Recensione

Abbiamo provato a fondo The Rogue Prince Of Persia nella sua versione in Early Access e ne siamo rimasti letteralmente ammaliati.

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a cura di Andrea Maiellano

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Quando un mese fa ho avuto la possibilità di provare, per circa un’oretta, il nuovo The Rogue Prince Of Persia, terminai la prova con la genuina voglia di giocarci ancora. 

D’altronde non poteva essere altrimenti visto che a sviluppare questa nuova avventura del Principe sono i ragazzi di Evil Empire, i creatori di Dead Cells.

Mai, però, avrei pensato di trovarmi di fronte a una versione in Early Access tanto convincente quanto assuefacente, la quale, al netto di qualche sbavatura nel codice, sta per arrivare su Steam in ottima forma, proponendosi sia come una valida alternativa a quell’Hades 2 che, oramai da settimane, sta rapendo i fan del genere di tutto il mondo, sia come un’ottimo biglietto d’ingresso per chi con i Rogue-Like non ha mai avuto un ottimo rapporto.

Un Principe nuovamente a spasso nel tempo

Come vi anticipavo già in seguito all’ultima prova del gioco, chiunque abbia detestato il fatto di ritrovarsi a impersonare Sargon nel recente The Lost Crown, può dormire sonni tranquilli. In The Rogue Prince Of Persia si ritornerà nei panni del celebre Principe, impegnato a salvare il regno in seguito a un’invasione unna avvenuta, in parte, per causa sua.

In questa nuova iterazione del Principe, il protagonista non è altri che il figlio di Re Peroz, il quale si ritrova in una situazione catastrofica di cui è in parte responsabile. 

Gli Unni sono ai confini della Persia, e il piano di attacco del Principe viene nuovamente rifiutato dal padre, che lo considera troppo inesperto e avventato.

Di fronte al rifiuto del padre, il Principe decide di difendere il suo popolo da solo, ma, una volta raggiunto il campo degli Unni, è sconvolto nello scoprire la loro maestria nell’utilizzare la devastante magia sciamanica. 

Nonostante una battaglia epica, l'esercito del Principe capitola di fronte ai potenti Unni, i quali si preparano a conquistare la capitale.

Il Principe, sconfitto dal Re degli Unni Nogai, viene salvato dal suo vecchio mentore Sukhra, che lo porta nell'oasi nascosta fuori dalla città capitale per curarlo. Una volta ristabilitosi, il Principe si dirige immediatamente verso la capitale, intraprendendo una corsa contro il tempo per evitare che il re degli Unni perda il controllo della sua magia.

Per salvare la popolazione del regno, il Principe dovrà affidarsi al potere della sua Bola, un mistico artefatto che gli permette di viaggiare indietro nel tempo ogni qualvolta si ritroverà a un passo dalla morte.

Un tentativo dopo l'altro, grazie alle sue grandi doti atletiche e a una spiccata abilità nel combattimento corpo a corpo, il Principe migliorerà le sue conoscenze in merito ai temibili invasori, stringerà nuove alleanze, comprenderà come mai la sua Bola si ostini a riportarlo sempre in quel preciso momento storico (ovvero tre giorni dopo l’inizio dell’invasione unna) e si spingerà oltre ogni limite umano per dimostrare al suo popolo di essere un vero eroe.

Un'incipit che non sorprende per originalità e che riprende, ancora una volta, il sempiterno tema dei viaggi nel tempo, ma che si rivela perfetto per fare da sfondo a un titolo di stampo rogue-like. 

Inoltre, grazie a una dinamica di gioco che tiene traccia di tutte le scoperte fatte dal Principe a ogni nuovo tentativo, la trama si amplia sempre di più e, seppur questa versone Early Access del gioco contenga solo il primo atto della storia, riesce a risultare decisamente longeva e ricca di intrecci interessanti. 

Il comparto narrativo di The Rogue Prince Of Persia, difatti, si evolverà assieme al protagonista, permettendo al giocatore d scoprire maggiori elementi in merito alla storia, e al mondo di gioco, a ogni nuovo tentativo, a patto di prendersi il giusto tempo per esplorarne a dovere ogni bioma.

Sei Biomi in cerca d’autore

La versione in Early Access di The Rogue Prince Of Persia, presenta sei biomi in totale, due dei quali saranno celati dietro a dei documenti che il Principe dovrà trovare all’interno dei livelli.

Per quanto riguarda le ambientazioni, al netto della loro natura ovviamente procedurale, le planimetrie mi hanno ricordato fin troppo Dead Cells. Dopo anni spesi sul Rogue-Like di Evil Empire, le aree di The Rogue Prince Of Persia si sono rivelate fin troppo intuitive, con la disposizione di alcuni segreti eccessivamente telefonata.

Alla stessa maniera, anche la progressione strutturata in macro-aree esplorabili, che si alternano a temibili boss fight, mi ha riportato eccessivamente alla mente la precedente opera degli sviluppatori.

Niente di male, sia chiaro, ma il rischio che venga considerato come un seguito di Dead Cells "sotto falso nome" potrebbe rivelarsi concreto, per lo meno tra i molteplici fan della IP di Evil Empire.

Quello che ho davvero apprezzato, però, è l’estrema verticalità delle aree di gioco, oltre a una velocità generale molto più sostenuta rispetto a Dead Cells.

Il Principe, in virtù del suo storico passato a base di platform e metroidvania, può sfruttare ogni appiglio come trampolino per saltare più in alto, arrampicarsi sulle superfici verticali per scalare rapidamente le pareti e, soprattutto, correre in ogni direzione, sui muri che fanno da sfondo alle ambientazioni.

Basta guardare lo sfondo e, se è presente una parete di qualsivoglia tipologia, il Principe ci potrà correre per un breve periodo di tempo. Se la parete si rivelerà troppo estesa, basterà compiere un salto, magari su una parete laterale per raccogliere maggior slancio, e ricominciare a correre sul muro.

Una meccanica che a parole potrebbe risultare molto scontata, forse addirittura banale, ma che pad alla mano si è rivelata un vero toccasana per il ritmo di gioco, andando a offrire tutta una serie di soluzioni di movimento atte a rendere più frenetica l'azione nel suo insieme, oltre a garantire una totale libertà di esplorazione.

Un Rogue-Like che profuma di platform

The Rogue Prince Of Persia mi è stato presentato, fin da subito, com un action-platform in due dimensioni con elementi Rogue-Like e, in effetti, più che una evoluzione, diretta di Dead Cells, la sensazione è quella di ritrovarsi tra le mani un ibrido capace di mescolare le sezioni platform del recente The Lost Crown agli elementi che hanno reso celebre il Rogue-Like targato Evil Empire.

Tutto quello che abbimao amato di Dead Cells, è presente in The Rogue Prince Of Persia: loot chest costanti pensate per fornire le armi più disparate, generazione procedurale delle ambientazioni, mercanti atti a offrire servizi di potenziamento degli equipaggiamenti, aree nascoste che offrono sfide decisamente ardue in cambio di tesori preziosi, due valute di gioco per poter potenziare temporaneamente, o permanentemente, il proprio equipaggiamento, power-up che incrementano le varie abilità del protagonista e un sistema di amuleti pensato per garantire una serie di abilità passive atte ad arrecare danni maggiori ai nemici o pensate per rendere più forte il Principe.

Ovviamente a ogni morte si ripartirà dall'Oasi (l'hub principale di The Rogue Prince Of Persia), dove si potrà migliorare  perennemente alcuni aspetti del protagonista o forgiare nuovi armi che potranno essere equipaggiate all’inizio di ogni run.

Per quanto riguarda il combat system, invece, ci troviamo di fronte alla formula più classica del genere. Un tasto è dedicato agli attacchi corpo a corpo, un'altro permette di utilizzare l'arma a distanza e un terzo permette di scagliare i nemici contro le pareti, i fossati, le trappole sparse per le mappe di gioco o, molto banalmente, contro gli altri avversari per stordirli temporaneamente.

Poche azioni ma miscelate perfettamente per garantire un combat system sempre nervoso e coinvolgente. Al momento risulta complesso definire se le varie armi realizzate da Evil Empire siano tutte ben bilanciate, così come l’ottimo sistema di amuleti in alcuni contesti sembra facilitare eccessivamente la vita al giocatore.

Proprio in merito a questi ultimi, il Principe potrà equipaggiare fino a quattro amuleti che gli permetteranno, come anticipato poc’anzi, di abilitare delle reazioni passive offensive, o difensive, che lo aiuteranno nel suo viaggio. L’aspetto interessante è che ognuno di questi amuleti garantirà un potenziamento, o un depotenziamento, degli amuleti posti al suo fianco, andando a imporre al giocatore di ragionare su dove posizionarli per ottenere le migliori sinergie.

Viene da se che, non appena si scopre come sfruttare al meglio questa dinamica, ci si ritrova fra le mani un protagonista capace di generare pozze di fuoco ai suoi piedi, guadagnare tonnellate d’oro e recuperare vita in seguito a ogni nemico mandato al creatore… ma essendo che la produzione è agli inizi della sua fase di Early Access, c’è ancora parecchio tempo per ascoltare i feedback dei giocatori e sistemare tutte le dinamiche che potrebbero risultare sbilanciate in questa fase preliminare.

Artisticamente peculiare

Come vi dicevo già in seguito alla mia prima prova, indubbiamente la direzione artistica di The Rogue Prince Of Persia sarà l’aspetto che farà discutere più di tutti. Vuoi per uno stile grafico che ricorda dei geroglifici in movimento, vuoi per una palette di colori solo apparentemente monotona, vuoi perché il principe ha la pelle viola, sicuramente ci saranno numerosi giocatori che non apprezzeranno il peculiare stile scelto da Evil Empire.

Piccola menzione d'onore per le tracce che compongono la colonna sonora di The Rogue Prince Of Persia, le quali mi hanno ricordato le composizioni di Darren Korb (colui che ha firmato la colonna sonora di Hades e Hades II per intenderci).

Per quanto riguarda il comparto tecnico, per quanto tutto giri a dovere, vista la leggerezza del titolo, The Rogue necessita ancora un pochino di lavoro in termini di ottimizzazione.

Sovente, quando vengono caricati gli elementi delle varie aree, si incappa in evidenti stutter, così come i framerate calano drasticamente nelle schermate di caricamento. Niente di grave ma risulta evidente che i lavori sono ancora in corso da parte della software house.

Alla stessa stregua, numerose delle opzioni di accessibilità che vennero comunicate durante la presentazione sono assenti in questa prima versione, così come i testi sono tradotti esclusivamente in Francese, Inglese, Cinese e Cinese Semplificato. L’Italiano ci sarà, non preoccupatevi, ma arriverà in seguito. 

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un'ottimo biglietto d'ingresso per il genere rogue-like

  • Una mescola interessante fra action-platform e rogue-like

  • Pur essendo in Early Access ha moltissimi contenuti già al lancio

  • Divertente e assuefacente

Contro

  • In termini di ottimizzazione c'è ancora del lavoro da fare

  • Le build più potenti necessitano di essere bilanciate

  • Mancano all'appello alcuni aspetti visti durante l'anteprima

Commento

È normale che non ci sia un voto in chiusura a questa prima analisi di The Rogue Prince Of Persia, d'altronde, per quanto la nuova produzione di Evil Empire si presenti già in una forma longeva e ricca di contenuti, la strada da fare è ancora tanta prima di uscire dalla fase di Early Access. Questo però non esula dal fatto che il nuovo rogue-like degli autori di Dead Cells sia convincente sotto innumerevoli aspetti, risultando come un ottima miscela, fra action-platform e rogue-like, capace di far avvicinare al genere anche chi non lo ha mai apprezzato particolarmente. Ora non resta altro da fare che osservare come questo titolo raggiungerà la sua forma ultima e se riuscirà a mantenere alta la qualità dei suoi contenuti nei mesi a venire. Per il momento, se avete fatto indigestione di Hades II,  o se aspettavate un nuovo gioco dedicato al Principe, vi consigliamo caldamente di provarlo.
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