Non migliora con il tempo

Recensione di The Elder Scrolls Online, il primo MMORPG della saga di The Elder Scrolls.

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a cura di Tom's Hardware

Non migliora con il tempo

Solitamente quando un nuovo MMO debutta sul mercato la maggior parte degli utenti compra la versione normale, e una piccola parte di giocatori accaniti opta per l'edizione deluxe, o da collezione. Con The Elder Scrolls Online una sproporzionata quantità di utenti (me compreso) ha scelto l'Imperial Edition, per avere la possibilità di scegliere la razza Imperiale, per avere un cavallo decente fin dall'inizio e per giocare con qualsiasi razza in qualsiasi fazione. La percezione del rischio di tutto questo era minima. Dopotutto si tratta di The Elder Scrolls. Deve essere bello. Deve essere così e basta.

Nella mia strada fino al livello 20 mi sono ritrovato davanti a considerazioni che stridevano fra loro.

Al terzo livello il gioco è terribile, ma probabilmente migliorerà dopo il livello 10. Al dodicesimo livello è ancora pietoso, ma cosa succederà dopo il livello 15, quando dovremo affrontare i grossi dungeon di gruppo e lasciare la distesa di lande su cui ci siamo arenati? Sicuramente le cose miglioreranno a quel punto.

Questo è ciò che ho pensato, fino ad arrivare lentamente e inesorabilmente a una rivelazione: dopo essere arrivato nella nuova regione il gioco non è diventato divertente, e non lo sarà mai. The Elder Scrolls Online rimane sterile, con missioni che diventano ancora più strazianti di quelle nei livelli iniziali. Ho provato a convincermi che non sono stato uno sprovveduto sganciando fior di quattrini per un MMO al suo debutto e ho cercato di razionalizzare l'acquisto. Ma non sono mai e poi mai arrivato alla parte in cui il gameplay diventa divertente. Forse il divertimento si stava semplicemente nascondendo nell'area successiva? O due livelli più in là di quanto sono arrivato? O forse avrei dovuto cambiare classe, o alleanza? Ho parlato con un discreto numero di giocatori, scoprendo che quest'esperienza è piuttosto comune, in modo particolare alla luce della quantità di persone che ha scelto di comprare l'Imperial Edition, o la Collector's Edition. Sto parlando di quella sensazione che ti fa dire "ho quasi raggiunto la parte del gioco in cui le cose si fanno divertenti. Vedrete! Vedrete...".

Combattimenti

Cosa succede quando una forza inarrestabile si scontra con un oggetto inamovibile? In The Elder Scrolls Online la risposta è semplice: diventa noiosa in modo particolarmente veloce. Un gioco diventa tedioso quando tutti quanti hanno un attacco imbattibile in grado di uccidere i nemici con un solo colpo e una difesa perfetta e senza punti deboli. O si finisce con l'ottenere successi che diminuiscono la sensazione di sfida o con stranezze impossibili da sconfiggere che fanno passare la voglia di provare a giocare. The Elder Scrolls Online segue questo approccio, forse innavertitamente, con il suo PvE. Se non riuscite a uccidere qualcosa in dieci secondi, vi ucciderà ora e sempre. Se potete ucciderlo, farete più in fretta di un fulmine e vi ritroverete a frugare fra i suoi resti per quel singolo pezzo d'oro, chiedendovi se non sarebbe meglio girare in tondo nei dintorni del boss come fanno tutti per provare a ottenere qualcosa in più di un gigantesco dito medio. La ricompensa per aver premuto i vostri cinque tasti numerati nell'ordine corretto.

Nella mia esperienza con The Elder Scrolls Online, non ho mai partecipato a battaglie (fino al livello 20) che mi hanno impegnato per più di un minuto.

Le abilità e le altre scelte che un giocatore deve compiere per creare un personaggio bilanciato man mano che aumentano i livelli sono interessanti, e portano una ventata di novità nelle classiche opzioni di personalizzazione del giocatore. Gli scontri possono essere coinvolgenti, ma i pregi delle abilità e del sistema di combattimento sono rovinati da altre dinamiche, in particolare dall'intensità minima delle battaglie e dalla debolezza dell'intelligenza artificiale dei nemici che incontrerete.