Nippon Ichi Software, conosciuta in Occidente con l’acronimo NIS, è una software house famosa per i suoi titoli, per lo più di genere RPG, dai connotati tipicamente nipponici. Trame scanzonate, personaggi dalle caratteristiche al limite dell’esasperato e gameplay che si rifanno ai classici del genere sono da sempre i tratti distintivi delle loro produzioni che, grazie anche alla sussidiaria americana, sono diventati accessibili anche in altre parti del mondo, generando una nicchia di appassionati a questo genere a tratti anacronistico. The Princess Guide è l’ultimo nato in casa NIS, un Action-Rpg atipico che promette di mischiare elementi strategici e scontri frenetici all’interno di una storia ricolma di tematiche scanzonate e irriverenti.
Quattro Principesse In Cerca D'autore
La struttura dell’arco narrativo di The Princess Guide è lievemente atipica e abbraccia, seppur in maniera solo apparente, lo stile scelto da Square Enix con il recente Octopath Traveler. Nel breve prologo, infatti, faremo la conoscenza del nostro alter-ego, un impavido cavaliere che viene congedato con onore dopo aver servito per anni il suo regno combattendo indomitamente. Intento a continuare la sua vita brandendo spade e scudi sul campo di battaglia, gli viene suggerito dal suo comandante di divenire un istruttore per trasformare giovani regnanti in indomiti combattenti in grado di difendere le proprie terre. E così, dopo un breve tutorial, faremo la conoscenza delle quattro bizzarre principesse che richiederanno i nostri servigi. La sola caratterizzazione delle quattro reali riesce a far trasparire abbondantemente la comicità con il quale è permeato l’intero arco narrativo di The Princess Guide che, a parte alcuni momenti velati da una serietà quasi inappropriata, manterrà fino alla sua conclusione dei toni particolarmente scanzonati e votati a un’ironia prettamente nipponica che potrebbe non attecchire sulla maggior parte dell’utenza occidentale.
Cominciando con Liliartie, la principessa golosa che vuole sconfiggere un Drago che terrorizza la sua terra per poterlo finalmente mangiare, passando per le assurdità della giovane Veronica, che vuole dominare il mondo con uno strambo miscuglio di arti magiche e arroganza, fino a giungere ai toni lievemente più seri delle storie della decaduta Monomaria e della religiosa Alpana, i quattro archi narrativi fra i quali potremmo scegliere tendono a ingannare l’utente facendo credere di trovarsi di fronte a una scelta univoca, dalla quale non si potrà più tornare indietro fino alla fine dell’avventura. In realtà, la scelta fatta da Nippon Ichi Game risulta molto più stratificata di come appare dalle prime battute di gioco e in grado di far riflettere su come sarebbe stato, e ci scusiamo per il rinnovato paragone, il comparto narrativo di Octopath Traveler se si fosse sviluppato in una maniera analoga.
Cercando di non anticiparvi troppo sugli eventi in cui vi ritroverete coinvolti in The Princess Guide, possiamo dirvi che l’arco narrativo è suddiviso in tre grosse macro sezioni. La prima vi vedrà affrontare, nell’ordine in cui preferite, le quattro mini campagne dedicate alle altrettante co-protagoniste. Dopodiché vi verrà chiesto di scegliere fra una sola delle quattro fanciulle per affrontare una fase intermediaria che farà da ponte al corposo epilogo dove potrete usare indistintamente tutte le principesse inserendole nel vostro party indistintamente dalle decisioni prese fino a quel momento. Seppur la struttura della narrazione risulta sapientemente stratificata e variegata in maniera intelligente, l’elemento che fa venire meno l’interesse dell’utente è indubbiamente lo stile scelto per mettere in atto la storia di The Princess Guide. Il giocatore, infatti, si troverà di fronte a costanti schermate di dialogo fra protagonisti le quali uniche animazioni richiamano alla mente generazioni videoludiche passate. Espressività e movimenti al limite dell’inesistente, e personaggi in due dimensioni che “ballonzolano” staticamente sullo schermo, faranno da contorno a svariate ore di testi che scorreranno sul vostro schermo cercando di immergervi maldestramente in un mondo ricolmo di ironia e comicità che rischierà ben presto di venirvi a noia per il tedio prodotto da cotanta staticità.
Loda Il Sol... Ah No!
Un meccanismo di scelta costante, che “fa da padrone” all’interno delle dinamiche di The Princess Guide, riesce, però, a stratificare in maniera interessante la narrazione, rendendo maggiormente interattivi i costanti dialoghi descritti poc’anzi. Nei primi istanti di gioco, infatti, avrete la possibilità di scegliere il sesso e l’attitudine del vostro alter-ego e, come logica richiede, le quattro principesse si raffronteranno in maniera differente con il giocatore in base alla vostra decisione di essere uomo o donna dalla vostra attitudine. Non ci soffermiamo in approfondimenti maggiori ma possiamo tranquillamente confermarvi che la mole di doppi sensi, all’interno di alcune linee di dialogo surreali, che leggerete se sceglierete di avere un’attitudine da pervertito riusciranno a strapparvi più di un sorriso. Per quanto i dialoghi cambino sensibilmente, rispetto alle vostre decisioni iniziali, non ci troviamo però di fronte a delle modifiche sostanziali all’interno dell’arco narrativo che proseguirà nella stessa direzione a prescindere da come caratterizzerete il protagonista dell’avventura.
Più impattante si rivelerà invece la meccanica del “To Praise or To Scold” (letteralmente “Lodare o Sgridare”), che vi verrà proposta sovente durante il gioco in due differenti modalità, una legata alla narrazione e allo sviluppo delle abilità delle vostre principesse e una legata ai momenti in cui solcherete il campo di battaglia. Molto semplicemente questa meccanica verte sull’approvare, o denigrare, alcune decisioni, o atteggiamenti, che le vostre alunne paleseranno frequentemente durante i molteplici dialoghi che costellano l’intera storia di The Princess Guide. Se le varie scelte che prenderete in questi contesti non muteranno esponenzialmente l’arco narrativo, mutando semplicemente l’atteggiamento che le varie nobili avranno verso di voi, optare per la scelta giusta vi permetterà di guadagnare delle Materia, ovvero dei nuovi oggetti di studio che aumenteranno le statistiche delle vostre principesse o gli permetteranno di apprendere nuove abilità da utilizzare durante le battaglie.
Soffermandoci sul sistema di aumento delle statistiche delle principesse incappiamo in un’altro inspiegabile difetto di The Princess Guide, la poca praticità dei menu di gioco. Dal momento in cui acquisirete una nuova Materia da far apprendere alla vostra studentessa, riuscire a capire come selezionarla per fargliela apprendere risulterà macchinoso a causa di menù, e relative sotto sezioni, poco chiare e non sempre in grado di far comprendere al giocatore la differenza fra abilità automatiche o selezionabili. Un vero peccato considerando che l’insegnamento di nuove abilità si riflette in maniera considerevolmente predominante durante le fasi di battaglia, oltre a sbloccare alcuni divertenti mini-giochi in grado di allungare ulteriormente le oltre venti ore di gioco richieste per completare il titolo di Nippon Ichi Software.
Sotto La Corazza, Nulla
Il Gameplay di The Princess Guide, però, non si poggia solo sulle scelte e sui dialoghi. Durante le varie fasi dell’avventura, difatti, ci troveremo di fronte a diverse mappe che fungeranno da hub centrale e sulle quali compariranno le varie missioni, principali o secondarie che dovremo affrontare per proseguire nella nostra campagna. Una volta selezionato il nostro obiettivo un cursore comincerà a solcare il percorso più rapido per giungere a destinazione, spostandosi attraverso le varie zone neutrali in maniera analoga a quella dei giochi da tavolo. Pur comprendendo la scelta stilistica attuata da Nippon Ichi Software siamo rimasti dubbiosi in merito alla lentezza e alla macchinosità con la quale si può interagire con la mappa di gioco. Seppur abbiamo trovato interessante l’apparizione di eventi casuali durante il tragitto, fra il punto di partenza e il nostro prossimo obiettivo, l’eccessiva lentezza di queste fasi introduttive alle missioni spezzano ulteriormente un’azione di gioco che già di per se non spicca per l’eccessiva dinamicità.
Una volta giunti a destinazione, finalmente si potrà solcare il campo di battaglia trovandosi di fronte a un riadattamento delle dinamiche rese note dagli Action-Rpg con visuale isometrica. Su campi di battaglia di dimensioni variabili, suddivisi in stanze delimitate dall’ambiente circostante, ci troveremo a combattere orde via via sempre più numerose di nemici in una vera e propria lotta per il dominio del territorio. A variare l’azione di gioco si troveranno alcune reliquie da reclamare, sostando in un’area delimitata e difendendola dai nemici, e alcune sfide opzionali che, in caso di esito positivo, potrebbero premiarvi con Materie addizionali per aumentare le statistiche delle vostre principesse. Anche il sistema di controllo è dei più classici con l’analogico destro che fungerà da sistema di movimento per la vostra principessa, i quattro pulsanti d’azione a definirne gli attacchi e i vari dorsali che vi permetteranno di utilizzare le abilità speciali o di controllare uno degli elementi più interessanti del gameplay di The Princess Guide, i soldati.
Sul campo di battaglia, infatti, la vostra principessa verrà costantemente seguita da un manipolo di soldati, selezionabili a inizio missione al pari di un canonico Party tipico dei giochi di ruolo, dotati di abilità, livello di potenza e caratteristiche ben definite. I movimenti dei soldati seguiranno, molto basilarmente, quelli della vostra nobile guerriera, ma le loro azioni, ad esclusione degli attacchi automatici di base, saranno controllabili direttamente dal giocatore. Il vostro piccolo esercito potrà sferrare potenti offensive, difendervi, utilizzare oggetti di cura o cambiare assetto di combattimento in base alle minacce che vi si pareranno davanti. Considerando che ci troviamo di fronte a un Action-Rpg privo di sistema a turni, la concatenazione della giusta offensiva da parte della vostra principessa, combinata alle azioni dei vostri soldati, vi garantirà qualche ora di sano divertimento nel tentativo di padroneggiare al meglio il reattivo sistema di controllo di The Princess Guide, alla ricerca delle combo migliori per dominare il campo di battaglia.
Le divertenti meccaniche di gioco legate ai soldati, però, mostrano ampiamente il fianco appena ci si addentra nelle fasi avanzate dell’avventura. Nelle battaglie più complesse, dove la precisione di alcune azioni può definire il risultato dello scontro, la scarsità dell’intelligenza artificiale che avvolge The Princess Guide andrà ad affliggere anche le vostre truppe e non solo i vostri avversari. Saranno soventi i momenti in cui le parate e le schivate non verranno eseguite simultaneamente con la vostra principessa incappando in siparietti comici in cui i vostri compagni d’arme schiveranno attacchi inesistenti o, peggio, si lanceranno a testa bassa in direzione delle offensive avversarie. L’ovvia conseguenza sarà quella di veder costantemente cadere i vostri alleati come foglie in autunno durante le fasi più concitate, rendendo la buona riuscita di una missione molto più ardua a causa di un’altra scelta di gameplay davvero inspiegabile. Nel momento in cui non avrete più alcun soldato in vita sul campo di battaglia, la vostra principessa perderà la possibilità di schivare, non capiamo tuttora le ragioni dietro a questa scelta ma gli esiti determinati da questa bizzarra conseguenza sono più che evidenti, così come la frustrazione che deriverà dal ripetere costantemente una missione a causa di un’intelligenza artificiale al limite dell’accettabile.
Tecnicamente Minimalista
Il comparto tecnico di The Princess Guide non offre, purtroppo, molti argomenti di analisi proprio in virtù del suo stile minimale caratterizzato da animazioni basilari, lunghe sequenze di dialoghi e le sole missioni sui campi di battaglia a definirne i tecnicismi. Proprio di questi ultimi non abbiamo apprezzato la confusione presente sui campi di battaglia e le dimensioni dei modelli poligonali dei personaggi presenti al loro. Sono molteplici le situazioni in cui non si riesce a capire dove si trovi la nostra principessa poiché sommersa da numeri, avversari a schermo, effetti di luce, soldati che si spostano e animazioni di svariata natura. In compenso, anche in virtù di un comparto tecnico ridotto al minimo, la fluidità delle battaglie è sempre ottima, anche nelle fasi più concitate, non scendendo mai al di sotto dei 30 fotogrammi per secondo sia in modalità portatile che utilizzando la Switch sullo schermo della propria sala. La colonna sonora è composta da una serie di motivati piacevoli e orecchiabili, seppur la loro ridondanza durante le fasi di gioco potrebbe rischiare di farli venire subito a noia. Una piccola nota dolente per il mercato italiano è la sola presenza dei testi in lingua Inglese atto a rendere comprensibile i dialoghi in lingua giapponese.