Tennis World Tour 2 | Recensione
Dopo la prova di qualche settimana fa, Tennis World Tour 2 si mostra in via completa, cercando di portare il suo stile di tennis simulativo sui PC e le console di tutti gli appassionati.
Advertisement
a cura di Lorenzo Quadrini
-
In sintesi
Dopo la prova di qualche settimana fa, Tennis World Tour 2 si mostra in via completa, cercando di portare il suo stile di tennis simulativo sui PC e le console di tutti gli appassionati.
Dopo la prova di qualche settimana fa, Tennis World Tour 2 si mostra in via completa, cercando di portare il suo stile di tennis simulativo sui PC e le console di tutti gli appassionati.
Il gioco, come ho già accennato, cerca di imporsi in un mercato sostanzialmente fermo, dove la leggenda di Top Spin 4 ancora aleggia intoccabile. In realtà il prodotto di Nacon tenta un approccio nettamente più simulativo, proponendo uno stile di gameplay votato alla gestione certosina del tempismo nel colpo e nella direzione millimetrica della pallina. Purtroppo, lo dico in anticipo, il software non riesce a centrare gli obiettivi preposti, pur migliorando nettamente rispetto al primo capitolo.
Miglioramenti sensibili
L’esperienza di Tennis World Tour 2 si basa, principalmente, sulla Carriera e sulle sfide online, al netto ovviamente di tutte le altre modalità di contorno quali l’esibizione e i tornei. Considerando la centralità dell’elemento “tennis”, che non permette neanche le piccole digressioni manageriali presenti nei titoli votati agli sport di squadra, trovo necessario che l’esperienza della Carriera sia la più coinvolgente possibile. Purtroppo la forma adottata da TWT2 resta la stessa del precedente, con pochissimi nuovi accorgimenti e un generale senso di pochezza a dominare il tutto. Il nostro giocatore, personalizzabile in maniera per nulla soddisfacente, si vede catapultato nel durissimo mondo dell’ATP, dovendo affrontare tonnellate di partite e tornei minori (fortunatamente tutto simulabile), per provare ad aggredire i grandi Slam. A parte la possibilità di allenarsi o riposarsi e far salire le pochissime statistiche che formano il nostro livello tennistico, la modalità in questione esaurisce subito opzioni e appeal, perdendo clamorosamente terreno di fronte ad altri titoli sportivi analoghi.
Come ho già accennato, il gioco evita di predisporre una scheda tecnica approfondita (mi sarebbe piaciuto poter “salire” di livello in valori come il dritto, il rovescio, la tecnica, la velocità, ecc.), lasciando solo i fondamentali. Ovviamente la scheda del PG contempla anche le qualità sopra segnalate, ma la loro crescita è vincolata alla scelta di tre archetipi (difesa, attacco e precisione). Il resto è affidato al sistema di cards, con il quale poter rendere ancora più dinamico il match, influenzando alcuni parametri come la velocità di battuta, la resistenza e via discorrendo.
Non ancora da Grande Slam
Il nocciolo duro dell’esperienza, comunque, rimane il gameplay nudo e crudo. Da questo punto di vista i passi in avanti rispetto al primo capitolo della serie sono evidenti, anche se non sufficienti ad elevare il software a livelli di eccellenza. In generale, l’approccio simulativo, fortemente sentito pad alla mano, cozza con la mancanza di sistemi di guida e assistenza tali da far impratichire il giocatore nella difficile gestione di tempo e colpo. La mente va subito a FIFA ed al suo trainer, strumento utilissimo per chi approcci modalità di gioco meno automatizzate possibile. In TWT2, purtroppo, sono praticamente assenti indicatori visivi (se non nel colpo rapido e nell’indicatore della potenza), rendendo molto difficile impratichirsi con le tempistiche di risposta e con la direzione impressa alla pallina. La curva di difficoltà, insomma, è piuttosto alta, anche se probabilmente si rivelerà un problema soprattutto nelle partite online.
Al netto della buona riproposizione simulativa, pur se macchiata da alcune sbavature di troppo (legnosità delle animazioni e scarsa reattività degli input), il vero problema del gameplay è l’IA degli avversari. Gabbare il proprio rivale, anche il più forte delle classifica, si rivelerà estremamente semplice. Ho notato che soprattutto il gioco smorzato, alternato poi a un cambio di direzione repentino, mette regolarmente in crisi gli sfidanti del computer, colpevoli di spostamenti in mezzo al campo quasi letargici. Infine, l’approccio quasi scientifico al colpo permette però giocate a volte improbabili, come risposte precisissime al servizio nucleare di Nadal e via discorrendo. Probabilmente sarebbe stato più appagante un sistema di risposta leggermente vincolato alla situazione della pallina, oltre che al comando del giocatore.
A livello tecnico Tennis World Tour 2 si presta a un semplice compitino, pur migliorando sensibilmente rispetto al software precedente. Stadi e terreni di gioco, complice anche la natura immota del tennis, non necessitano di grande lavoro (pur non brillando). Le animazioni facciali e i movimenti dei giocatori sono ancora troppo legnosi, non potendo reggere il confronto con titoli sportivi sicuramente a budget più alto, ma comunque davvero lontanissimi per resa grafica. In particolare, nonostante il buon parterre di sportivi a disposizione, alcuni visi sono tutt’altro che rispondenti alla realtà, e nel complesso il titolo non colpisce per bellezza o particolare stile visivo.
Voto Recensione di Tennis World Tour 2
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
- Gameplay dignitoso
-
- Grandi miglioramenti rispetto al passato
-
- Ottimo parterre
Contro
-
- Movimenti spesso sgraziati
-
- IA deficitaria
-
- Graficamente non appagante
Commento
Tennis World Tour 2 migliora sensibilmente il primo capitolo della serie, cercando di puntare sugli aspetti meglio sviluppati (ossia il gameplay simulativo e il grande numero di tennisti disponibili). Allo stesso modo, però, i limiti rimangono giganteschi, soprattutto rispetto ad altri giochi sportivi di questa generazione, letteralmente anni luce davanti sia come comparto grafico che come completezza e densità di contenuti. La sufficienza è raggiunta, anche grazie alla scarsa presenza di competitor seri (per quel che concerne il tennis), ma Nacon deve continuare ad alzare l'asticella in vista di un eventuale terzo capitolo.