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The Elder Scrolls Online: Gold Road | Recensione

The Elder Scrolls Online festeggia i suoi 10 anni con Gold Road, l'espansione ambientata nel West Weald tra reami di specchi e magie rielaborate.

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a cura di Alessandro Palladino

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Con un giro di boa importante, The Elder Scrolls Online celebra il suo 10° anniversario con Gold Road, l'espansione calata nel West Weald in una delle storyline più importanti per l'MMORPG di Zenimax Online Studios e Bethesda. Se ne è parlato veramente tanto, in particolare già nei nostri resoconti dell'evento tenutosi ad Amsterdam questo aprile, ma stavolta siamo pronti a metterci direttamente mano con l'uscita del contenuto su PC, mentre su console il day one è stato fissato al 12 giugno.

Come è stato un po' per la terra dei Khajiit, anche Gold Road è un contenuto di The Elder Scrolls Online che fa da “parte 2” della storia iniziata con Necrom, sebbene entrambe le storyline sono in un certo senso conclusive nel rispetto della loro zona di partenza. Giocare il contenuto dedicato ad Hermaeus Mora prima di Gold Road è assolutamente consigliato, anzi è obbligatorio se avete intenzione di godervi appieno l'esperienza dell'espansione senza ritrovarvi straniati dalle sue ramificazioni nel corso delle indagini tra Tamriel e l’Oblivion.

Sul sentiero dorato

Il punto di partenza di The Elder Scrolls Online: Gold Road è infatti la svolta nell'inseguimento a Torvesard, daedra servitore di Ithelia che sta tentando di riportare su Nirn il suo Principe. Con la quest prologo di Gold Road aveva infatti raggiunto importanti rivelazioni su quelle che erano state le condizioni della disfatta del suo signore, ma ora che Ithelia è tornata a calcare Tamriel è assolutamente intento a cogliere il momento propizio per darle il posto che le spetta tra i principi daedrici.

Per riuscire in questa impresa, il West Weald è diventato un punto chiave per cercare di ottenere i giusti materiali per far sì che Ithelia adempia al suo destino, o “destini” se si considera che è il Principe dei Sentieri e dei Fati. La sua mutevolezza è al contempo sia una forza temibile che una debolezza incontrastabile, portandola perciò a essere anche un “alleato” ambiguo del giocatore nel corso della sua escursione nel West Weald. Infatti la Ithelia che ci si para davanti è come un frammento di uno specchio, iconografia ripresa visualmente nel suo design con un modello unico e, alle volte, fin troppo vicino alla uncanny valley. I dialoghi che avremo con lei ci illustreranno le sue motivazioni e aspirazioni, oltre che a creare un legame davvero raro per un mortale, forse più di quanto potremmo credere. 

E qui l’importanza della nostra ricerca diventerà maggiormente evidente: più troveremo pezzi che potranno incastrarsi nel suo mosaico di vetro, più capiremo ciò che vuole portare a termine e che relazione esisteva veramente tra lei e gli altri principi deadrici coinvolti, cavalcando verso una delle storie più particolari che The Elder Scrolls Online abbia mai offerto per un Capitolo.

La struttura narrativa del West Weald è incentrata quasi del tutto su questa ricerca dei frammenti e delle verità, molti dei punti chiave esplorabili nella mappa sono infatti legati alla storia e hanno quest stand-alone che però fanno parte della grande tela che ruota intorno a Ithelia e contro la fazione dei Recollection: la forza daedrica/terrena che mischia i mortali con i costrutti di specchio del reame di Mirrormoor.

https://www.youtube.com/watch?v=zt-ZIb2dKIw

Da una parte questo rappresenta un bene: focalizzarsi sulla narrativa specifica permette di avere una storia più coesa e che ha poche deviazioni nei percorsi che il giocatore calca. Ho avuto l'impressione, più del solito, di avere a che fare con una minaccia concreta e ramificata, i cui obiettivi hanno il potere di cambiare letteralmente la mappa o l'equilibrio della zona. Per certi versi direi che si tratta di una sorta di rimodulazione dell'esperienza di The Elder Scrolls Online: High Isle, concentrata e migliorata sotto tanti punti di vista.

Dall'altro però rende il West Weald molto meno caratteristico e sentito rispetto ad altri contenuti del passato. Prendendo ad esempio lo stesso Necrom, quasi di doppie dimensioni rispetto al West Weald considerando Vvardenfell e Aprocrypha, i punti d'interesse sparsi per la mappa ci raccontavano dei magister Telvanni, delle stranezze di Apocrypha o di numerose altre istanze che hanno caratterizzato meglio la zona rispetto a quanto fa Gold Road con il West Weald, la cui stessa conformazione geografica viene piegata all'esplorazione narrativa principale piuttosto che alle caratteristiche intrinseche della regione.

L'ago della bilancia su quanto questo sia un bene o male, a essere onesto, va molto sul personale e sono sicuro che tante persone troveranno questa scelta assolutamente adatta ai loro gusti. Io invece sono a uno cui piace conoscere nuovi luoghi, culture e tradizioni all'interno di Tamriel, del resto The Elder Scrolls Online è al momento l'unico gioco del franchise a racchiudere praticamente tutto quello che è stato presentato nel corso del tempo, quindi sotto questo punto di vista Gold Road avrebbe potuto dare di più, specie con Skingraad di mezzo.

Nota dolente è invece la situazione nelle battute conclusive, che sembra raggiungere un climax significativo per l’intero universo di The Elder Scrolls salvo poi fare almeno due passi indietro e correggere il tiro, cercando un compromesso che non desse troppo fastidio al passato e al futuro del marchio. Inevitabile? Forse, ma considerando l’importanza degli eventi di Gold Road avrei voluto maggior polso da parte di The Elder Scrolls Online, almeno per questa storia.

Riscrivere la magia

Dall'altro lato però c'è da dire che oltre la storia focalizzata nell'autunnale West Weald il capitolo di Gold Road introduce anche lo Scribing: ovvero la possibilità di mutare molte delle abilità presenti in gioco, dalla loro componente estetica fino agli effetti di base. Lo Scribing poi non è solo un aggiunta in termini di gameplay: ha infatti una lunga quest che introduce ambienti, personaggi e hub in cui scrivere e sovrascrivere incantesimi. I ragazzi di ESO Italia hanno redatto una guida completa su questo sistema e perciò i dettagli li lascio a chi è più esperto di me, tuttavia in linea generale mi sembra un sistema eccellente che fa più di quanto dovrebbe, senza contare che poi non si limita ai confini dell’avventura nel West Weald: lo Scribing verrà aggiornato, arricchito ed espanso nel corso del tempo futuro di The Elder Scrolls Online, destinato quindi a diventare un ago importante nella bilancia del gameplay che verrà.

Da un punto di vista “rilassato”, cioè al godimento dei contenuti normali senza puntare a chissà quale mirabolante impresa, lo Scribing diventa un modo per personalizzare ancora di più il proprio personaggio, dandogli la possibilità di rispecchiare un certo archetipo o permettendogli di usare abilità che hanno un utilizzo talmente regolabile da riuscire a creare gruppi diversi di personaggi anche sfruttando la stessa classe. Venendo invece alle parti più difficili, quindi le trifecta dei dungeon veteran o le versioni veteran dei Trial, lo Scribing sembra al momento aver dato valore a molte abilità che prima non venivano neanche considerate nelle rotazioni. Mano a mano che la community spenderà tempo con i nuovi set introdotti e le abilità ottenibili si avrà un quadro più chiaro dei meta che andranno a definirsi nell'immediato futuro, ma già da ora nello scenario DPS si può notare come lo Scribing possa essere versatile in diversi utilizzi, dall'aggiungere danno fino ai debuff o al supporto.

Giocando principalmente Healer non mi sembra di aver visto particolari cambiamenti che mi farebbero spostare le mie solite routine, tuttavia con l'ampliamento del sistema in patch future (il prossimo aggiornamento per Gold Road dovrebbe includere anche i due nuovi Compagni) lo Scribing diventerà sempre più ramificato e presente. Anzi, lodo la scelta di introdurlo per gradi in un gioco in cui 10 anni di contenuti hanno creato una fitta rete di bilanciamento e scaling, non c'era altro modo per far sì che non destabilizzasse qualsiasi cosa.

Il problema rimane la decisione di introdurre un materiale essenziale, il Luminous Ink, ottenibile da svariatissime fonti ma con un drop rate talmente basso da minare la stessa godibilità dello Scribing e intaccare per l’ennesima volta lo schema economico delle gilde commerciali. Questo è un grosso difetto che azzoppa la possibilità di sperimentare con i vari incantesimi, cioè la caratteristica più divertente dello Scribing, ma sono sicuro che arriverà presto un cambiamento al riguardo data la coralità del dissenso verso il drop rate di questo materiale.

In lotta contro gli specchi

Avere un arsenale espanso dallo Scribing è focalizzarsi sulla campagna principale ha fatto sì che Gold Road sia una delle migliori lotte alle incursioni daedriche di The Elder Scrolls Online. Non è un concept nuovo, Blackwood fece la stessa cosa in un certo senso, ma l'esecuzione è completamente diversa, unica e molto più focalizzata sulla lotta interna, il proprio ruolo nei confronti delle divinità e anche un po' più scavata nella storia di Tamriel. Ithelia è la prima “creazione” di The Elder Scrolls Online e a mio giudizio l'hanno gestita con le giuste attenzioni, sfruttando missioni molto più strutturate e “cinematiche” rispetto al passato, anzi apprezzo l'utilizzo delle Zone Story per sancire i momenti cruciali del gioco, anche se forse avrei evitato di lasciarli “pubblici” e averli a instance tipo dungeon per una maggiore immersione, ma capisco il carico eccessivo che questo avrebbe comportato.

A testimonianza dell'attenzione rivolta all'invasione di Mirrormoor e dei suoi abitanti c'è il nuovo raid, Lucent Citadel, che avevo già avuto modo di osservare in test durante l'evento dei 10 anni di ESO ad Amsterdam dove un gruppo di volti noti della community/creator del gioco avevano provato a giocarselo. Ora che però l'ho visto nella sua interezza posso dire che è uno dei migliori incontri nel gioco, pieno zeppo di meccaniche originali per The Elder Scrolls Online (il puzzle con i salti mi ha ricordato i bei tempi di Destiny) e in generale ha una location ben realizzata, completamente in linea con il design di tutta l'espansione. Un po’ come Dreadsail Reef per intenderci.

Se dovessi piazzare Lucent Citadel in una classifica dei Trial direi che è nella top 3 dei migliori e più divertenti, insieme alle mie lodi per l'evento pubblico nel West Weald. Non sono un grande fan dei portali verso dimensioni daedriche a più percorsi: mi piacciono le battaglie campali e devo dire che l'invasione di Mirrormoor nella mappa di gioco è gestita benissimo, con tre obiettivi da “distruggere” anche in squadre separate per evocare il boss finale al centro dell'evento. Veramente un contenuto soddisfacente e dalle ricompense importanti se si considera la necessità dei materiali per lo Scribing e il drop rate basso, oltretutto è finalmente qualcosa di un po' diverso dal solito e che sia esaltante dall'inizio alla fine, senza fasi d'intermezzo.

Voto Recensione di The Elder Scrolls Online: Gold Road


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Visivamente appagante e dalle missioni ben scritte

  • Lo Scribing è un'aggiunta di spessore

  • Le Incursioni di Mirrormoor sono alcuni degli eventi pubblici più belli del gioco

  • Lucent Citadel è un passo in avanti nel design dei Trial

Contro

  • Il modello di Ithelia non convince del tutto

  • Vanno rivisti i drop rate dei materiali per lo Scribing

  • L'impatto della storia di Gold Road poteva essere più incisivo

Commento

The Elder Scrolls Online: Gold Road è un'espansione di spessore che punta tutto sulla propria storia piuttosto che sull'atmosfera generale come Necrom. La campagna centrale attira tutto su di sé, nel bene e nel male, con Ithelia nel ruolo di protagonista assoluta di tutto questo scenario. L'esposizione è ottima, ognuna delle diverse missioni che ruotano attorno alla legione nemica è scritta molto bene, con situazioni alle volte anche cinematiche e d'impatto. Quindi sotto il punto di vista narrativo, con Gold Road, The Elder Scrolls Online si dimostra capace di superarsi regione dopo regione. Anche lo Scribing introdotto è di un impatto ugualmente significativo e che può andare solo a migliorare nel futuro, specie prendendo in considerazione la roadmap già illustrata e confermata, con la speranza che i parametri di alcune decisioni possano essere corretti nell’immediato. La natura concentrata di Gold Road però lo espone un po' ad alcune criticità che ogni tanto The Elder Scrolls Online si porta appresso, nessuna delle quali però è così limitante da rappresentare un vero punto debole. In definitiva, Gold Road non alza completamente l'asticella del gioco come alcuni suoi predecessori, ma senza dubbio il tetto delle qualità che ci si aspetta da The Elder Scrolls Online. 
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