Spaventare oggi è un concetto che va oltre il classicismo dell'horror e nell'ambiente videoludico è ancora più difficile di quanto si possa pensare, perfino più del cinema. Oggi quasi più nulla fa spavento di per sé, bisogna utilizzare altri tipi di agganci e trasformare l'horror in un'esperienza diversa dall'entrare in sala per spaventarsi.
Supermassive Games è uno di quelli che non solo hanno accolto la sfida, ma ci hanno basato la loro "esistenza" sul mercato partendo dal famoso Until Dawn e continuando con la meno fortunata Antologia Dark Pictures, ben lungi dall'essere finita nonostante un andazzo altalenante. L'idea di base è quella di unire l'horror cinematografico a quello da videogioco, con tanto di modalità da giocare sul divano o online in tempi di pandemia, per non parlare di volti famosi della TV o del grande schermo. Dark Pictures tuttavia andava a cercare quell'horror troppo impegnato, troppo vero o comunque incapace di bilanciarsi tra una cosa e l'altra.
Il ritorno del campo estivo
Ma The Quarry è tutta un'altra musica: è il ritorno al teen horror movie che apparentemente è di bassa categoria ma che in realtà è astuto nel rincorrere quelle atmosfere fatte di omaggi, richiami e situazioni che passano dall'imbarazzante all'
Provando qualcosa in anteprima, un assaggio prima dell'uscita del 10 giugno, le sensazioni date da The Quarry si attestano esattamente su quelle che abbiamo avuto nei primi, indimenticabili incontri con Until Dawn. Certo ormai non è più una novità aver a che fare con produzioni così cinematografiche nella tecnica e nell'essenza, così come non ci è nuova la storia di giovani adulti che per una serie di coincidenze finiscono per campeggiare proprio dove non avrebbero dovuto, oltre che superando ogni limite previsto in termini di alcol e pubblica decenza. Carino il twist dato dall'essere animatori per un campo estivo, effettivamente una novità nel panorama e che bene o male sembra una scusa più plausibile del "ragazzi ho trovato questo fantastico posto abbandonato a poco prezzo su AirBnB". Consigliamo inoltre di tenere sott'occhio l'arrivo del podcast correlato, che potrete trovare nella pagina dedicata e che illustra alcuni fatti intorno alla contea di North Kill.
Però è difficile non essere colpiti dalla presenza di attrici televisive iconiche come Brenda Song (London Tipton di Zack e Cody al Grand Hotel per i più nostalgici) e Ariel Winter (Alex di Modern Family) o David Arquette per i più vicini all'horror che al teen. Ciò che rientra nella norma di Supermassive c'è e rimane presente per quello che sembra essere lo scheletro di The Quarry: quindi parliamo di scelte morali, quick time event e possibilità di vivere percorsi multipli a seconda delle decisioni che verranno prese sia nei confronti delle minacce, sia nell'intessere le relazioni tra gli adolescenti dalle pessime decisioni in materia di posti in cui passare la vacanza. Il peso delle scelte non è ancora qualcosa che possiamo analizzare, essendo un fattore da misurare sul lungo tempo, tuttavia già da ora è evidente come ci siano dei segnali specifici che mettono in moto eventi possibilmente benefici o catastrofici, stavolta molto più riconoscibili e comunque lasciati in una situazione abbastanza ambigua da rendere valide tutte le alternative presentate.
La giusta luce
Quello che invece catturerà l'attenzione di molti di voi, e a giusta ragione, è l'attenzione all'atmosfera e alla cinematografia della stessa, specialmente nell'utilizzo dell'illuminazione e di specifiche combinazioni di colori. C'è la possibilità di giocare con i filtri dei vecchi film horror di diverse epoche, ma ciò vi priverebbe di una cura evidentemente maniacale nei confronti di un elemento spesso sottovalutato nel videogioco, mentre nel cinema ha un peso specifico quando si tratta di timori e provocare ansia. Che sia nella foresta o vicino al fuoco del campo, The Quarry sfrutta quel che può per misurare bene calore e freddezza dell'immagine, creando le tonalità che servono per creare l'aspettativa della paura o l'apparente tranquillità di un rifugio naturale sfortunato.
La chimica tra i personaggi sembra reggersi molto bene sfruttando gli stereotipi dei film con adolescenti spacciati fin dall'inizio: c'è il classicone tutto spavaldo e muscoli, la bella sensuale, la ragazza goth, il timido, la astuta e il secchione hipster. Ingredienti che Quella Casa nel Bosco ci ha fatto vedere come funzionanti nel momento in cui li tratti come la macchia che sono e The Quarry lo fa nella consapevolezza di dare a voi le redini della loro storia, arrivando perfino a fare scelte che potrebbero cambiare la loro natura, entro certi limiti. Anche qui, non sappiamo poi quanto l'ago della bilancia potrà spingersi, però è evidente come Supermassive non stia utilizzando gli stampini per facilitare la narrazione in termini di scrittura, anzi forse la sta rafforzando proprio coinvolgendoci in un gioco d'illusioni che solo al momento propizio finirà per avere senso.
Alla fine della fiera, o meglio al suo esordio, The Quarry è la risposta alle richieste dei giocatori e un promettente candidato a prendere il trono del primo lavoro di Supermassive. Ciò che gli serve è dimostrare che la sua mano vincente non è solo un bluff per partecipare alla partita, ma che attori, direzione artistica e voglia di raccontare una storia dell'orrore tra omaggi e novità sia l'obiettivo principale di questa operazione. Se tutto andrà per il verso giusto, cominciate pure a preparare i pop corn per godervelo con gli amici in un sabato sera tempestoso.