Uno dei titoli senza ombra di dubbio più attesi da tutti i possessori di PlayStation e non solo è sicuramente The Last of Us 2, con il titolo di Naughty Dog che promette di raggiungere e superare i già di per se alti standard qualitativi raggiunti dal primo capitolo.
Un'attesa che, purtroppo, è stata allungata nelle scorse settimane, con il lancio dell'opera che è ora fissato per il prossimo 29 maggio 2020, più di tre mesi dopo la data precedentemente fissata, ossia il 21 febbraio. Per ingannare l'attesa è recentemente intervenuto sul gioco Halley Gross, co-scrittore delle vicende del gioco, che si è intrattenuto sul concetto di violenza in The Last of Us 2.
La violenza in The Last of Us 2 non sarà fine a se stessa e avrà uno scopo ben preciso: quello di mettere in dubbio i giocatori circa la liceità delle loro azioni. Al fine di raggiungere questo obiettivo ogni nemico all'interno del titolo avrà un nome e, una volta che lo avremo ucciso, i loro compagni lo rimpiangeranno chiamandolo per nome. Lo stesso vale anche per gli animali domestici e non sarà raro vedere qualche avversario disperarsi per la dipartita del proprio cane. Tutto questo è stato orchestrato da Naughty Dog per creare empatia nei giocatori e far loro sentire il peso delle loro azioni.
Halley Gross ha infatti dichiarato a riguardo: "Da un lato vogliamo creare empatia, ma dall'altro vogliamo anche aumentare la posta in gioco per Ellie. Ora ogni volta che uccidiamo un nemico i suoi compagni chiameranno il suo nome, facendoci sentire il peso delle nostre azioni. Si tratta di una storia sul ciclo della violenza, ma anche una di disquisizione sugli effetti che un trauma sistematico può avere sugli animi"
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