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The Elder Scrolls Online: Ascending Tide | Recensione

Alla scoperta di Ascending Tide, il nuovo mini-DLC per The Elder Scrolls Online con due dungeon inediti a tema marittimo.

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a cura di Alessandro Palladino

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Altro anno, altra avventura che attende tra le terre fantasy di The Elder Scrolls Online, ormai più vicino al playground da Dungeon Master che a un MMO nel senso classico e orientale del termine. Si procede di campagna in campagna e a questo giro lo studio di Zenimax Online ci accompagna al porto per salpare verso High Isle: un'avventura a metà tra intrighi politici e una cavalleria fin troppo corrotta. Il tema è il mare e l'eredità culturale dei bretoni.

The Elder Scrolls High Isle, l'espansione principale di Legacy of the Bretons, è fissata ai primi di giugno ma l'anno di contenuti si è già avviato nella narrazione grazie al primo piccolo DLC dedicato, Ascending Tide. Vediamo quindi nel dettaglio come si comportano i due dungeon inclusi nel pacchetto, il quale è accessibile nel Crown Store del gioco con acquisto singolo tramite la valuta premium oppure tra i bonus compresi nella sottoscrizione all'abbonamento ESO Plus.

Shipwright's Regret

Non sarebbe una storia marittima senza un bel po' di racconti tra i cimiteri navali infestati e Shipwright's Regret è la meta migliore per godersi appieno quell'atmosfera lugubre che getta il tono dietro un certo misticismo insito nella storia di High Isle, per quanto prevalentemente politica essa sia. Dovremo aiutare il capitano Za'ji a investigare gli strani eventi che stanno avvenendo al porto e ciò che troveremo non sarà esattamente un'accoglienza degna dei pirati migliori.

Shipwright's Regret è però un buon indicatore di quanto la qualità dei dungeon addizionali si sia alzata a partire da Ascending Tide e a seguito dei feedback dei giocatori: non solo è veramente ispirato da un punto di vista artistico/visivo, ma ha un design degli scontri principali e addizionali che offre una buona sfida senza risultare inutilmente frustrante o con stratagemmi utili a allungare il brodo nelle meccaniche degli scontri con i boss. Qui ogni tipologia di nemico, specie i fantasmi opzionali da battere e trovare, ha una sua identità che si rispecchia poi nel kit di mosse che propone e nelle meccaniche coinvolte. Ad esempio un particolare nemico morto per colpa di una tempesta sarà ben ansioso di gettarvi addosso un mare di fulmini e per quanto non sia proprio la trovata più originale del mondo, a livello identitario e scenografico riesce a dare spessore al dungeon e alle "storie" che vuole raccontare.

Il dungeon di Ascending Tide poi comprende numerose aree aperte ricche di anfratti da esplorare, il che fornisce un buon motivo per i gruppi più preparati che cercavano stimoli all'esplorazione. Chiaramente molte delle ricompense hanno a che fare con sfide e nemici opzionali, ma anche una run diretta ha comunque la magia necessaria a farvi piacere l'escursione tra i relitti dei vascelli fantasma. In particolar modo, vorremmo sottolineare lo sforzo nel sound design dei vari nemici e degli alleati al seguito del nostro personaggio. Ecco, se c'è qualcosa sicuramente da apprezzare a prescindere dalla propria inclinazione verso un approccio da "meta", è che l'atmosfera dei contenuti Dungeon aggiuntivi è sempre valevole del prezzo d'ingresso.

Coral Aerie

E se parliamo di atmosfera, tra le due proposte di Ascending Tide è Coral Aerie a uscirne meglio, soprattutto perché qualsiasi cosa ci fa tornare nei dintorni di Summerset è sempre una buona scusa per rivivere quella brillantezza di colori che tanto è mancata agli ultimi - e cupi - capitoli. Beatevi quindi di cieli azzurri, spiagge argentee e coralli vividi, perché Coral Aerie ci porta a salvare il vecchio Jakarn (personaggio che avrete sicuramente incontrato nella storia principale a un certo punto) da un manipolo di criminali appartenenti all'Ascending Order. Nel salvare l'aitante furfante, verremo a scoprirne di più sull'ordine che avrà un ruolo centrale nella trama di High Isle, il che rende Coral Aerie il dungeon più "importante" narrativamente parlando.

Anche qui, come Shipwright's Regret, gli scontri sono gestiti in maniera eccezionale e l'ambientazione è una goduria per gli occhi, sebbene allo spettro opposto di quello che offre il cimitero navale. Però riteniamo che Coral Aerie abbia gestito meglio il ruolo dei boss opzionali, i quali hanno quasi una trama separata e riportano alla mente i vecchi scontri con i nemici dell'avventura di Summerset. Non vogliamo spoilerarvi troppo, se non avvisarvi che una volta sconfitti tutti i boss opzionali prima del boss finale, assicuratevi di non lasciare immediatamente il gruppo dopo la conclusione della battaglia e poter accedere al vero scontro finale (avrete anche bisogno di tutti e 4 i giocatori del party per attivarlo).

La chicca di Coral Aerie è l'utilizzo dei grifoni come elemento estetico e di gameplay, i quali donano un certo realismo al flusso del dungeon che è davvero rinfrescante e soprattutto nuovo. Ad esempio, anche in Icereach avevamo le streghe che interagivano con noi ben prima dello scontro finale, ma era comunque evidente che fossero elementi di background e non nemici che potevano saltare nell'arena da un momento all'altro. Coral Aerie corregge questo tiro e fa sì che i grifoni in volo, con tanto di ombre giganti a ricordarci della loro presenza, finiscano per atterrare a sorpresa e a ingaggiarci in battaglia, arrivando poi a completare il loro ruolo nello scontro finale della run canonica del dungeon. Ci piacerebbe che questo concept venisse esplorato ancora di più in futuro, ma per ora Coral Aerie è senza dubbio una delle migliori proposte attualmente disponibili per i dungeon addizionali di Ascending Tide.

Doni e dolori condivisi

Prima di tirare le somme definitive su Ascending Tide, è bene menzionare quello che è forse l'unico aspetto negativo e al contempo positivo dell'update 33: gli Obiettivi globali che vengono condivisi tra i personaggi e non su base dei personaggi. In parole povere, il progresso negli obiettivi di gioco adesso è gestito sull'utente e non sugli eroi che effettivamente svolgono i compiti, rendendo quindi univoca la progressione ed evitando che ogni nuovo personaggio ricominci da zero in termini di imprese effettuate. Se questo da un lato agevola tantissimi sistemi e migliora le performance dei server in tempi di caricamento più brevi e meno magagne nella gestione della popolazione, da un lato ha completamente annullato l'immersione che si può avere con nuovi personaggi fuori dal principale, i quali si ritroveranno luoghi, dialoghi e progressi su specifici elementi che in realtà non dovrebbero avere. Diciamo che sarebbe come iniziare Skyrim e arrivare a Whiterun e scoprire le guardie ad acclamare le gesta di un account di fine gioco senza aver mai compiuto nulla. Un fattore minore ma che nel grande schema delle cose rompe un po' il ritmo del gioco per tanti utenti e che, a ragion veduta, poteva essere gestito un po' meglio soprattutto nel comunicare tale cambiamento alla community.

Voto Recensione di The Elder Scrolls Online: Ascending Tide


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Due nuovi dungeon tra i migliori disponibili in gioco

  • - Design delle aree e degli incontri ben studiato

  • - Buoni motivi per ricercare i boss opzionali con storie annesse

Contro

  • - Gli Obiettivi globali per Account hanno bisogno di qualche correzione

Commento

Nel giudicare contenuti "piccoli" come questo, ci dovremmo chiedere se aggiungono qualcosa di rilevante all'esperienza di gioco e se rispettano gli standard che The Elder Scrolls Online ha maturato negli ultimi anni. Ebbene, Ascending Tide è un eccellente esempio di come fare due dungeon valevoli di essere vissuti e perfino piacevoli da rigiocare nel corso del tempo. Non sono certo gli unici a poter essere definiti così, tuttavia - grazie ad alcune chicche come il ruolo dei nemici e una maggiore attenzione all'esplorazione - la coppia iniziale di Legacy of the Bretons ha superato le aspettative iniziali e getta una luce più che positiva su quello che ci si può aspettare da High Isle.

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