In questi giorni ci siamo ritrovati spesso a parlare di The Callisto Protocol: il nuovo attesissimo survival horror spaziale di uno dei padri della saga di Dead Space. Il titolo è stato presentato oltre un anno fa e solamente di recente siamo riusciti a conoscere qualche dettaglio in più sul nuovo gioco di Glen Schofield e compagni. Ora, lo stesso director del progetto è tornato sulle scene per confermare un importante passo indietro per il gioco di prossima uscita.
Le nuove informazioni sul gioco sono arrivate grazie alla redazione di Game Informer, ma a quanto pare in quell'occasione non è stato detto proprio tutto sul gioco. Per questo ha deciso di intervenire qualche ora fa lo stesso Glen Schofield, il quale ha pubblicato sul proprio profilo Twitter un aggiornamento fondamentale per quello che sarà il world building di The Callisto Protocol. Il nuovo survival horror, infatti, non sarà più legato all'universo del battle royale Playerunknown's Battlegrounds.
Per quanto suonasse strano, in principio l'horror sci-fi doveva essere una storia ambientata diversi anni nel futuro del mondo di PUBG, ma adesso si è completamente slegato da quell'universo. "The Callisto Protocol ha una sua storia e il suo mondo. Non si svolge più nell'universo di PUBG. Originariamente faceva parte della timeline temporale di PUBG, ma crescendo ha trovato il suo mondo. PUBG è fantastico e ci saranno ancora piccole sorprese per i fan, ma TCP ha il suo mondo, la sua storia e il suo universo".
FYI @CallistoTheGame is its own story and world. It no longer takes place in the PUBG Universe. It was originally part of the PUBG timeline, but grew into its own world. PUBG is awesome, &we will still have little surprises for fans, but TCP is its own world, story and universe.
— Glen A. Schofield (@GlenSchofield) May 26, 2022
Questo è quanto ha dichiarato la scorsa serata Glen Schofield tramite il proprio profilo Twitter, svelando l'importante passo indietro che il progetto di Striking Distance Studio ha fatto. Da una parte ci viene da dire meglio così, dato che da quanto si è visto i due mondi davano tutt'altro che l'impressione di convivere nello stesso medesimo universo narrativo.