Battlefield V non è stato un gioco particolarmente fortunato, anche a causa di una campagna marketing non troppo esaltante e di un lancio un po' problematico lato contenuti. Una vera beffa, anche considerando che il gioco si è dimostrato qualitativamente davvero notevole e con un gun-play tra i più galvanizzanti del 2018. I ritardi dell'arrivo di molte modalità, come Tempesta di fuoco - la battle royale di Battlefield V - hanno però creato del malumore nei confronti della community.
Per fortuna ora Tempesta di fuoco è arrivata, ma abbastanza dopo a quanto ci saremmo aspettati e soprattutto dopo ad Apex Legends, vero e proprio infrangi record di questi mesi e sempre di "proprietà" di Electronic Arts.
Benvenuti all'inferno della Tempesta di Fuoco
La modalità Tempesta di Fuoco è ambientata ad Halvøy, una regione che gli sviluppatori hanno definito dieci volte più grande della mappa più vasta presente in Battlefield V. Si tratta di una regione fredda, artica, distaccandosi un po' dalle classiche mappe presenti in altri battle royale. L'intera mappa è circondata da un vero e proprio muro di fuoco che avanza ogni tot tempo, pronta a inghiottire tutti e incenerire tutti i giocatori al suo interno, esattamente come in Apex Legends, Fortnite o PUBG.
In questo caso però, il tutto è decisamente molto più spettacolare, visto che la "tempesta di fuoco" che avanza, distrugge anche case e alberi, come un enorme tabula rasa che impressiona esteticamente e tecnicamente. Proprio per quanto concerne tutta la parte grafica, Tempesta di Fuoco è senz'altro il battle royale più impressionante in assoluto che, grazie al motore Frostbite, riesce a dare vita a scontri maledettamente frenetici a 60 FPS e con un impatto visivo davvero stupefacente.
Gli sviluppatori non si sono quindi risparmiati sulla parte tecnica, lasciando invariata la qualità, nonostante le dimensioni generose della mappa di gioco, ove quest'ultima è piena di edifici da esplorare, veicoli da rubare ed equipaggiamento da trovare.
Le partite partono nella maniera più classica di qualunque battle royale. Un aereo permette di sganciarci in un luogo a proprio piacimento all'interno dell'enorme zona di gioco, una volta a terra, con a disposizione solo un coltello, dobbiamo necessariamente cercare armi, munizioni ed equipaggiamento migliore, anche in questo caso con colori che ne differenziano la qualità e l'importanza.
Le partite sono tutte da 64 giocatori massimo ed è possibile giocare da soli o con una squadra da massimo quattro membri. In squadra tutti meccanismi di gioco cambiano, soprattutto per la presenza massiccia dei veicoli che influiscono tantissimo sulle parti finali delle singole partite. A differenza delle modalità classiche, in Tempesta di Fuoco i - 17 - veicoli hanno bisogno di benzina per avanzare ed è quindi necessario un perfetto lavoro di squadra per garantire il serbatoio sempre pieno e le armi pronte a fare fuoco in caso di avvicinamento dei nemici.
Attenzione però, ottenere un carro non è così semplice come può sembrare, questo perché sono tutti chiusi in edifici precisi, tra cui bunker e hangar che segnalano la propria apertura a tutti i giocatori nelle vicinanze.
DICE ha voluto comunque mantenere intatto lo spirito di Battlefield V, e oltre alla notevole quantità di armi ed equipaggiamenti, ha deciso di inserire in una maniera più consona alla modalità, i punti di conquista che in questo caso vengono definiti punti di rifornimento. Questi ultimi sono palloni aerostatici che una volta conquistati conferiscono oggetti che possono anche rientrare nella rarità epica ed essere di conseguenza parecchio potenti.
Lo stesso spirito è stato mantenuto per tutto il gameplay e alcune caratteristiche legate alle fasi di "shooting", dove il feeling con le armi è rimasto pressoché invariato rispetto alle modalità normali, con un piacevole lato strategico in più che farà piacere sicuramente a chi predilige un approccio più cauto durante le partite.
Verdetto
Tempesta di Fuoco è una modalità che varia l'offerta di Battlefield V ma non punta sicuramente a competere con i principali esponenti del genere sia a causa delle sue tempistiche di rilascio sia perché, come nel caso di Blackout di Call of Duty Black Ops 4, fa parte di un gioco che va comunque acquistato e ciò non può che ridurre drasticamente la community partecipante. Se avete Battlefield V, però, va provata e giocata perché parliamo comunque della battle royale tecnicamente più impressionante e con il gameplay, forse, meglio gestito.