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a cura di Yuri Polverino

The Division 2 è sicuramente uno dei titoli della line-up Ubisoft sul quale il publisher francese ha investito molto, sia in termini di tempo che di risorse. Nel corso degli ultimi mesi infatti sono tanti i dettagli che abbiamo potuto raccontarvi, dalla demo di E3 fino alla Gamescom, abbiamo avuto l'opportunità di provare la produzione di Massive, chiacchierare con gli sviluppatori e approfondire alcune tematiche interessanti di quello che sarà il sequel della storia incentrata sulla Divisione, una forza armata speciale che tenta di ristabilire l'ordine in un'America che sembra impossibile da risollevare in seguito all'epidemia che l'ha messa in ginocchio.

Prima di leggere questo nuovo articolo dedicato al gioco, vi consigliamo di recuperare il nostro pezzo incentrato sulla demo disponibile a Los Angeles. All'interno troverete molti dettagli che sicuramente vi aiuteranno ad avere un quadro molto più chiaro della situazione.

the division 2

Nel corso della fiera tedesca, abbiamo assistito a una presentazione dedicata interamente all'art direction, al level desing e a come questi due aspetti s'intersechino formando un ambiente nuovo, quello di Washington D.C., perfettamente funzionale agli scopi del team di sviluppo. Raccontare una nuova storia, migliorando tutto ciò che di buono era stato fatto nella prima incarnazione del gioco.

La capitale in ginocchio

"The Division è ambientato sette mesi dopo il primo capitolo e avevamo pensato anche a New Orleans come setting per il sequel. La scelta è invece ricaduta su Washington, la capitale, semplicemente perché la varietà degli ambienti dai quali è composta ci ha permesso di proporre ai giocatori un forte contrasto con New York City."

Queste le parole di Manny Diaz, membro del team di sviluppo Massive, nonché colui il quale si è occupato della nuova direzione artistica di The Division 2. Come accennato poc'anzi, il contrasto con la Grande Mela è certamente uno dei punti focali della produzione: Washington, con le sue zone urbane e rurali, e il suo clima più accogliente, ha permesso molta più libertà creativa al team di sviluppo che, recuperando quello è il look reale della città, ha potuto sperimentare rendendola perfette per i canoni del franchise. Washington è inoltre la casa della Divisione, elemento che ha permesso diversi spunti anche dal punto di vista narrativo. Per ricreare al meglio, in scala 1:1, la capitale, Massive ha condotto degli studi davvero approfonditi; alcuni membri della software house si sono recati sul campo per esplorare ogni via di Washington, da quelle canoniche a quelle più anguste, come le fogne, e per calarsi il più possibile nei panni della Divisione hanno chiesto consiglio ad alcune forze militari locali, le quali hanno saputo ben spiegare la gestione della sicurezza pubblica nella città politica più importante d'America.

Nessun elemento è stato trascurato, ed ecco perché anche i suoni della "city" giocano un ruolo chiave nell'immersione dei giocatori. Grazie a speciali microfoni, Massive ha registrato tutto il sottobosco di rumori di cui la città è pregna, per poi riproporli in-game.

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Dopo la teoria, bisogna però passare alla pratica, ed ecco il motore di gioco, lo Snowdrop -migliorato rispetto a The Division 1- ha dato il meglio di sé, soprattutto se guardiamo con occhio critico la qualità delle texture e il sistema d'illuminazione. Qualche riga fa menzionavamo la differenza di ambienti che caratterizza Washington, ebbene in The Divison 2 saranno ben 6 le ambientazioni che potremmo visitare, ognuna delle quali con caratteristiche diverte. La zona denominata "suburban" è quella classica urbana. Da una tranquilla cittadina, Washington si è trasformata in una decadente metropoli e saremo quindi chiamati ad esplorare le varie vie della città, trafugando nelle abitazioni ormai abbandonato qualsiasi oggetto utile. "Nature" è invece la denominazione del quartiere più verdeggiante, dopo la gente ama riposarsi e godersi magari un pomeriggio di relax. Il decadimento cittadino ha portato questi quartieri a diventare totalmente impraticabile, con l'acqua dei fiumi che ha ormai invaso le strade e la vegetazione totalmente fuori controllo; i grandi spazi aperto obbligheranno gli agenti della Divisione e fare molta attenzione anche ai nemici in lontananza. In "Residential" troveremo invece le grandi ville del ceto più ricco, che ama trascorrere la vita quotidiana in ville pompose e lontane dal baccano urbano.

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"Commercial" rappresenta l'insieme dei vari centri commerciali, che ora sono diventati ormai la preda perfettadegli sciacalli e un riparo "sicuro" per alcune delle bande più pericolose della capitale. Infine, "Governement" e "Historical" ci catapulteranno nel cuore pulsante di Washington, ovvero i palazzi politici (Casa Bianca) e le opere storiche più importanti. Massive non si è voluta sbilanciare sui contenuti di queste ultime due aree, ma ci ha voluto assicurare che avranno in serbo per noi diverse sorprese.

Conclusioni

In pochi minuti, la direzione artistica di The Division 2 ci ha pienamente convinto: eravamo curiosi di esplorare il processo creativo dietro la scelta del setting, e le parole di Manny Diaz ci hanno completamente soddisfatto. In attesa di scoprire qualche dettaglio in più sulla struttura che reggerà la progressione del personaggio e l'end-game, la nuova produzione di Ubisoft continua a mostrarsi solida e, cosa più importante, molto più conscia dei suoi mezzi rispetto a quanto fece con The Division 1. Sfortunatamente, dovremmo aspettare il 2019 per toglierci tutti gli altri dubbi: la strada imboccata da Massive, però, è certamente quella giusta.


Tom's Consiglia

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