The Elder Scrolls Online, il calore del 10° anniversario

I festeggiamenti del 10° anniversario di The Elder Scrolls Online ad Amsterdam hanno mostrato quanto sia unita la community del gioco.

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a cura di Alessandro Palladino

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I festeggiamenti per i 10 anni di The Elder Scrolls Online sono stati eccezionali, incasellati in uno degli eventi più interessanti e comunitari che si poteva sperare di avere, superando ogni tipo di aspettativa e dando grande rilevanza al nuovo capitolo Gold Road. Nella cornice di Amsterdam, creatori di contenuti, sviluppatori e giocatori di ogni parte del mondo hanno potuto unirsi in una delle rarissime volte in cui ogni tipo di provenienza era mischiata insieme.

Chi ormai legge di The Elder Scrolls Online sulle pagine di Game Division sa bene quanto chi vi scrive sia un giocatore assiduo oltre che a essere specializzato nella copertura del gioco di Zenimax Online Studio e Bethesda, perciò questa è stata anche un’occasione per incontrare tutte quelle figure che costellano l’universo della famiglia di The Elder Scrolls Online, anche quelle che di solito non riusciamo a raggiungere.

Tamriel Unita

Sedersi a un tavolo a caso e incontrare sviluppatori che hanno il tempo di raccontare quello che più gli piace fare e ciò che hanno fatto in vista dell’evento è stato un aspetto particolare, specie perché di solito nel ruolo di addetto stampa le conversazioni con qualsiasi team di sviluppo sono (giustamente) regolate in spazi definiti e con un tono più “serio” rispetto alla chiacchierata con amici. Ma qui abbiamo condiviso una kermesse allestita come se fosse stata direttamente strappato dal gioco, senza alcun tipo di confine e con l’apertura di tutti a incontrarsi a vicenda per condividere storie, memorie e speranze per il prossimo capitolo: Gold Road.

Stare tutti insieme ci ha fatto rendere conto di quanto 10 anni siano tanti e mi ha fatto specie soprattutto vedere persone che si conoscono da più della metà di quel tempo e non hanno mai avuto modo di incontrarsi dal vivo fino all’evento di Amsterdam. È difficile mettere queste emozioni per iscritto o su una storia social, ma all’interno della Sugarfactory allestita a tema era quasi come se fossero palpabili, condivise e soprattutto incrementate dalle numerose tavole rotonde tra un panel e l’altro che hanno permesso un confronto raro, specie perché hanno coinvolto anche i giocatori stessi oltre che ai content creator. 

Non credo di azzardare un’affermazione rischiosa nel dire che la community di The Elder Scrolls Online sia tra le più unite sulla piazza del gaming online. Perfino in Italia, grazie a iniziative come ESO Italia (con cui abbiamo condiviso il viaggio), c’è una forte unione di numerose persone nonostante l’assenza di una localizzazione dedicata alla nostra lingua. Eppure, lì ad Amsterdam, abbiamo trovato più italiani di quanti ne avremmo pensati di scoprire e, se avete seguito le storie sui social di GameDivision, sapete già che ognuno dei presenti aveva tanti ricordi quanti qualsiasi altro membro delle community internazionali. Ecco, un altro pregio dell’evento di Amsterdam è stato proprio cementare la comunità nostrana, inaspettatamente aggiungerei.

Attività da eroe

Oltre a incontrarci tra noi della community, l’evento è stato ricco di attività da svolgere e di panel che hanno approfondito tanti aspetti del gioco finora nascosti. Dalla parte dell’intrattenimento in loco c’era davvero di tutto, dal tiro con le asce (che ho fallito miseramente) alla creazione di pozioni fino alla pittura, oltre che a Taverne vere e proprie dove bere e mangiare pasti provenienti da ogni parte di Tamriel.

Oltre ad applaudire lo sforzo dello staff, decisamente non facile considerando la mole di elementi in gioco e l’assenza di qualsivoglia intoppo visibile, direi che anche l’organizzazione dei panel sia stata ben studiata, specie perché è possibile recuperarli sui canali ufficiali anche adesso (e vi consiglio caldamente di farlo). In particolare sono stati i retroscena dei primi momenti di The Elder Scrolls Online a stupire molti dei presenti, visto che il team di sviluppo ha mostrato delle immagini mai rilasciate delle prime versioni del gioco e lasciatemi dire che quei 10 anni sulle spalle si sentono eccome. Infatti, The Elder Scrolls Online ha iniziato la lavorazione nel 2007, ben prima di altri titoli enormi di Bethesda come ci ha ricordato Matt Firor durante la presentazione alla stampa, perciò i primi prototipi hanno un aspetto molto, molto diverso rispetto a quanto oggi è possibile giocare.

Pensare che ad esempio Cadwell non avrebbe neanche fatto parte della storia o che altri elementi chiave del gioco sarebbero stati molto diversi fa strano, ma da una parte, pur con alcune criticità storiche, siamo tutti contenti che The Elder Scrolls Online abbia preso la strada che ha poi percorso. La stessa poi che è stata descritta nel dettaglio in altri panel, incentrati sul combat design o su tutto l’impianto artistico del gioco, messo decisamente in risalto dalla mostra delle keyart di ogni espansione presente all’ingresso della Sugarfactory. C’è stato ampio spazio anche per il doppiaggio, cosa che finora aveva trovato posto solo durante gli streaming ufficiali di Zenimax Online Studios.

Invece a questo giro abbiamo potuto sentire e incontrare dal vivo voci storiche come Wes Johnson e new entry del livello di Tommy Earl Jenkins. Entrambi, insieme a Alix Wilton Regan con il ruolo di Ithelia, hanno avuto modo di parlare di quello che vuol dire prestare la propria voce a un progetto massivo come questo, i cui dialoghi non sono semplici iterazioni unilaterali ma bensì si dipanano su più contenuti, si adattano al giocatore e rappresentano una costellazione di personalità diverse da interpretare, come del resto testimonia il lavoro storico di Wes Johnson su tutta la serie di The Elder Scrolls.

Ecco, se dovessi racchiudere in un'unica parola l’esperienza di questi festeggiamenti per i 10 anni di The Elder Scrolls Online direi che sarebbe “Scoperta”, poiché credo fermamente che per molti, soprattutto per chi non partecipa ad eventi a porte chiuse, questa sia stata un’occasione per esplorare lati del proprio MMO preferito, viverlo sulla propria pelle e rendersi conto di essere circondati da più amici di quanti se ne pensava di avere. L’unico augurio rimasto è che si possa tornare a festeggiare al più presto, magari qualche anno prima del 20° anniversario!

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