The Plucky Squire | Recensione - Un'avventura che scalda il cuore

Annunciato nel 2022 da Devolver Digital, The Plunky Squire è divenuto sin da subito uno dei videogiochi più attesi del panorama dei prodotti di "piccola taglia". Un'avventura tanto incantevole quanto ingegnosa, un titolo che ci immerge all'interno di un libro per bambini, ma che si spinge oltre, fondendo diversi stili di gioco e creando un'esperienza in grado di incantare giocatori di tutte le età.

Il gioco di All Possible Futures è finalmente arrivato tra noi, presentandosi come un'avventura tanto incantevole quanto ingegnosa; un titolo che riesce a immergerci all'interno di un libro per bambini, fondendo diversi stili di gioco e creando un'esperienza 2.5D/3D in grado di incantare giocatori di tutte le età e che nella sua versione completa è riuscito a scaldarci il cuore.

The Plunky Squire

The Plunky Squire è un libro interamente disegnato e scritto da un bambino di 10 anni di nome Sam, dove all'interno si ripete sempre la stessa storia: Jot, lo scudiero del regno di Mojo è destinato a proteggere la regina Chroma e sconfiggere, insieme all'aiuto di tanti suoi amici, il temibile stregone Humgrump. 

Tutto cambia nel momento in cui l'acerrimo nemico scopre di essere dentro a un libro, riuscendo a dar vita a una magia in grado di rompere la quarta parete, trovando un modo per viaggiare tra il mondo bidimensionale del libro e quello reale.

Sulla carta la vicenda è raccontata in maniera molto semplice, come quella che scriverebbe qualsiasi bambino con una fervida immaginazione. Proprio questa sua leggerezza rende la produzione di All Possibile Futures estremamente godibile, con dialoghi ben scritti, una caratterizzazione dei personaggi quasi sorprendente nella sua genuinità e con alcuni guizzi molto intelligenti. 

Il gioco arriverà al day one nel catalogo per tutti gli abbonati del servizio PlayStation Plus Extra e Premium.

Vi possiamo assicurare che qualsiasi personaggio all'interno di The Plunky Squire vi farà senz'altro sorridere di continuo, così come gli svariati riferimenti ed easter egg del mondo in cui viviamo. Il team è riuscito in qualche modo a creare un titolo equilibrato, capace di farsi amare dai più piccoli, ma anche apprezzare dagli adulti.

Un gioco intelligente

L'idea alle base è quella di un gioco d'avventura action con una forte presenza puzzle, dove il percorso segue effettivamente le pagine del libro. All'interno della storia Jot, armato di spada, può eliminare i nemici, accumulare "Ispirazione", ovvero la moneta virtuale del gioco e acquistare potenziamenti da Martina, un negozio che ogni tanto compare tra i vari capitoli e che ci offre abilità, upgrade e anche la possibilità di ottenere pagine dell'artbook virtuale. 

Inutile sottolineare che l’aspetto più innovativo del gameplay è la capacità di Jot di uscire dal libro attraverso dei portali, cambiando radicalmente l'intera esperienza. Nel mondo tridimensionale della stanza di Sam, l'art design diventa più realistico, creando un contrasto evidente con il mondo colorato e bidimensionale del libro. Questa transizione tra 2D e 3D è una delle caratteristiche che rende The Plunky Squire unico nel suo genere.

Nel corso di tutta l'avventura, la possibilità di viaggiare tra questi due mondi diventa fondamentale per superare alcuni puzzle. Gli enigmi puzzle sono vari e originali, sfruttano appieno l’ambientazione del libro e la possibilità di manipolare la narrazione stessa. Alcuni enigmi richiedono, per esempio, di scambiare delle parole del testo per cambiare l'ambientazione circostante, o di sfogliare le pagine per spostare oggetti e sbloccare percorsi. Questa meccanica, che unisce il mondo del libro alla sua fisicità di oggetto narrativo, è una trovata che ci ha entusiasmato e che aggiunge profondità e coinvolgimento al gameplay stesso.

Va comunque sottolineato che nonostante la semplicità di base, i puzzle sono ben congegnati e tutt'altro che banali. C’è una certa eleganza nel modo in cui il gioco riesce a mantenere il giusto equilibrio tra sfida e accessibilità, rendendolo perfetto sia per i giocatori più giovani sia per quelli più esperti. The Plunky Squire è, in questo senso, una vera gioia da esplorare, con ogni livello che riserva sorprese e nuove trovate.

Ormai lo avrete capito, pur non essendo un gioco sfidante, The Plunky Squire mostra però un'originalità e una varietà senza precedenti. Oltre a tutto ciò che vi abbiamo illustrato, il gioco presenta anche dei simpatici mini-giochi di vario tipo: da scontri a turni stile GDR, a combattimenti sparatutto a scorrimento fino a incontri di boxe o addirittura giochi ritmici. Questi piccoli fuori percorso non sono obbligatori, infatti possono essere anche saltati, ma sono sapientemente pensati per ridurre i tempi morti e impreziosire il gameplay.

Vivere tra due mondi

Un lavoro sopraffino, nonché suo punto di forza è sicuramente il suo comparto artistico. Il mondo bidimensionale del libro è ricco di colori, dettagli e animazioni fluide che danno vita a una vera e propria storia illustrata. Ogni pagina del libro è una piccola opera d’arte, con sfondi e personaggi meravigliosi che sembrano davvero usciti da un libro per bambini.

Quando ci spostiamo nel mondo tridimensionale della stanza di Sam, il contrasto è immediatamente evidente: qui, il design diventa più realistico, pur mantenendo un'atmosfera da sogno che ben si sposa con il contesto narrativo. Questo passaggio tra stili visivi diversi è gestito con grande maestria, contribuendo a rendere l’esperienza di gioco diversa, ma sempre ben integrata.

Uno dei momenti in cui si rimane più a bocca aperta è quando capitano delle situazioni nel mondo tridimensionale che ci obbligano a entrare in disegni posti su tazze, righelli, strutture presenti sulla scrivania di Sam. Il comparto artistico si adatta e contestualizza lo stile, dando vita a situazioni sempre uniche che non possono far altro che sorprendere di continuo.

Anche comparto sonoro è degno di nota. La colonna sonora accompagna perfettamente la narrazione, con melodie che variano a seconda del mondo in cui ci troviamo, ma che mantengono sempre un tono fiabesco, leggero e orecchiabile.