Tra i tanti annunci di questa estate 2022, The Plucky Squire è sicuramente il titolo indie che più ha fatto breccia tra i cuori degli appassionati di videogiochi. Presentato per la prima volta durante la conferenza-spettacolo sopra le righe di Devolver Digital, i suoi colori accesi e il suo particolare gameplay che unisce 2D a 3D sono stati un faro in quella serie di annunci e conferenze che fino a quel momento era risultata alquanto monotona e grigia.
Vi abbiamo già spiegato in questo articolo quanto le dimensioni favolistica e quella nostalgica siano state fattori non indifferenti nel farci innamorare del concept di The Plucky Squire, un gioco di cui ufficialmente, per il momento, ancora sappiamo molto poco: Jot e i suoi amici scoprono un mondo tridimensionale fuori dalle pagine di un libro illustrato di cui fanno parte, e da lì comincia la loro avventura a cavallo tra superfici 2D e mondo 3D.
Eppure, ne sappiamo ancora di meno dello studio al lavoro sul titolo, All Possible Futures, di cui The Plucky Squire è proprio il primo lavoro assoluto. Il team ancora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla propria nascita e formazione. Tutto quello che è descritto sul sito ufficiale è "All Possible Futures è stato fondato con la missione di realizzare giochi originali, incredibili, eccezionali e bellissimi. Il tipo di giochi che fanno scalpore quando il mondo li vede e li gioca".
Per questo motivo abbiamo deciso di indagare un po' sui due co-direttori di questo nuovo progetto, Jonathan "Bidds" Biddle e James Turner, due veterani dell'industria con esperienze diverse ma con uno spirito nostalgico molto simile.
Come vedremo nei paragrafi successivi, The Plucky Squire ha chiare ispirazioni che passano proprio dall'esperienza di Bidds e Turner come videogiocatori, nerd e sviluppatori. Scavando nel passato tra i loro lavori fuori e dentro i videogiochi, è addirittura possibile rintracciare ispirazioni e similitudini chiare con The Plucky Squire.
L'esperienza trasversale di Jonathan Biddle
Bidds è uno sviluppatore che si è distinto nel panorama indie soprattutto per The Swords of Ditto, gioco del 2018. Si tratta di un RPG hack & slash con visuale dall'alto, pubblicato sempre sotto l'ala protettrice di Devolver Digital e sviluppato sotto il nome di onebitbeyond. L'ispirazione è chiaramente quella dei vecchi Zelda, dove il giocatore nei panni di un avatar chibi cerca di farsi strada in un'isola fantastica ricca di dungeon.
Il tono dell'intera avventura di The Swords of Ditto ha un humor sopra le righe, un po' come i suoi personaggi strambi, ma è soprattutto il particolare art-style a rendere questo titolo davvero intrigante. Come gli occhi più acuti avranno già notato, proprio l'art-style e la bizzarria dei personaggi sembrano essere concetti ripresi in The Plucky Squire.
La formazione di Bidds viene dal suo passato con gli studi di Curve, con giochi come Stealth Bastard (conosciuto anche come Stealth Inc. su PlayStation). In particolare però, preme parlare di Hydroventure per Wii, conosciuto negli Stati Uniti come Fluidity, sviluppato da Curve Studios e pubblicato da Nintendo stessa.
In questo puzzle game ritroviamo un altro elemento possibilmente ripreso proprio in The Plucky Squire: il concetto di mondo chiuso all'interno di un libro. In Hydroventure, infatti, si esplora la fluidodinamica tra le pagine di un'enciclopedia magica... sicuramente in una maniera meno accattivante e interessante del libro di storie visto in The Plucky Squire, ma insomma, stiamo parlando di tecnologia del 2010 in un gioco sulla fisica.
James Turner tra Pokémon e social
Per ogni fan del mondo Pokémon è stata sicuramente una sorpresa trovare James Turner a dirigere un nuovo studio che non riguardasse le creature tascabili. Turner è un disegnatore e illustratore talentuoso di origini inglesi che per molti anni ha prestato servizio per The Pokémon Company e per Game Freak. Avete capito bene: il primo e ultimo occidentale mai visto a lavorare da Game Freak, uno studio giapponese di piccole dimensioni, qualcosa di sorprendente se pensiamo agli stigmi culturali e alla generale chiusura verso l'esterno degli ambienti nipponici.
Turner ha iniziato la sua carriera nel mondo Pokémon lavorando alle animazioni della camera e agli effetti speciali di Pokémon Colosseum, uno spin-off del brand per Nintendo GameCube. In breve, divenne Direttore Artistico di altri spin-off, tra cui va menzionato Pokémon XD: Tempesta Oscura, dove mise mano al character design di uno dei Pokémon non tradizionali più amati dai fan: Lugia Ombra.
I suoi contributi alla saga principale cominciarono da Pokémon Nero e Bianco, giochi di quinta generazione, e da lì mise mano a ogni videogioco di quella serie fino a Pokémon Spada e Scudo, dove fu posto a capo del comparto artistico, data l'ispirazione di quei titoli all'Inghilterra. A James Turner si devono i design di diverse creature come Vanillite, Golurk, Centiskorch e Obstagoon.
Durante la sua permanenza in Game Freak, Turner ha anche diretto due interessanti giochi non legati al mondo Pokémon: il rhythm game HarmoKnight e il run & gun Trumbo the Badass Elephant. In entrambi questi titoli minori possiamo notare uno stile grafico che si scosta da quello tradizionale Pokémon e che, piuttosto, si avvicina a quanto abbiamo visto nei trailer di The Plucky Squire. Lo stile di The Plucky Squire, tuttavia, si è cominciato a delineare sui social di James Turner.
L'autore inglese è dal 2019, dalla conclusione dei lavori come Direttore Artistico di Pokémon Spada e Scudo, che condivide su Twitter e su Instagram disegni dalle linee semplici, leggermente imperfette nei tratteggi, e dai colori accesi. Lo stile di questi disegnini è esattamente ciò che si vede nel libro di The Plucky Squire, e il 2019 è anche l'anno di fondazione di All Possible Futures secondo il sito ufficiale. Da tutto ciò possiamo presumere che questi lavoretti pubblicati sui social fossero parte di un esercizio di James Turner per abbracciare e perfezionare lo stile poi adoperato nel suo prossimo gioco. Si tratta sempre di ipotesi, ma guardate un po' cosa ha pubblicato l'artista inglese su Twitter nel 2020...
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In una serie di circa 70 tweet, James Turner descrive una storia a fumetti il cui protagonista sembra essere proprio Jot, il personaggio principale di The Plucky Squire, due anni prima che fossimo tutti a conoscenza dell'esistenza di questo progetto. Ovviamente non siamo in grado di sapere se il gioco sia nato proprio da questa operetta digitale, o se sia nato prima il gioco e poi, sempre per esercizio, Turner si sia dilettato nella creazione di una storia su Twitter. Quel che è interessante in tutto questo discorso, è che The Plucky Squire sembra essere nella mente e nei disegni di James Turner da diverso tempo.
All Possible Futures: Il futuro visto con gli occhi di due grandi nerd
Che conclusioni traiamo dalla nostra investigazione sui due direttori di All Possible Futures? La prima considerazione da fare, almeno personalmente, è che dopo aver indagato sul passato di entrambi mi sento ancora più invogliato a provare The Plucky Squire, perché sembra abbracciare perfettamente l'esperienza passata dei due artisti.
Un'altra considerazione va fatta portando di nuovo in campo il trailer di The Plucky Squire, perché nel video si vedono molti elementi che sembrano tributi al mondo geek, a quello dei videogiochi e, di riflesso, agli interessi di Turner e Dibbs. Il libro su cui sono ambientate le avventure 2D di Jot è un palese riferimento ai volumi a fumetti dei Peanuts, sulla scrivania è possibile notare simboli nerd come pitture per miniature e un cubo di rubik, le prime immagini di gameplay sono praticamente una citazione a The Legend of Zelda, alcuni combattimenti sono mostrati in stile JRPG come Pokémon (e a proposito, quel tasso del miele riportato in basso non sembra un po' un Obstagoon?), ci sono fasi platform, fasi run & gun, fasi picchiaduro e fasi puzzle.
Questo continuo ripetersi di citazioni e tributi era qualcosa che si è visto già in The Swords of Ditto, e che continua a ripetersi nei disegni social di James Turner. The Plucky Squire sembra proprio essere l'apoteosi di questi tributi, e da qui traspare come la passione e l'amore per il mondo geek da parte dei due autori abbia praticamente dato forma al gioco. Di tutti i futuri possibili, All Possible Futures ci sta regalando sicuramente quello più vicino ai nostri cuori di videogiocatori nerd.