Affrontiamo il gioco - Mappe, missioni e suggerimenti
Diversamente dai più classici FPS, dove si segue un predeterminato percorso, gli sviluppatori hanno cercato di dare a The Darkness uno stampo più libero, mettendo a disposizione degli interi quartieri dove vagare. Tuttavia la liberà d'azione rimarrà solo una mera illusione, poiché girovagando troveremo sempre un cancello sbarrato o una porta chiusa che ci costringeranno a cambiare strada fin verso la meta.
La storia ha un filo logico continuo che viene raccontato e accompagnato da determinati eventi, come una telefonata o un messaggio sul cerca persone. Riceveremo quindi, per esempio, un messaggio da Jenny che ci chiederà di chiamarla. Girovagando per la stazione Metro troveremo un telefono con il quale chiameremo Jenny che ci dirà di andare a trovarla al suo nuovo appartamento, di cui ci lascerà l'indirizzo. Starà poi a noi passeggiare per la città per trovare la strada giusta fino all'appartamento della ragazza.
Sono rimasto abbastanza infastidito da questa gestione, in quanto a mappa mostra solo il quartiere in cui ci troviamo e quello in cui dobbiamo andare, senza però altre indicazione sulla strada da prendere. Inoltre, i cartelli delle indicazioni che si trovano per strada, con il classico pallino "voi siete qui", il più delle volte si sono rivelati inutili. Ecco quindi che si inizia a passare al setaccio strada per strada e porta per porta fino a trovare la strada giusta da seguire. Abbastanza frustrante, specialmente in una realtà che viene dipinta come completamente libera, ma che alla fine dei conti è sempre guidata.
Le missioni stesse che ci vengono assegnate sono identificate più che altro da suggerimenti, che di certo non sono di molto aiuto. Insomma, una mappa più dettagliata avrebbe evitato i tempi morti che si creano alla ricerca della giusta porta da aprire; la noia è il peggior nemico di un videogioco.