The Legend of Zelda: Ocarina of Time non ha certo bisogno di presentazioni: si tratta, indiscutibilmente, del capitolo più amato della serie ideata da Shigeru Miyamoto (insieme, forse, al solo Breath of the Wild), ed è ricordato come uno dei migliori videogiochi della storia. La sua popolarità, neanche a dirlo, ha fatto sì che nel corso del tempo nascessero una miriade di progetti volti a dargli nuova vita, rispolverandolo soprattutto dal punto di vista tecnico; nessuno, però, aveva ancora provato a realizzare un remake così ambizioso come quello dello sviluppatore australiano Yianni Papazis, il quale sta attualmente lavorando a un rifacimento di Ocarina of Time in Unreal Engine 4 che sarebbe un eufemismo definire davvero molto bello.
Per rendervi immediatamente conto della qualità di questo progetto amatoriale vi basta guardare il video allegato qui in alto: il remake, infatti, sfrutta molto bene le possibilità dell'Unreal Engine 4, sia in termini di conta poligonale che di gestione del sistema di illuminazione, pur rimanendo incredibilmente fedele, nella direzione artistica, all'opera originale. Lo sviluppatore ha realizzato un'intera demo giocabile (al momento sprovvista di combat system) che può essere scaricata cliccando su questo link (pesa 2,28 GB) e che copre una discreta porzione della mappa originale di Ocarina of Time.
Papazis è infatti riuscito a includere nella versione prototipale sia la Castle Town, ovvero la cittadina che circonda il castello di Hyrule (con anche un pezzo delle pianure circostanti), che il Temple of Time, location che può essere esplorata in più capitoli della serie: in Ocarina of Time, Twilight Princess e Skyward Sword esso è il luogo in cui è custodita la Master Sword, mentre in Breath of the Wild è la chiesa in rovina visibile già sull'altopiano delle origini, nelle vicinanze del luogo in cui si incontra il vagabondo misterioso per la prima volta.
Per quanto apprezzabile, è probabile che un simile progetto venga bloccato da Nintendo: storicamente, infatti, la casa di Kyoto non è mai ben disposta nei confronti di chi viola le sue stringenti norme sulle proprietà intellettuali interne. C'è da augurarsi, però, che la compagnia giapponese possa quantomeno dare un riconoscimento al modder per il suo incredibile lavoro, magari offrendogli un posto (succede non di rado, in casi simili) tra i programmatori al lavoro sui prossimi The Legend of Zelda. Voi avete già provato la demo? Come vi sembra?
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