A Tetris abbiamo giocato nei cabinati da sala giochi, sui nostri cellulari e su praticamente tutte le console da gioco che il mercato ci ha offerto. Nato negli ’80 dalla mente razionale di Alexey Pajitnov e ancora oggi diffusissimo nelle più disparate varianti, torna in salsa moderna attraverso a Tetris Effect, in esclusiva Ps4. Sviluppato da Resonair e pubblicato da Enhance, il progetto diretto da Takashi Ishihara vede Tetsuya Mizuguchi, padre di Lumines e Rez, vestire il ruolo di Co-Producer in questo ambizioso progetto.
Con uno stile tutto nuovo e un’intrigante compatibilità con la realtà virtuale di Playstation VR, Tetris Effect mescola con sapienza il gameplay del classico Tetris con un visual e sound design tanto ricercato da diventare a tutti gli effetti parte integrante dell’esperienza di gioco.
Sul piatto dei contenuti troviamo così una modalità giocatore singolo e un’interessante variante dedicata alla community, la modalità Effect, in cui cimentarsi in sfide a obbiettivi ed eventi settimanali. Il risultato è un titolo frizzante, colorato e divertente, dove la sfida del classico Tetris incontra l’influenza musicale di Lumines, trasformandosi in un viaggio fatto di luci e suoni pieno di carattere.
Viaggio fra i Tetramini
Come anticipato nella nostra introduzione, Tetris Effect coniuga a dovere i canoni del Tetris originale con alcune novità legate sia al suo ecosistema che al suo game design. La base di partenza del titolo di Enhance è la modalità Journey, una sorta di campagna single player in cui affrontare una successione di oltre 30 livelli distinti in cui differenti temi musicali e visivi si succedono uno dietro l’altro. A livello di gameplay vero e proprio la novità più rilevante è l’introduzione della Zona, una sorta effetto consumabile che può essere attivato per fermare il tempo e uscire da situazioni complicate in extremis e raccogliere punti aggiuntivi; dal punto di visto globale, tuttavia, Tetris Effect porta una ventata di aria fresca di ben più ampio respiro: da un lato resta invariata la formula originale, incastrare quanti più pezzi in caduta possibili per formare delle linee uniformi, facendo sì che scompaiano senza che la costruzione formatasi causi il game over arrivando in cima. Dall’altro ciascuno degli scenari che ospitano lo sviluppo di gioco è composto da più schermi da affrontare, ognuno dei quali collocato in un particolare setting e animato da effetti unici, che tendono concatenarsi fra loro.
Gli ambienti che ospitano i “muri” di gioco sono quindi un divenire di immagini e suoni durante la partita, un riflesso emozionale piacevole che trova nelle rigide logiche proprie del Tetris una congiunzione quasi perfetta.
Effetti
Al fianco della modalità Journey troviamo quelle denominata Tetris Effect, variante dedicate alla community in cui sperimentare il gameplay di gioco in alcune playlist atipiche, dove la forte espressività vista nella campagna principale viene sfruttata per disegnare un’esperienza quanto più personale possibile; partendo dalla scelta di un avatar che ci rappresenti e da un tema musicale di sottofondo, la lobby della modalità Effect ci vede sospesi attorno al globo nella zona della nostra regione di appartenenza, vedendo in tempo reale i risultati e i movimenti di altri giocatori; qui troviamo quattro gruppi raccolgono le modalità di gioco disponibili e sono distinti per il tipo di “effetto” che vogliono cercare di suscitare nel giocatore: Classico, Concentrazione, Avventuroso e Relax sono le macro aree in cui Tetris Effect cerca di indirizzare il giocatore, o verso cui il giocatore stesso sceglie di lanciarsi durante la sua partita.
Anche in realtà virtuale
Dal punto di vista visivo l’esclusiva Playstation 4 sviluppata da Resonair dà il meglio di sé su Ps4 PRO, che grazie alla risoluzione 4k e ai 60 fps stabili restituisce una qualità dell’immagine pulita e vivace. Questa fa il paio con l’eccellente componente audio, figlia di un’ottima direzione artistica.
Tutti questi aspetti si esaltano e si percepiscono al massimo indossando il caschetto per la realtà virtuale: l’effetto dell’audio 3D amplifica il coinvolgimento in modo sostanzioso e la percezione di dinamicità degli scenari assume spessore ulteriore grazie alla VR, che non perde colpi su fronte tecnico rispetto alla controparte su schermo; dopo una sessione prolungata in VR nella modalità Journey abbiamo avvertito un leggero spaesamento ma nulla di realmente incisivo sul fronte nausea e chinetosi, mentre l’ampia personalizzazione delle modalità di gioco e le tante classifiche da scalare ci hanno permesso di apprezzare la discreta rigiocabilità del titolo.