Una giocatrice professionista di Tekken è stata espulsa dal suo team a causa di alcuni commenti discriminatori rivolti agli uomini di bassa statura. Il tutto è avvenuto durante uno streaming con la stampa giapponese, mentre la sua oramai ex squadra, ovvero i Cyclops Athlete Gaming, stavano effettuando una sorta di intervista.
La giocatrice, chiamata Tanukana, ha dichiarato che gli uomini più bassi di 1,70 non dovrebbero avere diritti umani. Una dichiarazione chiaramente scioccante, che ha avuto come esito il suo allontanamento dal mondo dell'Esport professionistico. Nonostante ciò, secondo alcuni la sua dichiarazione in realtà si riferiva ad un altro contesto, relativo a quello dei videogiochi. La parola usata dalla streamer è infatti jinken, che nel linguaggio del gaming si riferisce ad un personaggio oppure ad un oggetto che ogni utente dovrebbe avere. Tanukana non ha però mai chiarito la sua posizione.
Subito dopo il ban, la oramai ex professionista di Tekken si è scusata su Twitter. Scuse che ovviamente non sappiamo quanto possano essere sincere: in Giappone è consuetudine, infatti, scusarsi, ma non è detto che si provi davvero rimorso verso ciò che si è fatto. La giocatrice si è scusata con i suoi membri di team, così come anche con Red Bull, principale sponsor del team. Chiaramente anche gli sponsor hanno preso le distanze, eliminando ogni riferimento della giocatrice dai loro siti e dissociando il brand dalla figura dell'atleta e anche quella della persona.
Pur non essendo obbligata a rispondere, la sua ex squadra si è scusata con il pubblico, confermandone l'allontanamento. "Confermiamo che il 15 febbraio Tanukana ha usato un linguaggio non consono. Vogliamo scusarci con tutti i fan, gli sponsor e tutti coloro che ci supportano", le parole contenute in un comunicato lanciato dalla squadra. Difficilmente Tanukana troverà un'altra squadra e probabilmente questo episodio segnerà la fine della sua carriera.
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