The Callisto Protocol, gli sviluppatori approfondiscono il comparto tecnico

In un'intervista per IGN, Mark James ha fornito interessanti informazioni sul comparto tecnico di The Callisto Protocol.

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a cura di Antonio Rodofile

Quando si tratta di creare un nuovo gioco, una delle decisioni chiave è quella legata al motore grafico da utilizzare. Alcuni utilizzano strumenti proprietari per realizzare la grafica dei propri titoli mentre altri scelgono di sfruttare motori già esistenti. Nel caso di Striking Distance Studios e del suo prossimo gioco, The Callisto Protocol, il team ha scelto la seconda opzione, in particolare Unreal Engine versione 4.27. In un’intervista rilasciata su IGN da Mark James, Chief Technical Officer di Striking Distance, apprendiamo molte informazioni sull’utilizzo del motore grafico nello sviluppo del titolo horror.

In particolare, Unreal Engine consente agli sviluppatori di sfruttare strumenti già consolidati e utilizzati su centinaia di altri titoli. Tuttavia, nel realizzare un gioco come The Callisto Protocol è indispensabile apportare delle modifiche al motore grafico in modo da creare gli strumenti che UE non ha già implementato. Per questo motivo, il team di Striking Distance ha operato a stretto contatto con Epic per ottenere queste modifiche. In dettaglio, tutte le sezioni gore del gioco sono state ricreate da zero dagli sviluppatori nel tentativo di generare un sistema di ferite il più realistico possibile, sia per il nostro personaggio che per i nemici.

Alcune modifiche interessanti, inoltre, sono state attuate nel sistema di illuminazione di The Callisto Protocol. Il ray tracing standard dell'Unreal Engine, infatti, non offre un numero sufficiente di luci per illuminare gli scenari come richiesto dal team di sviluppo. Per questo motivo, Striking Distance Studios ha optato per una soluzione chiamata Hybrid Ray Traced Shadows. Questo sistema permette di applicare dettagli alle ombre nelle aree desiderate dagli sviluppatori, aumentando così la qualità complessiva della scena. Il corretto utilizzo della luce, inoltre, influenza anche la resa grafica del personaggio. L’illuminazione può infatti aggiungere effetti interessanti in punti dei modelli come le orecchie, creando dei riflessi più realistici e dinamici.

Infine, l’intervista si conclude con alcune considerazioni relative all’audio. The Callisto Protocol, come ogni horror degno di questo nome, ha infatti un comparto sonoro immersivo che punta a terrorizzare tanto nella colonna sonora quanto nell’interazione con oggetti e materiali. Mark James, in conclusione, si è detto fiero del lavoro svolto dal suo team e si allinea a quanto dichiarato già da Glen Schofield, già autore di Dead Space, qualche settimana fa.

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